STORIA CHE HA PARTECIPATO AL "Truly Angst" flashcontest
TERZO POSTO: DaphneS - Eternamente nostri
Eccoci. Il fatto qui è che non so cosa dirti. Questa storia è strepitosa: lo stile epistolare mi ha ricordato il Werther di Goethe, direi già segno di grossa introspezione e di una certa e vaga malinconia strisciante di fondo. Il titolo – da una citazione di Beethoven? Incredibile.
Leggere ciò che si scrivono, vedere l’ansia per il loro progetto, la voglia di REALIZZARSI che si mischia all’amore che provano, che non riesce a trovare sbocchi, che genera quella disperazione sottile che porta l’uno a ubriacarsi e l’altro a incapricciarsi con la febbre, ad essere gelosi. L’amore di entrambi per Ariana, impotente, simile sebbene diverso. L’amore tra loro, il sapersi uniti per sempre… e la conclusione, con Gellert a Nurmengard, piegato dagli anni e dalla follia, conscio solo di NON ESSERE dove dovrebbe. Dove vorrebbe. La differenza qui, rispetto alle altre storie, sta tutta nel fatto che l’angoscia è quasi implicita. Viene lasciato al lettore il compito di ricordarsi la storia così come è stata narrata nei libri, di ricordare il dolore che Silente ha più volte mostrato e, di conseguenza, di unire i puntini. Di rendersi conto dell’angoscia che deve aver portato un fratello a combattere colui che amava. Ho tentennato parecchio prima di darti il terzo posto: in un altro concorso più “libero” non avrei avuto dubbi, ma qui l’angst è quasi nascosto. Anzi, togliamo il quasi. La dolcezza iniziale trova un perfetto contraltare nell’amarezza del finale, certo, ma è predominante… alla fine, ho deciso di fregarmene e ho fatto ciò che istinto ha suggerito. Complimenti. Non hai lasciato nessun dettaglio al caso, il linguaggio è abbastanza chiaro da essere ben inteso ma abbastanza forbito da dare davvero l’impressione di due giovani studenti di un’altra, lontana generazione che si stiano scrivendo. Avevo grossi dubbi su “auto commiserarsi” scritto tutto attaccato ma, verificando, ho visto che esiste anche questa forma ed è accettata. Quindi, poco altro da dirti, se non farti i complimenti. E sottolineare che quel finale, in particolare, sebbene scontato – lo sapevamo già, no? – è stato comunque la ciliegina sulla torta. Complimenti, ancora.
9
mi scuso per il ritardo immenso, ma sono appena tornata in Italia e recupererò in questi giorni le recensioni lasciate in sospeso. Inizio con questa, che è la più semplice. E, anocra, complimenti per una storia nient'affatto banale! |