ce l'hai fatta, complimenti. In tutta la mia carriera di lettore, se non sbaglio sei la seconda (il primo ci riuscì anni fa) o forse la terza, magari mi confondo, che riesce a farmi piangere. Sul serio. Già la sola trama mi ha fatto venire un brivido, perché a queste cose sono molto sensibile. Io, salvo qualche bisticcio occasionale che si risolve in mezz'ora, ho un magnifico rapporto con mio padre...praticamente siamo sempre stati insieme,da piccolo mi addormentavo sulle sue ginocchia e mi portava in braccio, ed ogni giorno mi portava a scuola...non so cosa avrei fatto e cosa farei senza di lui, se non fosse già andato a letto correrei a dargli un abbraccione (anche se l'ho fatto prima)
Dopo il mio sfogo, veniamo alla fic
Un padre che è sempre stato lontano dalla figlia e che si ricongiunge con lei solo in punto di morte...banale, direbbe qualcuno, sarà vero ma è il modo in cui viene presentato che conta. Hai espresso l'angoscia della figlia, disillusa sulla religione, portata a prendersela con Dio per la perdita di chi ama.
"...quando si è davanti al dolore dei propri cari, sono loro a sorreggere noi. """""
Questa frase mi ha colpito molto e me la terrò nel cuore.
Un uomo un tempo forte, quasi una roccia, e che ora è tenuto in vita da dei macchinari, artificialmente, e lei che non può fare nulla per salvarlo...e proprio a quel punto tutti comprendono cosa, anzi chi, sia veramente importante nella vita.
Ed infine, un ultimo incoraggiamento alla figlia per andare avanti e per non perdere il suo sorriso, quel gesto che suo padre ha potuto vedere molto di rado, una speranza che fa andare avanti ed illumina il futuro.
Mi ha anche colpito e quasi fatto paura che tu abbia dato alla protagonista il tuo stesso nome.
Beh, a questo punto non so che altro dire, mi ritrovo a corto di parole...se non ribadire che è una bella fic e che sei una delle poche persone (forse la quarta facendo mente locale) che in diversi anni sia riuscita a farmi piangere.
Ciao ciao
(Recensione modificata il 26/11/2011 - 11:50 pm) |