Recensioni per
Sherlock Holmes non è qui.
di Jolly Camaleonte

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/03/12, ore 23:08

Wow.
Credo proprio di aver capito cosa intendi con "pugno allo stomaco" verso i lettori.
Non ho molto da dire - non posso essere certa di aver compreso ogni sfumatura, ma quanto ho capito mi ha colpito, molto.

"Sherlock Holmes sta insultando qualche stupido, inetto ispettoruncolo.
Non se stesso, con epiteti ben più maligni.


Cito poco per principio, ma qui mi sto decisamente limitando. Decisamente. Citerei anche tutto.
Ripeto, dopo tutta questa stupida recensione sconclusionata - wow.

Recensore Master
25/10/11, ore 17:30

Bellissima e tristissima; Con le storie tristi, l'angst ho un rapporto amore/odio, ne sono attratta anche se alla fine lasciano un alone di malinconia, amarezza.
Allora, te lo dico per la terza (?) volta: questa fanfiction è stupenda. Mi piace come hai descritto la reazione Sherlock al matrimonio di Watson e ho apprezzato il tuo rimanere fedele alle caratteristiche del personaggio...Quindi ti faccio i miei complimenti!
Bacioni!!



Ps. Alla fine sono riuscita a trovare i libri della serie di Jeeves di Wodehouse! Sono sempre contenta quando scopro dei libri nuovi e questa serie mi sta prendendo molto e poi mi sto facendo di quelle risate bwahahahahaha!!! Thank you ^^

Recensore Veterano
25/10/11, ore 15:47

La mia coinquilina ti odia. Ieri notte l'hai svagliata.

Ad ogni grassetto (che sia benedetta la tua passione per il layout) gongolavo rumorosamente, tra ansia e appagamento, perché Sherlock smette di esistere, perché Sherlock non c'è, perché Sherlock non ce l'ha fatta. Perché Sherlock mente a tutti e mente anche a se stesso.

E tutto questo fa svegliare la mia conquilina alle due di notte.

Recensore Veterano
25/10/11, ore 15:05

Cazzo. Tutto questo è qualcosa di meraviglioso.






E giuro che non riesco a pensare ad altro. Aspetto trepidante un seguito.

Nuovo recensore
25/10/11, ore 09:49

Una scheggia nel fianco.

Di quelle che a vederle sembrano piccole, e allora provi con le unghie a tirarle fuori pensando di fare poco danno. Invece la scheggia è già quasi tutta dentro, per questo non si vede, e tentando di estrarla non fai altro che spingerla sempre più a fondo.
Quando è entrata tutta e fuori non resta più niente, allora la ignori, fingendo che sia sparita.
Ma lei è sempre lì, che già inizia a fare infezione, e prima o poi quella ferita invisibile e profonda traboccherà di pus.


La differenza tra ciò che sembra, ciò che è, e ciò che dovrebbe essere.

Nessuna pietà per l'illusione, che nel momento stesso in cui tenta d'essere costruita già si sfalda sotto i colpi in grasseto della realtà. Troppo evidente per essere mascherata.


Nero.

Mai nominato eppure presente in ogni cosa.
Sulla sua faccia tinta di nero per non essere riconosciuta. Sui sui vestiti.
Sulle sue mani rigide - gelate, e nere.
Ed in ogni altro luogo del corpo e dell'anima.
Perchè il suo lavoro è quello di grattare via dalle pareti i resti carbonizzati di un fuoco ch'è stato acceso ed ora è spento, lasciandolo immerso fino alle ginocchia nelle sue ceneri.


Queste sono le immagini che la tua storia mi ha suscitato. E non potevano essere più perfette.

Questo è  un tema che adoro. E lo sai. **