Interessante lettura, davvero macabra e grottesca.
L'idea di fondo, quella di rendere Vincent il folle (più che altro direi complessato) assassino, fargli compiere un delitto sulla scia della semplice brama di sangue, di quella mente contorta dall'oscurità, mi è piaciuta. E l'ho trovata anche molto verosimile. Perché Vincent è un personaggio molto particolare, labile, la sua psiche è costantemente in equilibrio precario tra la malvagità e il desiderio di non ferire il fratello. Solo lui, in effetti, poteva compiere un delitto del genere per capriccio, quasi. Però allo stesso tempo la storia mi ha lasciata un po' perplessa. E sì che Vincent ci sta nel ruolo dell'assassino, ma io (queste sono opinioni, interpretazioni, se vogliamo) non credo che lui avrebbe mai avuto il coraggio di nuocere fisicamente ad Ada. Perché sì, la disprezzava, voleva contaminarla e tutte quelle cose lì, ma secondo me il pensiero che Gil potesse poi togliergli il saluto lo avrebbe fermato. Ma forse io sono troppo buonista, non so xD Ti prego di non vedere questa mia visione del suo carattere come una critica alla tua storia o all'ic del personaggio, che ho anzi trovato ben studiato. Sono solo punti di vista, ripeto.
La descrizione del delitto è macabra al punto giusto, con una descrizione così azzeccata che fa salire l'orrore nel lettore (per empatia con Oz, non perché la storia sia scritta male, eh!). Mi hai fatto scoprire la mia vena sadica.
Le introspezioni e le reazioni dei personaggi sono ben fatte, complimenti.
Lo stile narrativo ti catapulta in quell'atmosfera dai cenni angst: le frasi brevi, concise, riempite di sensazioni e sentimenti solo accennati, velatamente nascosti dentro ogni periodo rendono vivida la scena nella mente del lettore. E' una storia strana, oscura, ma sono contenta di averla letta. Bandierina verde.
Alla prossima,
thyandra |