Recensioni per
Calls me home
di Kyrie Eleison

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/11, ore 18:05
Cap. 1:

Credevi che mi fossi dimenticata di questo gioiellino? Eeeeennò, cara mia, la mia mente è un elenco di fic in ordine di importanza (non c'è da meravigliarsi che io mi dimentichi tutto il resto), e le tue sono evidenziate in azzurro cielo.
Già il titolo è così Winchester che voglio inginocchiarmi e abbracciare il computer (non so se ti ho mai fatto tutto il discorso sull'inginocchiarsi -no, non per fare cosacce, ci ho provato e in ginocchio non ho ispirazione- e sul mio concetto di devozione e il mio bisogno di rituali?), e non solo è bello perché LaBrie l'ha partorito bello, è anche perfettamente riuscito come titolo, spiega e non racconta, è contestualizzato e contestualizza (perché, come dice la mia adorata ex prof di italiano, non si leggono le poesie senza leggere anche il titolo, prima).
Poi, Sam. Sammy, Sammy, Sammy. Sam che guarda la vita da fuori, come nel finale di stagione più bello di sempre, come ha fatto per tutta la vita. Uno per cui il paradiso è il pranzo di ringraziamento di qualcun altro. In questa storia, Sam non c'è. Proprio per questo è perfetto. Anche quando aveva l'anima, c'era il vuoto con cui tu hai riempito questa serie di immagini cattivissime (sto ascoltando una canzone che si chiama Thank you, pain mica per caso).
E' bellissimo che tu abbia tenuto Castiel per ultimo, per il gran finale, perché... perché sì, perché c'è quella cosa che non sarò mai in grado di spiegare e che tu sai meglio di me, perché Sam era suo amico e perché Castiel è ancora uno di noi.
E alla fine, casa. Il senso intrinseco delle torture di Lucifero. Che invece c'è, moltissimo, per tutta la storia. Non come Mark "Sono-figo-biondo-e-divertente" Pellegrino, ma come il Male in sé e per sé (citare Hegel una volta al giorno toglie il medico di torno... e anche il resto dell'umanità probabilmete), il Male che ha sempre accompagnato Sam, quello che lo tormenta da ben prima della Gabbia, che l'ha indurito e che rende più difficile spezzarlo, ma anche più acuto il dolore quando questo accade.

(Dean continuerà ad indicare piatti di insalata nei secoli dei secoli, nel mio cuore. Però se vuoi posso offrirgli la cupcacke che ho appena comprato.)

Recensore Veterano
02/10/11, ore 21:39
Cap. 1:

Cercavo una one-shot semplice ma intelligente.
Cercavo qualcosa che mi facesse sospirare e dire cielo, questa cosa mi rimarrà dentro e non se ne andrà più.
L'ho trovata. E porta il nome di Calls me home.

E, niente, ho pensato subito che tu possieda uno stile adorabile. Non semplice, non impossibile - ho notato che sei stata in grado di formulare periodi corti e d'impatto e anche frasi lunghe e con climax palpabili. Mi è piaciuto l'inizio, ho adorato la fine - e sappi che io sono più che convinta che la fine e l'inizio di una storia siano molto (ma davvero molto) importanti.
Poi, beh, la storia. Sammy è un personaggio così triste, complesso, e forte. E tu mi hai mostrato ciò che è veramente importante per lui, nella vita - veramente importante e che sta per perdere. La sua vita, felice, ma senza di lui.
All'inizio non capivo bene cosa stesse succedendo - e forse è anche per questo che ne sono rimasta catturata e ho iniziato a leggere. So che quando sono arrivata alla fine e ho compreso che si parlava di un Sam che si buttava nella gabbia, beh, mi sono sentita piangere dentro. Forse è stato il fatto che tu abbia detto che la gabbia - il buco nero - era la sua casa. Ed è una cosa logica e illogica allo stesso tempo - e per il semplice fatto che tu l'abbia scritto significa che l'hai capito.

Ecco, mi piace come te la sei giocata, questa one-shot, e come mi hai lasciato impresso qualcosa dentro.
Scrivi bene, ragazza, ma davvero bene, e hai tante cose importanti da dire. L'ho letto, eh.
Complimentissimi, e un abbraccio :)

Nuovo recensore
30/09/11, ore 00:04
Cap. 1:

*si alza in piedi*
Buonasera a tutti, mi chiamo Vale e non sono in grado di fare una recensione!

Ok, ok, la smetto e faccio almeno un tentativo eh... e comunque vada sarà uno schifo un successo!

Ombre – ma possono esistere ombre nel buio?  Ecco, qui già ti ho amata sinceramente, ed era solo la seconda riga... quindi mi sono detta: Ok, la storia mi piacerà!
aveva posato affettuosamente una mano sulla carrozzeria lucida - Ci si rivede, finalmente. – aveva detto, sentendosi per metà Dean e per metà un folle troppo allegro.  E qui, sì, proprio qui, sono proprio stramazzata... cioè... Sam che rivede l'Impala e la saluta affettuosamente con una carezza (gesto degno appunto di suo fratello) e si sente un pò Dean e un pò come un pazzo... semplicemente perfetto!
Ho amato, AMATO, questa 'carrellata' (posso chiamarla carrellata?!) di visioni, davvero... come possiamo immaginare la vita lontano da tutti quelli che amiamo? Quale sarebbe la peggior sofferenza? Sì, esatto, forse quella di  'vedere' i nostri cari nei loro momenti più felici sapendo di non poterne far parte (se sto dicendo cavolate assurde fermatemi subito e ponete fine alle mie sofferenze).
Vogliamo parlare dei Dove sei, Sam? Ne vogliamo parlare?! Angoscia pura. E sì, lo so, era il tuo scopo; sapientemente raggiunto.
La scena finale? Perfetta. Semplicemente. Non dico altro, così evito di rovinarla.
Ehm, ok, ho già rovinato tutto in ogni caso, lo so!
Chiedo umilmente perdono!
Ti risparmio la lista delle cose che amo, teniamola lì buona buona per le tue prossime pubblicazioni... e che dire ancora?!
Devo accennare forse al fatto che scrivi divinamente? Bhu...
Devo forse lodare la tua punteggiatura?
Devo dire che hai idee grandiose in quella testolina rossa degna di Anna?!
Ma ho già detto troppo.  u.u
Basta, sappi che ti adoro!
Vale