Ok.
Sai, sarebbe buffo se lasciassi solo questa parola come commento. Forse tu capiresti quello che voglio dire, tutto quello che voglio dire, perchè, d'altronde, nemmeno io le ho più la parole. Dio mio, l'ho scritto anni fa, ormai, eppure sono sempre allo stesso punto. Il punto in cui quando prendo la penna in mano mi dispero all'idea di non saper più tracciare parole belle, parole e basta. Mi vergogno delle scemenze che scrivo, delle parole senza anima, di quelle parole tutte allineate, così corte, così vuote, così semplici. Ti dicono che è il "blocco dello scrittore". Ma se nemmeno sono uno scrittore. Ma se sono anni, ormai? Ti dicono di superarlo, ti dicono che sei brava, che scrivi bene. Ma non ci credo, davvero, non ci credo. Perchè quando vedo la mano che non sa bene cosa fare con quella penna in mano mi viene da piangere e da disperarmi, ma sono troppo codarda per farlo davvero e allora vorrei scrivere, perchè io ho sempre vissuto nella scrittura e ora non ho nemmeno più quella. La mia vita sta marcendo, non solo le mie parole.
E vedo in questa tua storia tutto quello che io non so più scrivere e vedo che un modo per scriverlo l'hai trovato. Forse solo io sono arrivata al fondo di questa storia, non lo so, ma almeno tu sai che io ci sono arrivata, che io sono lì, immobile come te, a sforzarmi incredibilmente per far uscire le parole giuste, a perderci il sonno e la testa. Ma non ci sono, non ci sono più. Forse sono farfalle già volate via. Viene da piangere, no?
Mi sto innamorando sempre di più delle tue storie.