Complimenti, sei riuscita ad emozionarmi.
Hai condensato in poche righe lo spirito e la devastazione di una guerra, una guerra oltre il tempo che riesce a colpire ancora.
Lisandro che brama di sconfiggere un nemico grande quanto la città da cui proviene, e che tradisce. Un uomo nato sotto un segno favorevole e trafitto dalle frecce del tempo.
Sono così immense queste anime e questi scenari che è difficile anche solo immaginarseli, ma hai fatto un buon lavoro. Subito nelle preferite :)

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Oh, sì, certo, metto le storie nelle ricordate e poi me le dimentico lì.

"Che gloria, che l’onore non contavano più niente di fronte a un pugno di nuvole bianche e un azzurro da perderci il fiato"
Questa frase mi ricorda una scena di Guerra e Pace, quando il protagonista incontra Napoleone e lo trova ridicolmente piccolo e insignificante in confronto al cielo (spero di non ricordare male).

Lisandro Lopez non lo facevo bello, ma mi piace la tua interpretazione, lo rende molto più affascinante dell'immagine mentale che mi ero creata di lui (io lo immaginavo uguale al mio insegnante di storia dell'Architettura, e quell'uomo mi terrorizza).
Così come mi piace la tua idea di Alcibiade quante versioni che ho tradotto su di lui, brutto s... . E' qualcosa che va oltre gli aspetti terreni, quasi una divinità.

Fff avrei voluto fare un commento più lungo, ma police on my back non ho tempo.
Auf Wiedersehen!
Ange ^w^

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Appassionata della Guerra del Peloponneso, eh? Pensavo di essere l'unico a trovare affascinante quel particolare periodo storico, con le sue città e i suoi governanti, ognuno pieno di pregi e difetti (Pericle il grande, Cleone lo spietato, Alcibiade lo sciocco).
Atene, nonostante la sconfitta militare subita, riuscì a rialzarsi e pian piano la politica conquistò senz'armi Sparta: Atene aveva perso la guerra, ma conquistato comunque l'Egemonia.
Continuala, non vedo l'ora di leggere il seguito.

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