Recensioni per
Did You Get What You Deserve?
di Erodiade

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/09/12, ore 08:53

Ho letto questa storia con emozione e tristezza, com'era naturale, apprezzandone l'indubbia capacità narrativa nel mettere insieme molte idee diverse, molti personaggi lontani anni luce tra loro. Il linguaggio spezzato, artatamente elementare e insieme tagliente come un bisturi (proprio come i pensieri del protagonista) ne è il punto forte e devo dire che anche l'idea di una narrazione al presente conferisce efficacia al racconto, come se fosse un monologo interiore del ragazzo che, alle soglie della morte, ripesca inconsciamente brandelli di pensieri e di ricordi.
Forse l'unico appunto che mi sento di fare a questa OS è che avrebbe meritato di essere più lunga o di diventare una mini-long, ad esempio, perchè ci sono moltissimi spunti narrativi interessanti che rimangono un pò sacrificati e tendono a sovrapporsi, mescolandosi tra loro.
Ad ogni modo, sono contenta di averla letta e il personaggio del nonno è insieme straziante e crudele, il "matto senziente" che da dietro le sue nebbie riesce a penetrare meglio degli altri il mistero della vita. Complimenti, alla prossima.

Recensore Master
11/07/12, ore 21:37

Queta è una storia meravigliosa, e lo stile è quello che preferisco: semplice, crudo, diretto, un gancio destro dritto nel cervello.
Nonno Joe. Lui è quello che mi è piaciuto di più. Nella sua demenza senile quello che dice le cose più sensate, poichè, forse a causa della malattia, non puù mentire, dice solo la verità (...la sua verità, specifichiamo), l'eroe che finisce nella merda (le ho conosciute, persone del genere, tante, forse troppe).
Il protagonista invece è un personaggio patetico nel significato Dickensiano del termine.
Insomma, questa storia mi è piaciuta molto.
Ange ^w^

Recensore Junior
06/12/11, ore 22:34

Sono senza parole. Letteralmente.
Faccio una doverosa premessa: solitamente non amo questo stile di scrittura. Credo che sia difficile conferire ad una paratassi così estrema un margine di credibilità, pertanto non leggo mai volentieri racconti o romanzi che presentano una narrazione così frammentaria. Non per forza una frase breve è incisiva; non per forza poche parole dicono tutto; non per forza la volgarità rimanda alla verisimiglianza.
Beh, tu - non riesco ancora a capire come, dannazione - sei riuscita in quest'ardua impresa: la tua storia dice tutto, senza dire niente ed in questo paradosso ritrova la sua essenza, la sua forza e la sua grottesca bellezza.
Mi ha commossa, più di molte storie in cui vengono lungamente descritti i classici drammi amorosi, con annessi e connessi. Mi ha lasciato un amaro in bocca che non avvertivo da tanto, tantissimo. Quindi, prima ancora di dirti "Brava", "i miei complimenti" e via discorrendo, ti dico "grazie" col cuore. Mi sono ritrovata in tutta questa amarezza, in tutto questo disincanto, in tutto questo tragico cinismo. Ho assaporato ogni parola, vivendola nella mente e nel cuore, prima di qualsiasi altra riflessione postuma.
E' bella? Non lo so. Non penso nemmeno che voglia esserlo.
Ma credimi, mi ha travolta fin dove non credevo si potesse arrivare.

Recensore Master
30/10/11, ore 10:46

Ho appena finito di leggerlo: bello! Innanzitutto lo stile mi piace un sacco. Dici che è volutamente semplice, e io ti dico che preferisco uno stile del genere, netto, lapidario, fatto di periodi brevi, piuttosto che frasone altisonanti buttate là tanto per infiocchettare i concetti. Mi piace il susseguirsi di presente e passato che hai usato, senza mai delineare troppo i contorno dei diversi momenti. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, uno più "marcio" dell'altro, con il termine marcio che si presta a diverse interpretazioni. Il "frocio drogato" agli occhi della comunità apparte l'essere più esecrabile del mondo, ma alla fine è uno dei pochi che non si nasconde e che agisce (alla fine la fuga è sempre un modo di agire). Il nonno Joe è totalmente matto! Mi è piaciuta molto questa parte:
"Nonno Joe ridacchia dalla bara, ci guarda tutti: me sul mio letto, mia madre con le sue ansie da chioccia, suo figlio con la faccia stolida, mia sorella che guarda la tv e legge riviste, il mio fratellino che ammazza androidi virtuali.

“Brutti idioti che non sapete un fottuto cazzo della vita e della morte!” Ci saluta."
Credo che rappresenti benissimo lo spirito della storia, così rude, nudo e crudo. Complimenti!