Recensioni per
Idiot
di Cheche

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/12/11, ore 09:38
Cap. 1:

Bellissima questa caratterizzazione di Misato e Ryoji. Sono proprio loro e il modo in cui Misato vuole in qualche modo ricordare l'altro è proprio da lei, non con una visita ad una tomba, ma riempiendosi dell'odore di lui e andando a curare il suo campo di cocomeri. L'ultimo accenno alla pioggia e il suo sorriso mi hanno sciolto. Bravissima.

Recensore Junior
24/11/11, ore 21:21
Cap. 1:

Come sempre arrivo terribilmente in ritardo dopo ogni inserzione nel sito....credo dipenda da qualche strano allele nel mio genoma, cose che Ritsuko sicuramente si divertirebbe a studiare con sadica perizia....

 A PARTE QUESTO...

Sbaglio o da quando ho scritto 'Il Bicchiere ed il Posacenere' si è innescata una specie di reazione a catena di one-shot su Misato e Kaji? Questa è già la terza di fila!
Non che mi dispiaccia, anzi, solo che lo trovo buffo. Magari si fosse risvegliato il buon vecchio fandom di noi vecchi sentimentali della MisatoxKaji....speriamo.
Passando al testo:
l'ho trovata meravigliosamente orchestrata, da un punto di vista contenustico, formale e anche visivo.
L'idea dei flashback in corsivo laterale aiutano la lettura (grazie a Dio noi italiani non facciamo le americanate del tipo '-flashback- [testo] - fine del flashback-'), anche se forse erano un po' troppo grandi i caratteri, nel senso che rimpicciolirli avrebbe forse accentuato ulteriormente la differenza temporale tra le sequenze. Ma queste sono considerazioni mie, va beneissimo anche così...

[Mi spiace di non partecipare mai ai contest (nè per votazione nè per fiction), mi perdo sempre quelle più belle: mi toccherà rimediare U_U]

Ovviamenrte di metafore e luoghi comuni sulla Misato-Kaji non ce ne sono molte di più, ormai: stanza 'affumicata', campo d'angurie, bar con tavolini ecc...ma sarà anche perchè quelli sono gli unici luoghi in cui li si è visti.
Come sempre ritorna l'idea di una Misato non completamente cosciente del ruolo di Kaji in terzi fini nè della sua persona: sfuggente, sornione a volte doppiogiochista....decisamente inaffidabile.
Eppure così demodè, fuori dal tempo, affascinante nella sua spigolosità arrotondata solo dal suo inesauribile ottimismo: credo che Misato provi quasi una specie di 'Sindrome di Stoccolma' verso di lui: ok, non sono proprio la stessa cosa, ma certamente non si può dire che non si senta irremediabilmente attratta dalla sua impertinenza.

Leggendo il testo non ho potuto fare a meno di notare un certo parallelismo anche con i temi più 'discussi' di NGE: quello dell'odore percepito come essenza pura dell'IO, dell'essere stesso di un individuo....che si lega indissolubilmente corpo ed anima ad un luogo o ad un oggetto.
Per i children gli Eva (tutta la supercazzola psichiatrica sull'odore materno e di sangue...), per Kaji e Misato quella stanza tanto bistrattata (poverina T.T) nelle fiction, ma che effettivamente sa di loro: di amori spezzati, di sesso fine a sè stesso che vuole avere una parvenza di significatop ulteriore ma che non va oltre il filro di quella sigaretta sempre fumata a metà.

Il lessico è molto piacevole: semplice, liscio ma anche con sfumature di un certa eleganza....davvero adatto.
Talvolta ironici, i pensieri di Misato sono forse più interessanti quelli passati che i presenti: le loro conversazioni un po' paradossali strappano sepre un sorriso, ma delineano il quadro psicologico che intercorre tra i due.

