Ho aperto questa storia per caso, quasi di malavoglia, aspettandomi di trovare una fiction semplice e senza pretese nè storiche, nè stilistiche.
E invece mi trovo davanti una delle fiction più belle che abbia mai letto. Grazie.
1. Veneziano. Adoro il modo in cui è stato caratterizzato. E' una visione a cui non avevo mai pensato ma che, effettivamente, è quella più vicina all'Italia di Himaruya. Il suo modo di reagire, di parlare con Romano, di sorridere sempre mite - bellissimo come, ogni volta che entri in scena Veneziano, si sottolinei la gentilezza dei sorrisi - anche il carattere buono e ingenuo... sono tutte, TUTTE caratteristiche che ha l'Italia di Himaruya. Ogni suo parola e ogni reazione è quella che (almeno per me) potrebbe benissimo avere in un'ipotetico fumetto sulla Liberazione alla fine della Seconda Guerra Mondiale. E' in canon in ogni minima parte. Anche nel finale, nel suo piangere addosso al fratello e in quel bellissimo, sottile accenno a Sacro Romano Impero. Perfino quando sta per morire e ripete le ultime parole dell'Ave Maria (la scena è bellissima, da film).
E' Italia, è vedere IL personaggio agire e non un personaggio nato dalla fantasia di una fan.
Ah, dimenticavo: il sottile accenno all'amore che Italia nutre per Germania è <3
2. Germania.
Lui non è affatto come il Germania di Himaruya, nè come il Germania tipico delle fiction sulla guerra (cioè un Germania che agisce perchè costretto dal suo capo). Ma solo perchè siamo *oltre* quel punto. Nella storia non ci sono accenni a com'era Germania PRIMA del 43. Ed è chiaramente un frutto della bravura stilistica dell'autore: quanti scrittori alle prime armi non resistono alla tentazione di sciorinare, nel mezzo della narrazione, vita morte e miracoli del personaggio entrato in scena? Un dilettante avrebbe interrotto la narrazione, sarebbe 'saltato' nella testa di Germania e avrebbe raccontato per filo e pere segno tutti i suoi pensieri.
Qui no: qui il punto di vista è fisso su Romano e l'unica cosa che lui nota è Germania che "stringe gli occhi". Poi, quel serrare gli occhi può significare un gesto di pentimento, di vergogna, un "sono stato costretto a farlo".
E da quel piccolo gesto - l'unico piccolo gesto di Germania - emerge il fatto che, dietro l'espressione di pietra, c'è un cuore e un cervello e dei sentimenti.
Un'altra cosa. La frase di Germania "Non sarai tu a porre fine a tutto questo". La amo perchè risponde a un dettaglio del mio mind-canon che non avrei MAI pensato di vedere riproposto in nessuna fiction.
In breve: penso che le nazioni, in procinto di morire, acquisiscano una capacità di 'preveggenza'. Riescono dapprima a sentire - e sanno - che la morte si avvicina, poi riescono a vedere dettagli della loro morte e di quello che verrà dopo. Perciò puoi immaginare quanto sia importante per me, il fatto che Germania abbia detto quella frase nel 44 e che il suo aspetto fosse più vicino alla morte che alla vita. Complimenti all'autore che, senza volerlo, mi ha resa una fan felice XD
3. America. In due frasi l'autore è riuscito a ricreare lo stesso personaggio idiota dell'anime e del manga XD Già nel chiedere a Inghilterra quale delle due Italie è Romano, nell'aggiungere "Ti spiace se ti chiamo Italia?" emerge la decantata idiozia americana. Nessuna conoscenza geografica e nessuna capacità di tatto in un colpo solo. Per non parlare della risata vittoriosa!
4. Inghilterra. Menzione d'onore alle ferite, che ricalcano quelle sul territorio inglese. Ho già parlato della gioia di leggere di nazioni trattate come tali? Mi ripeto con gioia XD
Adoro anche il suo comportamento: la finezza da gentleman, dietro cui emerge il desiderio di vendetta nei confronti di coloro che hanno rovinato la sua bella terra. In questo è molto simile a Romano, decisamente.
5. Romano. Perchè il meglio viene sempre alla fine.
A) Intanto grazie mille all'autore, per aver scritto una storia su questo periodo con Romano come protagonista. Come al solito, Romano è sempre quello trattato come una pezza, perciò vederlo per una volta protagonista e impegnato ad agire è un bel cambiamento!
B) La menzione del famoso coltello di cui aveva parlato Himaruya. Nel descrivere Romano, aveva detto che portava sempre con sè un coltello. E' un dettaglio, ma è sempre piacevole scoprire che, a volte, ci sono autori che non si dimenticano il canon per strada.
C) La violenza. Romano parla con violenza e agisce con violenza. Mi piace molto come prema, graffi, colpisca qualsiasi cosa. Preme le dita contro le guance del fratello, affonda i pugni, colpisce Germania con la pistola. E' arrabbiato e passionale in ogni suo gesto ed il fatto che l'autore lo indichi continuamente significa molto.
D) L'orgoglio. Ah, come si mischia bene questo Romano al Romano nel mio mind-canon! Un esempio: quando si riferisce ad America, dicendo "...qualcuno le cui parole erano così mangiucchiate, a cui importava veramente poco di quali vocali del suo nome avrebbero dovuto essere enfatizzate". E' Romano. E' lui, non ci sono dubbi. E' un individuo violento, incazzato, accigliato, con tutti i difetti del mondo, ma è anche orgogliosissimo. E come si vede, come emerge nella rabbia che prova, per il semplice fatto che il suo nome non viene pronunciato come si deve! E' la reazione di un italiano 'puro', che mi ricorda un po' tutti quegli scrittori (anche - che caso - meridionali) che lavoravano per 'ripulire' la lingua italiana dalle parole straniere.
