Recensioni per
Il tempo in una stanza
di Legar

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/12/12, ore 21:44

Seconda classificata al contest "La mia storia meritava di meglio!"

16/20 punti per la grammatica, lo stile, il lessico e la leggibilità.

Anche se credo di aver capito che effetto volevi ottenere, grammaticalmente la prima frase è sbagliata probabilmente perché non hai gestito bene la punteggiatura. Dire “Lo spiffero di vento prodotto dalla porta che si chiudeva fece cadere il mantello ai suoi piedi, il lieve fruscio del tessuto sul duro pavimento di pietra di una cella isolata dal mondo” forma una prima frase corretta e indipendente e una seconda frase senza verbo che non viene retta da niente. Probabilmente basterebbe o aggiungere un verbo (tipo “creando il lieve fruscio) o mettere un segno di punteggiatura tipo il trattino medio spaziato – che serve ad introdurre una sorta di commento laterale, come credo la tua frase voglia essere.
La frase “pensavo ti fossi dimenticato di me. Avrei creduto di morire senza vederti un’ultima volta” forse sarebbe più leggibile se mettessi semplicemente il verbo all’indicativo imperfetto (credevo di morire senza vederti), ma anche la tua versione non è sbagliata, solo un po’ più pesante.
La terza persona del verbo essere al presente indicativo si scrive È e non E’. So che la lettera non esiste sulla tastiera, ma la si può inserire su qualsiasi programma di scrittura.
La frase “Il sentimento che li univa costituiva il mantello che li riparava dalle intemperie del mondo esterno all’angolo di beatitudine – quell’universo personale che si trovava altrove, molto più lontano della notte, molto più in alto del giorno, nell'abbagliante splendore del loro primo amore – in cui vivevano, spensierati” è veramente lunga e complessa e non si riesce a seguirla. Anche togliendo l’inciso rimane una frase che non capisco; cosa vorrebbe dire che “il sentimento che li univa costituiva il mantello che li riparava dalle intemperie del mondo esterno all’angolo di beatitudine in cui vivevano”? Credo di seguire la metafora fino a “mondo esterno”, poi mi perdo e non capisco a cosa si riferisce la preposizione articolata “allo”.
Lo stile nel complesso è molto bello, elegante e ricco. A volte ti perdi in descrizioni e pensieri troppo lunghi, come se ti associassi troppo alle frasi criptiche di Silente e cominciassi anche tu a parlare in maniera incomprensibile, ma nel complesso la storia scorre bene ed ha molta eleganza.   
 
18/20 punti per la caratterizzazione dei personaggi e lo svolgimento della trama. 
La trama non è facile da seguire a causa dei numerosi flashback sparsi che come dici nelle note sono disordinati a causa della confusione che c’è nella mente di Silente. Va bene trasmettere la confusione, ma lasciare il lettore confuso è una scelta un po’ discutibile. Nel complesso però si riesce a capire che Albus è andato a trovare Gellert in cella per chiedergli della morte di Ariana e rivederlo gli scatena dei ricordi passati sul loro amore. Mi ha fatto un po’ strano leggere di un Albus giovane così romantico e passionale. Sono abituata a vederlo nella sua austera veste di uomo che non lascia trapelare le proprie emozioni e vederlo così sentimentale mi ha un po’ stranita, quindi non sono completamente convinta. Di Gellert sappiamo poco o nulla, ma il personaggio come lo hai caratterizzato tu ha abbastanza senso. Me lo sarei aspettato solo un po’ meno saggio e pacifico. Hai detto che il tempo ha curato il suo rancore, ma non ha affievolito l’amore e questo potrebbe anche andare bene, ma l’ho trovato forse un po’ troppo trasformato per essere stato il folle assetato di potere che era una volta. Va bene redimersi, ma forse l’ho visto un po’ “appiattito” come ex-malvagio. Nel complesso però sei stata molto brava con trama e personaggi.
 
8/10 punti per il gradimento personale.
Di norma non leggo slash, ma la tua è molto velata e piena più di allusioni e ricordi soffusi che non di scene crude come se ne vedono di solito, quindi l’ho gradita abbastanza. E poi questa è l’unica coppia slash di Harry Potter ad essere quasi canon! Credo che i punti confusi e lo stile a tratti un po’ troppo carico siano l’unica pecca che ha intaccato un po’ il piacere della lettura. Inoltre mi sarei aspettata una trama un po’ più completa, mentre questo episodio sembra un po’ sospeso nel tempo, non so bene quando abbia luogo, se abbia un seguito, come si sia arrivati a questo punto… Per il resto la storia ha molti punti di forza e soprattutto molto potenziale.
 
