Recensioni per
Londra sta chiamando i suoi ragazzi
di Trick
ecco un'altra piccola perla che si aggiunge alla collana di successi che hai collezionato! |
Bene, sappi che la mia idea originaria era leggere la tua storia, buttarla nella lista delle storie da recensire e pregare che qualche divinità mi desse la forza di spulciare, magari un giorno non lontano, quella stessa lista e abbreviarla. |
Carisssssima Trick!
che dire.. ff stupenda. Ti assicuro ho le lacrime agli occhi, fino ad adesso sei la persona che meglio riesce a mettersi nei panni del caro Remus e della cara Tonks.
Allora, iniziando dal fatto che questa canzone non la conosco ( rimedierò!) le parole le trovo stupende e inserite perfettamente nella storia.
Determinazione. Lealtà. Sacrificio.
Il trinomio dell'essere Auror secondo Alastor Moody.
questo punto mi è piaciuto davvero molto.. in effetti riesci a metterti perfettamente anche nei panni di Alastor. Brava!
Poi si passa al ricordo di Remus, che trovo sensazionale. Mentre leggevo mi sembrava di essere lì con lui, in quello schifo di città che doveva essere Londra nel 1979, ovviamente dal suo punto di vista.
Ah già! mi piace un sacco il fatto che tu abbia fatto diventare Remus mezzo irlandese! adoro l'Irlanda la trovo estremamente affascinante. Ottima scelta !!(anche se l'avevo già letto in "Bionde Allucinazioni" ).
La scena in cui si conoscono Remus e Arthur è terribile. Stupenda, meravigliosa, originale, ma comunque estremamente triste. Le sensazioni di Remus sono realistiche e fanno veramente stringere il cuore. Moody il solito freddo, calcolatore ( quello che tutti noi amiamo) anche se dopo, quando cerca di consolare Remus dopo la morte dei Prewett, mi stupisce. E' estremamente delicato e sensibile, si vede che è un uomo segnato dalle varie perdite che le guerre gli hanno portato.
«Sì, ma non credo che Moody abbia pensato che oggi è San Valentino. Dubito che sia a conoscenza dell'esistenza di San Valentino, in effetti...».
.. questa è geniale! Per quanto io fossi già immersa nell'aura desolante della ff, questa frase un sorriso me l'ha comunque strappato
«Innerva... Innerva... Innerva!».
«Diavolo!» imprecò Moody, mentre si lanciava con sorprendete agilità in avanti. «Lupin!» gridò. «Lupin, che diavolo--?».
Remus Lupin, diciannove anni a marzo, era inginocchiato al fianco dell'Auror Fabian Prewett, la bacchetta tremante puntata contro il suo petto e una tracolla di pelle tenacemente stretta fra le braccia.
Qui ho davvero rischiato di lasciare andare qualche lacrima, cosa molto rara per me. Ritieniti soddisfatta! u_ù
Comunque ho ancora gli occhi lucidi. Accidenti.
Arriviamo alla fine. Tonks è estremamente Tonks. Nessuno spreca mai parole sulle sue sensazioni dopo la morte di Sirius. Dopotutto era solo il suo cugino preferito,no? niente di importante.
«Non è stata colpa tua, per Godric...» le ripeté angosciato. «Non è stata colpa tua...».
Non è mai stata colpa di qualcuno.
Questo. E'. Stupendo.
Davvero sono senza parole. Tutta questa ff fa rimanere senza parole.
Bene, immagino ne avrai abbastanza di me, quindi ti saluto e alla tua prossima ff!!!!!
After all this, won't you give me a smile?
[Dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?]
b a c i
Eterea
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Questa è la mia centesima recensione ed era da un po' che mi guardavo intorno per decidere dove farla. |
Non puoi essere stupita di essere arrivata prima! La storia è magnifica! Stavo anche io per piangere alla fine! E come hai saputo descrivere bene la Londra degli anni '70! Mi sembrava di essere lì e di vivere quasi in bianco e nero! |
Cavoli, è davvero bella questa storia. Il racconto della prima guerra vista da un giovane ragazzo che l'ha vissuta in prima persona è davvero devastante, soprattutto quando arriva al punto in cui muoiono i fratelli Prewett. Molto bello anche il finale con l'accenno alla morte di Sirius e conseguente senso di colpa di Dora. |
Be', penso te l'abbiano detto in molti, ma non posso fare a meno di ripeterti che scrivi da Dio. |
Beh non ho letto le altre storie partecipanti al concorso, ma questa è davvero bellissima. |