Recensioni per
Il Vecchio e Il Bambino
di SHUN DI ANDROMEDA
Bellissima, davvero. Leggere di Edward, ormai centenario, che è stato costretto a passare il resto della propria vita in un mondo che non gli appartiene è terribile. |
La tua storia trasmette un grande senso di pace, nonostante Ed sia ormai alla fine della sua vita. L'idea di ripercorrere la sua vita, i viaggi per il mondo alla ricerca di quel volto sempre amato così da rivederlo almeno una volta è davvero bella. Come se avesse una grande famiglia, sparsa nel mondo. L'introspezione di Edward è curata, è IC. E in un certo senso sembra che i ruoli si siano capovolti, Edward è centenario mentre Roy è solo un bambino. Ma nonostante questo ha mantenuto i suoi atteggiamenti, che a 100 anni fanno ancora battere il cuore all'alchimista d'Acciaio. La fine è semplicemente perfetta, così come questa storia. Complimenti! :3 |
Premetto che mentre scrivo questa recensione le lacrime cadono ancora copiose dai miei occhi ed io non mi sono ancora riuscita a calmare. |
Tesoro, scusa per il ritardo ma il mio tempo libero scarseggia. |
Be, pensavo di essere l'unica pazza che aveva pensato di scrivere una cosa di questo genere XD Ma a quanto pare no... mi ha "fatto strano" leggerla XD Era un po' come leggere una fic parallela, speculare alla mia. In un primo momento ho sbottato però "Oddio, un'altra fic narrata in seconda persona", ma quando sono arrivata alla fine mi sono ricreduta e l'ho trovata un'idea molto bella. Lo stile semplice mi piace, ogni tanto ci vuole, ma secondo me dovresti lavorarci sopra così da poterlo migliorare. In ogni caso complimenti *O* |
L'ennesima, bellissima shot. Oggi davvero sembra il giorno della rinascita di questo pair, che gioia. Ma andando alla tua storia, meravigliosa, non posso che essere concorde con la giudice circa la complementarità dei due lavori, ottimi entrambi, ma complementari in tutto e per tutto, a aprtire dallo stile. Nella tua opera si percepisce la luce, l'ironia, Edward in pratica, molto meno oscuro di Roy, che ha comunque vissuto e si è creato una vita, ha dei nipoti... E, ironia delle ironie, un minuscolo Roy spunta tardi, come per porgergli gli omaggi, per dirgli auguri in modo dolce e sommesso. Eppure, si percepisce il dolore dell'anziano Edward, che tenta di reprimere, di scacciare le lacrime. La sorte, la vita, gioca, è aspra, ironica ecco,questa vita che dà e toglie così tanto. Anche una casa, una casa che è una persona, un luogo, un ricordo, un'esistenza. Complimenti. |
Correttezza grammatico-morfo-sintattica: 9.5 |