Recensioni per
9 Agosto 2011, Londra
di remvsg

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/09/11, ore 15:15

Un suono spezza la City, quei grattacieli immani che non pensi potrebbero mai essere scalfiti. La sinestesia ha reso perfettamente l'idea di qualcosa che si crepa, qualcosa di piccolo che si divora di colpo mezza città. E ci sono gli occhi luccicanti di qualcuno, là da qualche parte, che dal caos si fa sedurre, che il caos lo culla spesso tra le mani. Jim Moriarty, right?
Si vede che a Londra hai passato un periodo e si vede che quella città ti è rimasta dentro. Mi ha colpito la veridicità della tua affermazione, perché è proprio così. Londra di notte non è nera, non lo è mai. Gli angoli sbiaditi sono illuminati dai neon, a volte persino con violenza, ma ci sono anche quelle rare notti in cui il ghiaccio sporco diventa color sangue e sirene impazzite. Lestrade sa che la notte è sempre uguale a se stessa, eppure qualcosa di diverso c'è. Qualcosa di grande e insonne e istintivo e folle. Non c'è neppure il tempo di chiedersi cosa sia. Bisogna correre, c'è una città da contenere. 
"Per chi detiene il potere, per chi può permetterselo, Londra tace." Questo mi ha portato anche ad una riflessione, che non c'entra niente con la fic e con la recensione... Però mi ha fatto pensare a quanto le cose siano relative, a come ognuno abbia il suo pezzo di mondo personalizzato. Mycroft ha certo una vasta gamma di personalizzazioni da giocarsi, ma nonostante ciò la notte è diversa anche per lui. 
Il pezzo seguente, Paganini e dio e musica e silenzio, è talmente concentrato da perdercisi dentro, ma è un bel perdersi. 
Poi ci sono anche le braci che ardono dentro una televisione in precario equilibrio, e quasi non sembra vero che quelle braci siano reali, fa paura guardarle da sotto una coperta divisa a metà. Anche perché quelle braci sono nella televisione e sono tra lenzuola e case che ci si lascia alle spalle. Da qualche parte dentro di sé, John lo sa. 
E alla fine Sherlock che decide di sentire, di provare solo quello che gli va. Sherlock che nemmeno si accorge di ciò che Londra non dimenticherà mai. 
Se mi chiedessero cosa ho preferito del tuo lavoro, direi che è senza dubbio l'animalesco respiro di Londra, il suo dinamismo vivo e incredibilmente reale. Penso che se volesse, quella città potrebbe alzarsi sui calcagni e andarsene chissà dove. E' una creatura strana, che tu hai messo come protagonista della shot.
Mai scelta fu più azzeccata.

