Recensioni per
Come un cactus
di _Clizia_

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
21/11/11, ore 16:30

complimenti clizia, è una poesia bellissima. leggo tanto sentimento, immagino una vita passata a desiderare di essere qualcuno che non sei: anche io mi sono sentita così. paragoni un cactus a un delicato fiore, percepisco la consapevolezza di non essere accettata per quello che sei. trasmetti la tua anima, la tua essenza. non so se il tuo intento era ciò, ma a me è arrivato questo. ed era bellissimo.
complimenti, Chiara. 

Nuovo recensore
07/11/11, ore 18:03

Eccomi qui! Forse non te l'aspetti che a recensirti sia proprio io, ma sono venuta a trovarti u.u
Bene, inizio col dire una stronzata che forse non è poi tanto una stronzata, ma sai com'è: le spine del cactus fanno davvero male. Eccola detta. 
Ti rispecchia, ti descrive pienamente questa poesia. Come dici tu il desiderio che hai è contrastante, spinto da due forze che si annullano a vicenda perchè di eguale intensità, cioè la voglia di sopravvivere e di mostrarti bella a qualcuno e nello stesso tempo chiuderti in te stessa per non esporti troppo ed essere ferita. E così, come una fiera che difende il suo territorio, tu attraverso le tue spine difendi il tuo cuore, però così facendo rimani sola consapevole che nessuno avrà mai voglia di avvicinarsi a te per paura di farsi male. 

Quanto vorrei essere fiore delicato.
Profumato. Colorato.
Vorrei essere effimera.
E appassire nel gelo dell'autunno.
O strappata dalle tue mani.
Così morirei dolcemente.
Con tutta la mia fragranza intatta.


Questi sono i miei versi preferiti. Bellissimi. E sono tanto delicati quanto forti, duri come i punti che metti alla fine di ognuno. Ed è quasi una metafora della vita generale, la tua: essere vivace e splendida fino a che non arriva la morte gelida. Oppure semplicemente una morte intesa come l'amore di una persona che deve riuscire a strapparti via da quella terra che ti tiene imprigionata, ma ciò può avvenire soltanto dalla persona che riserverà la giusta attenzione a quei minimi particolari che fanno la differenza. 
Non essere piena di spine, che avvelenano e fanno sanguinare, ma sii piuttosto un piccolo fiore che si mostrerà solamente a chi saprà scrutare con più attenzione tra gli altri fiori grandi e imponenti. 
Il padre di Mulan dice:
Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti. 
(Non ce la faccio a non mettere in mezzo qualche personaggio di un cartone animato, ma in certi casi si dimostrano più saggi di certi personaggi di film che circolano in giro! :P)
Complimenti, ovviamente, tesoro! 

E scusami per la terribile recensione, ma proprio non sono abituata a dilungarmi sulle spiegazioni. >< Se una cosa mi piace non ci vogliono tante parole, ma con te ho ampliato il discorso perchè te lo meriti e soprattutto ne hai bisogno. Il resto lo sai già!

Un grandissimo abbraccio,
Ame.

Nuovo recensore
31/10/11, ore 14:05

Eccomi anche qui! Quello che scrivi i piace molto! Ci sono sempre delle immagini di natura in varie sue forme e tutto viene collegato a sentimenti e stati d'animo ... credo sia una delle caratteristiche che più mi piace  emi colpisce.
LA parte più bella a mio parere, che fa proprio venire i brividi perchè trasmette sofferenza, è quando parli delle spine che trafiggono e allontanano tutti.
E tu stessa dici che è sia un bene sia un male! Questa ambivalenza fa sentire sul filo del rasoio ... fa capire che nella vita e dentro le persone, mai nulla è solamente bianco o nero! Ma c'è molto di grigio ... e spesso ciò ci confonde.
Anche l'ultima strofa è bella ... cuore-sanguinare-sofferenza ... tutti collegamenti molto potenti, che colpiscono per la forza con cui li esprimi!
Alla prossima!

Recensore Veterano
28/10/11, ore 21:43

Non so come iniziare questa recensione.
Non sai quanto sia difficile per me iniziarla.

Perchè mentre leggevo di te, in realtà era a me che pensavo.
Lo so, è tremendamente egoista, ed egocentrico.
Ma è così.
Rileggendola sona riuscita a staccare, a distinguere e ho visto anche la tua storia.
Ma la prima non ci sono proprio riuscita.
E non ho nemmeno intenzione di scusarmi per questo.

Ho passato gli ultimi dieci anni della mia vita a nascondermi dietro le spine di un cactusa fino a diventare praticamente incapace di far avvicinare davvero qualcuno, anche volendo.

"Quanto vorrei essere fiore delicato.
Profumato. Colorato.
Vorrei essere effimera.
E appassire nel gelo dell'autunno."

Sì, lo voglio.
Non aggiungerò altro.
(Recensione modificata il 28/10/2011 - 09:48 pm)

Recensore Veterano
27/10/11, ore 13:09

C'è un forte sentimento in questa poesia.
Credi che nessuno abbia voglia di sfiotare la tua vita,
E soffri, con il tempo la tua corazza di spine diventa sempre più forte
Rendendo sempre più difficile poterne entrare.
Affronti ogni intemperia. Da sola.
La tua voglia di amare è grande, inesauribile, ma la tua natura allontana tutti.
Sai, non è sempre così.
Ci saranno sempre degli esploratori che ti vedranno, si avvicineranno per potersi dissetare,
Si, perchè anche se sembri inadatta, dentro di te puoi dare molto, moltissimo.
Salvare una o più vite con il tuo dolce succo, e allora saprai
che se anche la natura tu ha resa esteriormente pericolosa, non è detto che la tua vita sia inutile.
Necessiti come l'acqua sulla terra, come il sole sui fiori, come la luna nel cielo, come l'oceano per le sue creature.
Attendi, prima o poi un viaggiatore avrà bisogno di te.
Poesia davvero sentita e romantica in un certo senso.
La voglia di amare, il rinnego di se stessi e desiderare di terminare un'esistenza così inutile.
Stavolta credo di averla capita ;)
Molto brava :*

Matt