Totale su 42/50.

Ottimo lavoro. ;)

MmeBovary.

Recensore Veterano
09/12/12, ore 19:31

Ho trovato questa shot per caso, girando per il forum...La coppia Albus/Gellert mi ispira e parecchio anche, così ho deciso di venire a dare un'occhiata.
Mi è piaciuto come hai messo in evidenza la complicità che continua ad esserci tra i due, anche dopo tutto questo tempo, dopo che sono cambiate così tante cose. Ma alcune cose non cambiano mai, giusto? Continueranno ad amarsi nonostante si siano divisi, combattuti, sfidati, atterrati. Resteranno per sempre quei due ragazzi innamorati rinchiusi nel loro universo personale, ma con l'ambizione di dominare l'intero mondo, magico e non.  
Ho apprezzato il tuo Gellert: enigmatico al punto giusto, triste e amaro nella sua condizione di prigioniero (a mio parere, prigioniero molto più dei ricordi e dei rimorsi che non di Nurmengard in sè), ma dolcissimo nel bacio appena accennato ad Albus: Gellert che vorrebbe di più e Albus che si tira indietro, conscio del luogo in cui si trovano e di cui invece l'altro se ne frega altamente.... *______* Ah, impazzisco... Mi fa impazzire quest'unica debolezza di un uomo che si professava così duro, così inattaccabile, così perfetto e superiore. Nemmeno lui può resistere a questo sentimento (e in questo è diverso da Voldemort, che invece rimane immune all'amore).   

"E’ perché tu hai conosciuto il vero me stesso, e l’hai fatto tuo. Senza chiedere, senza alcuna alternativa."  
*____* Condivido in pieno questa frase. Perchè Gellert è così: prende senza chiedere, perchè tutto gli è dovuto. Perchè lui è il più forte e niente gli si può negare.

"Inforcati gli occhiali della verità, Albus vide ciò che era Gellert, ciò che lui non sarebbe stato mai. Per anni l’avrebbe ricordato come il giovane che l’aveva fatto innamorare, e come il mago oscuro che l’aveva confuso con le sue idee di grandezza."
Quoto anche questa. Gellert gli ha imposto il suo amore e la sua visione delle cose e Albus, accecato dalla sua forza, ammaliato dalla sua intelligenza, non si è opposto, ha ceduto ancor prima di iniziare a resistere. Eppure non si è mai illuso di poter essere come lui, uguale a lui: no, Albus era troppo buono per poter scendere ai livelli di Gellert (per fortuna).

Io me li immagino, questi due, entrambi invecchiati, entrambi stanchi e gravati da preoccupazioni, seppur diverse, che hanno negli occhi lo scintillio identico di una volta, pieno di frasi non dette, di un passato che aleggia nella cella di Nurmengard.
Il loro amore è solo loro, li ha incatenati l'uno all'altro ed elevati al di sopra del resto del mondo, in un universo impenetrabile a chiunque altro.
Ecco, un'altra cosa che adoro è questo senso di esclusività, di possesso assoluto tra i due, soprattutto da parte di Gellert. Il quale mette Albus di fronte al senso di colpa per averlo fatto rinchiudere a Nurmengard. Dio solo sa quanto dev'essere costato ad Albus vincerlo in duello, sapendo che così facendo avrebbe decretato la fine della sua libertà... Eppure non si è fatto accecare dall'amore: nonostante il sentimento fortissimo che provava per Gellert, era consapevole che lui avesse sbagliato e che quindi dovesse essere punito. Insomma, il suo senso di giustizia alla fine è stato superiore all'amore.
 
"In questi ultimi anni ho riflettuto tanto, sai? Ho capito che tutto ciò che ho fatto era per la mia sete di potere. Il bene superiore era solo la scusa che usavo per giustificare le mie azioni con me stesso, ma soprattutto con te. Tu eri buono, Albus, eppure io avevo troppo bisogno di te per rischiare di perderti."
Quindi tu credi che Gellert non ci abbia mai creduto veramente a ciò che professava? Che il suo Bene Superiore fosse in realtà solo sete di dominio e nient'altro, non giustificata da alcuna necessità chiamiamola "divina"? Hmm...ecco, su questo non mi trovo molto d'accordo, io credo che Gellert fosse convinto di essere superiore, speciale, "destinato" a guidare gli altri per il loro bene, ma ovviamente sono solo pareri. 
E credo anche che Gellert abbia fomentato l'ansia e la frustrazione che Albus provava nel doversi accontentare di occuparsi dei suoi fratelli più piccoli invece di diffondere il suo genio per il mondo; oh, sì, Gellert era astuto, sapeva volgere i sentimenti di Albus a suo modo, ci sapeva fare. Cinico, calcolatore, opportunista, un pò come Voldemort.
Un'altra cosa su cui non sono molto d'accordo è il pentimento di Gellert. A quanto ho capito, secondo te lui si è pentito di ciò che ha fatto, delle sue "manie di grandezza", ha capito che ha commesso crimini orribili e non giustificati. Io invece penso di no. Ho un'idea molto "granitica" del personaggio, e mi piace pensare che abbia scelto, volontariamente, di rimanere fermo sulle sue idee, di essere dannato per sempre, fino in fondo, senza possibilità di redimersi... 

