Sono in ritardo, lo so!
Ma perdonami! Ho cercato di scrivere qualcosa ieri sera, ma non ero abbastanza lucida^^'
Ma passiamo alla recensione, sperando di non deludere troppo.
Hai scritto una poesia delicata, dolce, e per niente semplice. Almeno per me.
La prima cosa che ho percepito è la malinconia, una sorta di lieve tristezza che porta a sorridere nonostante non sempre il cuore sia leggero.
Quella che alla fine ti porta a sorridere anche tra le lacrime.
Hikari, la dolce piccola Hikari, mi appare come una bambina fin troppo grande e consapevole, o come una ragazza, con la nostalgia di qualcosa che è passato e pare perduto.
Lei, che ha la luce come nome, guarda ad un mare scuro. Lei, che ha sempre amato il sole, trova conforto nella pioggia.
Ciò che amo di questa poesia è che dipinge un'immagine. Non succede spesso e far "vedere" davvero qualcosa con delle parole è difficile.
Ma non impossibile.
E in questa piccola armonia di parole risulta naturale osservare Hikari seduta su quella spiaggia, vedere il mare e il cielo in tempesta. E soprattutto le sue scarpette.
Perchè la cosa più bella è il colore di questa storia.
Una scena in bianco e nero con tutte le sfumature di grigio possibili ed immaginabili a collegare i due estremi. E poi, in basso, una macchia di colore, un paio di scarpette di vernice rossa.
Se lascio vagare la mente è un acquarello che mi appare, se vi conduco la mia attenzione sono i dettagli ad emergere ed è un disegno a china che si propone.
Sai che per me scrivere qualcosa senza metterci qualcosa di se stessi, spesso fin troppo, non è fattibile, almeno se si desidera scrivere una storia che trasmetta delle sensazioni e che non sia semplicemente un agglomerato di parole.
Ciò che invece so io è che non sono in grado di cogliere molte delle sfumature di ciò che hai composto.
L'ultima frase mi lascia allo stesso tempo un senso di amarezza e di speranza.
Speranza per l'apertura di una possibilità, perchè passo dopo passo si avanza e qualunque viaggio, qualsiasi cosa porti, inizia in questo modo.
Amarezza per ciò che si abbandona. Non ha importanza che vi sia anche dolore in ciò che ci si lascia alle spalle.
Ma temo che questa sia una cosa mia.
Mi è piaciuto anche lo stile, mi ricorda le canzoni che nei libri i bambini cantano per le strade.
Davvero complimenti, tesoro.
Spero di non aver fatto un disastro, con questa recensione. Se mi verrà in mente altro, tornerò. u.u (sembra tanto una minaccia..)
A presto^^ |