Surreale. :)
Lì per lì, leggendo la descrizione dell'incidente, ho pensato: "però: andata di lusso a 'sti due!" E, conoscendo la tua precisione, la cosa stonava un po'... quindi ho continuato a leggere e ho pensato: "appunto."
Ammiro la tua capacità di descrivere i luoghi in maniera filmica: sembrano inquadrature di una telecamera con tanto di cambio di inquadatura e slow motion all'occorrenza. La nebbia che i due ragazzi devono attraversare è inquietante al pari delle Nebbie di Avalon e il vento che li accoglie a Windy Town fa tirare un sospiro di sollievo anche al lettore. Capisco benissimo perché la storia abbia meritato il "premio città": la descrizione è bellissima, pur essendo deserta l'allegria di Liz è contagiosa e anche Windy Town non riesce ad apparire inquietante. Non so se questo ribaltamento di stereotipo fosse voluto o meno, ma a me è piaciuto. La scena sul ponte poi è meravigliosa.
E i due ragazzi: che bellini... al solito riesci a dare spessore ai personaggi in poche righe, a mescolare il loro passato e il loro presente in un unico continuum narrativo. Angst, dramma, tragedia... ma non melodramma nel senso dispregiativo del termine. Wow! E la comprensione finale di Brad... è stupenda, ti mette una malinconia addosso... quel capire che il loro viaggio effettivamente era finito, ma che possono tornare alla parte bella della loro città, alle loro radici, a ciò che di puro hanno conservato... ecco, la lacrimuccia è scappata!
Bravissima come al solito! |