Sei davvero crudele quando, alla fine, lasci quella terribile domanda senza risposta... Già, chi ha ucciso Ariana? Brividi. Povera piccola. Io la mia idea ce l'ho, ma sarebbe stato interessante se la Row ci avesse illuminati in proposito...  

Mi è piaciuto anche l'intercalare delle scene del passato, man mano che i ricordi si affacciano alla mente dei protagonisti. E, ti dirò, sembra quasi l'immagine di un film la scena degli occhiali di Albus, abbandonati da una parte, illuminati dal riverbero delle fiamme del camino, in cui si riflettono le figure ondeggianti dei due amanti... 
Bella shot, si meritava una recensione ;) 


Recensore Junior
26/10/11, ore 15:18

Come scrivi bene! *-*
E' un peccato che una Fic come questa abbia pochi apprezzamenti, è davvero bella... lo stile è impeccabile, come è efficace l'alternarsi di presente e passato.
Penso che leggerò altre tue FF, mi piace il tuo stile :DD

Recensore Veterano
21/10/11, ore 20:43

Allora, prima di tutto mi chiedo PERCHE' QUESTA ONE-SHOT NON HA NEMMENO UNA RECENSIONE? Ma dai non è possibile, tralasciando il fatto che io mi accorgo sempre in schifoso ritardo dei tuoi aggiornamenti, è così ingiusto che questa meraviglia resti così, quasi come se fosse invisibile nel sito D: Veramente, mi so' incazzata, perchè ci stanno tante autrici valide come te che vengono calcolate poco e palloni gonfiati che vengono calcolati troppo. Io mi ribello a questa divisione in caste su EFP! *^*
Ok, mi devo riprendere. u.ù
Mi ricordo di questa FF, mi pare che la inviasti per questo contest tempo fa e me l'ero quasi dimenticata. Per fortuna oggi ho avuto la brillante idea di controllare gli autori preferiti e vedere che l'avevi postata. E' stato un piacere rileggerla, ti dico che è probabilmente una delle così più dolci che tu abbia mai scritto e penso proprio che comincerò a dedicarmi seriamente a questa coppia. Il bene, Albus, e il male, Gellert, uniti in questo amore diventato poi odio.
Amo come hai reso il personaggio di Silente: a mio parere totalmente IC, non si risparmia di usare termini importanti e "frasi criptiche", per citare dice Gellert, proprio come Santa JKR (u.u) ce l'ha impostato. 
E poi, Grindelwald che dopo la freddezza iniziale si abbandona e chiarisce i suoi sentimenti, l'ho trovato estremamente commovente. La frase Tu eri buono, Albus, eppure io avevo troppo bisogno di te per rischiare di perderti. mi ha profondamente colpita. E' vero che è stato un mago oscuro, ma non tutti per forza devono essere freddi e senza amore come Voldemort. Non lo conosciamo in profondità come personaggio, quindi nulla ci vieta di sperare che, in un possibile incontro con Albus, abbia lasciato da parte il suo lato criminale. In fondo, si sono amati in passato e chissà, almeno da una delle due parti il sentimento era ancora vivo.
Infine, la domanda di Albus su Ariana, ancora una volta senza risposta, come a significare il mistero e il tormento che Silente dovrà provare fino alla fine dei suoi giorni... (scusa i miei toni profondi, ma oggi ho fatto due ore di religione e i blablabla della prof sui misteri della vita continuano a rotolare nel vuoto totale della mia mente bacata :D)
Dunque, che dire, non scrivevo una bella recensione da un po' u.u Ma questa storia mi ha ispirata, e ancora una volta ripeto che sono veramente indignata per l'assenza di recensioni. Che mondo ingiusto, ahimè D:
Ora vado a cenare, dato che il vuoto totale c'è anche nel mio stomaco :D
Ciao amore <3