Recensioni per
Blo,blo,blo.
di Gwendin Luthol
Thé o caffé, quali migliori alleati di tutti gli studenti? Quanti pomeriggi impegnati fra i libri di scuola con affianco la dolce tazza consolatoria? La tua drabble si accosta al cuore di chiunque si è ritrovato tanto disperato nello studio da dire "no basta, mi faccio un thé con i biscotti! e al diavolo l'esame!" :) La meritata pausa però è da te descritta come un ribollire di acqua ed aria che non trova pace: mi è piaciuta molto questa immagine. Ancor di più l'espressione "mi salta al collo come un abbraccio". Brava. |
Ciao! |
Storia dell'arte ellenistica..mmm..sei o al primo al secondo anno di liceo artistico eh? Ho letto entrambe le introspettive e anche se ne commenterò una alla volta non ho potuto fare a meno di ricollegare le materie all'anno che potresti frequentare. Ho fatto anch'io quel liceo e il libro di storia dell'arte era la mia ancora di salvezza, l'adoravo. |
che bella! mi è piaciuta molto la metafora dell'acqua che bolle con l'anima, perché, dopotutto, come dici anche tu, per certi versi sono molto simili. "Mi fa quasi pena. Decido che può bastare,metto fine alle sue sofferenze." è la frase che mi ha colpita di più, poiché ad una prima lettura superficiale può sembrare scontata ma, analizzandola più da vicino, nasconde, secondo me, aspetti dell'anima umana che si rincorrono in un continuo circolo virtuoso/vizioso, che dipende dai punti di vista e dalle situazioni che si stanno vivendo in un determinato periodo. la facoltà di dare fine alle sofferenza dell'acqua, semplicemente spegnendo il gas, è completamente l'opposto di porre fine alle sofferenze dell'anima: la prima è di immediata soluzione, mentre per la seconda, a volte, non trova neanche una fine. |
Che te lo dico a fare? |