Recensore Veterano
28/09/11, ore 19:00

Allora, non so se te l'ho già detto, ma nel caso mi ripeto: faccio SCHIFH a scrivere le recensioni. Quindi metto le mani avanti e mi scuso, perchè non sarà degna di questa favolosa shot.
Dunque, ti faccio i miei complimenti perchè sei riuscita subito a farmi intuire che si parlava delle rivolte a Londra, mentre mi ci è voluto un po' di più per capire che era un multi-POV.
Ma passerei a parlare delle singole parti, sperando di aver capito xD
1) Jim Moriarty: L'intrigante fragore del caos. Cioè. Mi tolgo il cappello e m'inchino. Quale frase migliore per lui, se non il Caos in persona, la sua personificazione. Ed è bello vedere anche tutto questo sotto una luce distorta, quasi avevo davanti i suoi enormi occhi scuri illuminati di rosso, giallo e qualcosa che va oltre la mia comprensione.
Piccola parte, solo tre righe e un enorme entrata, che rimane impressa. Proprio come quei dannatissimi e benedettissimi 10 minuti di TGG.
2) G. Lestrade: lui l'ho intuito immediatamente, forse per le chiamate, forse perchè sapeva esattamente come era il cielo di Londra, forse perchè lo vedeva rosso e quasi si leggeva rassegnazione a questo, non disperazione o paura, neanche eccitazione. Rassegnazione a chi sbatte la testa contro quel muro da ormai troppi anni.
Mi è piaciuta molto la sua caratterizzazione, che non raggiunge la forza canonica, ma la sfiora. Sei stata fantastica, anche perchè io AMO il Lestrade canonico, mentre quello della BBC mi sta proprio indifferente. Invece tu sei riuscita ad adattare un po' quello canonico a quel poco che la BBC ci ha propinato. Adrenalina, Routine e Dovere. Sembra quasi il suo biglietto da visita. (P.S. Ah, il "non per istinto o intelligenza" mi ha fatto venire in mente certi due... inutile dire che ho amato questo autoparagone quasi inconscio <3)
3) Mycroft Holmes: ecco, su questo sono molto perplessa e leggermente indecisa, ma se devo seguire gli indizi... Indubbiamente Myc può permettersi la Londra tranquilla, un attico etc, ma Great Portland St mi lascia perplessa. Nel senso, lui abita vicinissimo a Pall Mall, solo che non mi ricordo la via precisa, quindi...
Paganini è un altro che mi ha perplesso (a parte farmi adorare follemente la tua citazione iper canonica <3), cioè l'appassionato di violino è Sherl, a quanto sappiamo, ma riflettendoci anche a Mycroft potrebbe piacere. Poi vabbè, mi sono convinta a quel "sotto la corona". A proposito, ti segnalo una piccola svista, hai scritto "qul" e non "quel".
M'inchino muta davanti a il binomio dio e diavolo, perchè è stato sinceramente stupendo. Diavolo mancino, corde stonate, fuoco... terribilmente evocativo.
4) Sarah e John: Qui ci ho messo un po', ma all'ultima frase ho capito (ma ne parliamo dopo di questa). Terribilmente umano, mi pareva quasi fuori contesto, mi chiedevo "che cacchio c'entra?". Insomma dopo tutto questo sogno arriva il materiale, arriva la paura vera e propria. Arriva il disprezzo. Arriva una richiesta. "Abbracciami". Ti giuro, la prima cosa che ho pensato, "che cosa sciocca, per non dire stupida".
Ed eccoci arrivati alle ultime due righe.
Tv minuscola, ma corpi uniti, come se non servisse altro, come se la felicità fosse così tanta da non aver bisogno di grandi gesti, grandi cose, ma poi... scatoloni, scatoloni e braci.
Ho amato la scelta della parola "brace", perchè non è l'oggetto intero nè cenere. E' qualcosa che è andata perduta, ma sta ancora finendo di bruciare, di spegnersi. E, per mia personale opinione, penso che non si spegnerà mai definitivamente.
Un'ultima cosa: vita normale. Tu si che sai regalarmi un sorriso amaro.
5) Sherlock: qui io mi zittisco veramente. Scegliere di sentire, scegliere, mai perdere il controllo, perderlo per propria decisione. Cielo, quanto grida Sherlock Holmes.
E poi dimenticare, dimenticare. Magari dimenticare che anche lui ha una brace nel petto. E no, non è stato Moriarty, però non puoi dire che avesse torto. Alla fine il tuo "cuore" è andato bruciato.

Passo, chiudo e spero che ne arrivino presto altre.

Nuovo recensore
28/09/11, ore 18:23

"L'intrigante fragore del caos."

Da qui ho detto: WOW!
E' scritta in modo fantastico, ti fa sentire l'energia- seppur negativa- che si provava in quei giorni a Londra e non so a me ha dato una certa sensazione di cattiveria. Di una Londra cattiva...E mi è piaciuta! Centrava a pennello nel contesto.
Poi anche la nomina di Holmes solo alla fine, senza che tutto si concentri su di lui, ma più sulla città e sull'ambientazione è stata davvero azzeccata.

Complimenti! :D

Tilltheworldends_