[Ricopio anche qui il commento, sperando di far bene :)]
Originalità: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Stile e lessico: 7.5/10
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Apprezzamento personale: 4/5
Totale: 38.5/45
Le scene che hai deciso di descrivere sono ben selezionate tra tutte quelle presenti nel cartoon, e molto ben trattate; l'introspezione è curata e gestita alla perfezione, senza fronzoli né pensieri fuori tema. Questo parallelo tra padre e figlio - accumunati dalle stesse sensazioni verso un cielo indifferente, di un colore inaspettato - mi è piaciuto molto; Ozai e Zuko, forse, non sono mai stati più vicini.
Per quanto riguarda lo stile e il lessico, non ho nulla da correggere né riguardo alla scelta delle parole, né riguardo alla concordanza grammaticale tra le varie frasi; l'unica pecca sono alcune virgole fuori posto (ad esempio, nella frase "Un vibrante margine cremisi, si fa strada sotto le sue palpebre abbassate", la virgola poteva essere - anzi, doveva essere - omessa; nella frase "Il calore, quel calore che ha sempre avvertito dentro di sé è sparito", invece, sarebbe stato meglio collocarne una tra "sè" ed "è").
I due pezzi, collegati ma staccati, sono della lunghezza ideale; aver sviluppato in maniera più prolissa le due scene avrebbe fatto perdere loro incisività.
Concludo dicendo che mi è piaciuto molto il modo in cui hai sviluppato il concetto espresso nella citazione; quel cielo azzurro che ritorna sempre, imperterrito, senza curarsi dello stato d'animo o della situazione in cui si trova chi lo guarda è davvero perfetto. E' esattamente un cielo che tratta tutti gli uomini allo stesso modo. |