Per non parlare delle parole dell'Inno Italiano. Citate da lui, cioè da quello ritenuto "lo scarto" dell'Italia. Beh, fa riflettere.
E) Il suo rapporto con Germania. Cito: "la verità dell’odio che provava per quello stesso uomo, verità che andavano ben più in profondità di patate fradice e scismi della chiesa. Si trattava dell’alto, biondo guerriero del Nord che aveva voltato le spalle a loro nonno". Ok, l'autore deve essere una mia personalità che si è scissa da me e parla dall'altro lato del mondo XD
E' ESATTAMENTE il mio mind-canon. Romano odia Germania per quello che fece suo nonno al proprio. Lo odia perchè cerca di ricreare qualcosa che Roma impedì ai suoi stessi nipoti di fare. E lo odia pure perchè è protestante, ci mancherebbe. E' tutto così preciso che... boh, mi viene solo da piangere per la felicità ç__ç
F) La religione. E l'accenno sottinteso a un ennesimo dettaglio del mio mind-canon (questo autore sarà mica il mio gemello segreto? XD).
La religione è FONDAMENTALE. D'accordo, la Chiesa sta un po' sulle scatole a tutti, ma non possiamo negare che è stata una componente fondamentale dell'Italia. E che Romano vi sia così attaccato è un piacere per gli occhi che leggono e per il cervello che trova logicità in tutto ciò. Sono morta alla frase di Romano in cui dice a Veneziano di pregare per non diventare un maledetto pagano. E' un genio.
Menzione d'onore (l'ennesima) al rosario. Veneziano con il rosario mi ha colpito come immagine, più che altro perchè non me lo sono mai immaginato. Eppure, più ci ripenso, più la trovo giusta. E' normale e ovvio che entrambi abbiano sempre un rosario con sè ed è bellissimo leggere di come Romano dia il proprio al fratello, raccomandandogli di pregare.
La scena in chiesa, poi, ha del meraviglioso. Intanto scoprire che Romano ha avuto tre rosari nella sua lunghissima vita di nazione è un dettaglio estremamente interessante. E che i primi due siano stati persi e cambiati in momenti fondamentali della sua esistenza è ancora più importante.
La confessione, poi, è bellissima. E non solo per lo stile, chiaro e pulito che mi ha fatto figurare perfettamente la scena nella mente.
Adoro il prete. E' un prete serio, non come certi parroci che ripetono le solite tre fesserie. Certo, chiedere a Romano di fare una decade di rosario per ogni morto, gli porterà via un bel po' di anni di vita immortale, ma lo perdoniamo perchè non sa XD (e questo mi ha lasciata perplessa: com'è che Romano si è confessato da un prete a caso? Ma sono scelte di stile e non posso certo metterci il naso XD)
Una frase particolarmente degna di nota di questo prete favoloso è che l'Italia "È un paese di peccatori. Come ogni nazione al mondo". Solo per questa frase, per un attimo, ho creduto che il prete *sapesse* chi stava confessando.
E comunque Romano è figo con il rosario in mano. Punto. (fine momento fangirl XD)
Per quanto riguardava l'accenno sottinteso al mind-canon, faccio riferimento al fatto che qui non c'è un Centro Italia o un Vaticano. Qui c'è Romano. Romano che è Sud Italia ed è Roma ED E' Vaticano. Ebbene sì, per me Roma è sua XD ed è anche per questo che dà così tanta importanza alla religione.
G) Il suo rapporto con Veneziano. Fino alla fine, Romano lo adora e lo invidia. E in questo è assolutamente in character. Bellissimo anche come non faccia che abbracciarlo, stringerlo, baciarlo. Ogni volta che si vedono, si stringono. Insomma, rimangono un'Italia unita, anche in guerra.
Meravigliosa anche la scena del loro primo incontro, dopo la morte del Padre. Uhm, ecco un dettaglio: il Papà, chi sarebbe? Roma è il Nonno, ma il Papà? In alcuni momenti pare che sia Roma, sembra quasi che Romano e Veneziano usino 'nonno' e 'papà' alternandoli. Che sia così?
H) La frase finale sul mangiare qualcosa sottintende pasta. La pasta vince XD
Concludo il poema epico con una nota alla traduzione: è fatta benissimo. Solo qui e là metterei un paio di virgole in più. Ci sono inoltre alcuni errori di battitura (tipo 'pungi' al posto di 'pugni'). E c'è un "Lo risentivo così tanto" che, in italiano, non ha senso XD Ora, capisco che intendevi che "provava così tanto risentimento", ma forse è meglio rigirare la frase in questo modo. "Risentire" in italiano significa 'sentire più volte'. Usa proprio 'provare del risentimento', è meglio.
Grazie inoltre per aver fatto la fatica di tradurti una fiction così lunga ma, te lo dico con il cuore, ne è valsa davvero la pena. Mi ha solo intristito sapere che questa meravigliosa espressione non sia opera italiana, ma di un autore straniero. A parte questo, grazie ancora tantissimo per avermi fatto conoscere questa perla.
Haley |