La conclusione, poi, credo valga più di tutta la fiction: una frase tanto semplice e volutamente ironica che però sottolinea tutta la fede e l'amore di una donna verso colui di cui non si fida nel lavoro ma a cui affidarebbe la vita, nel privato.
Personalmente sono molto credente (chiamami scemo o credulone, ma questa è la verità) e sono sempre stato convitno che i Cari Estinti possano in qualche modo aiutarci o lasciare ancora sè stessi nel mondo a cui erano collegati, se si ha fede in loro e li si desidera.
Come al solito Evangelion mischia le carte in tavola: in teoria Misato dovrebbe essere un atea DOC o almeno agnostica, preferendo credere maggiormente nelle potenzialità insite dell'uomo....ma poi non può non riconoscere l'esistenza degli Angeli e continuare a pregare coloro (no, scusa: solo Kaji. Di suo padre non gliene sbatte di meno e gli altri non sono morti) che ama.

In conclusione non posso non farti i complimenti per questa ennesima sfacettatura di un rapporto amoroso che - nonostante tutte le fiction di sorta - continua ad essere interpretato e a lasciarsi interpretare nelle maniere più belle e toccanti di sempre.
Giuro: questa va dritte nelle preferite.

Recensore Veterano
24/11/11, ore 20:32
Cap. 1:

Allora, sono appena tornata da scuola (non ti sorprendere, mi preparo le recensioni di pomeriggio quando mi gira di fare il mio “Lavoro” di “Madre Teresa”. Ed ora sono le tre del pomeriggio. Ma che beeeeeello… no), ho un sonno boia, ho le spalle indolenzite perché abbiamo vinto il primo turno del torneo di pallavolo, devo studiare inglese… eppure sono qui a recensire.
E sai perché, cara Salamah? Perché ti voglio dannatamente bene, e certamente non potevo perdermi il tuo debutto nei contest. Dopotutto, ti meriti davvero una recensione, data la fatica che hai fatto.

Innanzitutto, sebbene io non conosca i personaggi e tutto il contesto che hai trattato, posso dire che hai catturato totalmente la mia attenzione. Il che è difficile, quindi puoi anche vantarti di avermi letteralmente ammaliata con questa shot. In genere, quando non conosco una storia, rimango totalmente inespressiva dinnanzi allo schermo, come se le parole non mi comunicassero nulla.
Tuttavia, questa shot ha trasmesso un mucchio di emozioni e sensazioni, travolgendomi completamente, facendomi immergere in un vero e proprio paradiso.
Il tema che hai trattato, quello della morte e della mancanza della persona deceduta, è sempre alquanto toccante. Dopotutto, riesco ben a capire Misato e la sua nostalgia riguardo la mancanza del suo dolce amante, il caro Kaji. Nonostante lei considerasse il loro rapporto non come amore, ma come turnate di… viaggetti sul letto, ho notato come lei si sia affezionata all’uomo, così tanto da far comprendere al lettore che per lei quella relazione valeva davvero tanto.
I suoi flashback trasudano nostalgia, malinconia, dolore. Riesco ad immedesimarmi così tanto nella donna da riuscire quasi a immaginare io stessa ogni vicenda.
La questione degli alberi è toccante, specie da come l’hai trattata nel finale. Mi hai fatto ricordare la mia infanzia, quando guardavo il cielo piovoso ed esclamavo “Gli angeli piangono”. Sembra davvero che la mia idea sia anche quella di Misato. Il suo angelo, però, non piangeva: donava gocce vitali ai suoi cari alberelli. Diavolo, adesso sono le lacrime a solcare il mio viso.
È triste come lei, alla fine dei suoi pensieri, esclami al cielo di smettere, perché d’ora innanzi si occuperà lei delle piante. Denota quanto affetto provava per quell’uomo scomparso. Ho sinceramente amato quella frase, nonostante il dolore che essa lasciava trasparire.
L’unico appunto che mi permetto di fare, però, è nella grammatica e nella sintassi. Non voglio citarti nuovamente gli errori che hai fatto, poiché se ne è già occupato il giudice, però vorrei farti notare che hai citato spropositate volte “di lui”, “di lei”. Così facendo, hai un po’ rallentato il ritmo della narrazione, e ciò mi è risultato… irritante? In alcuni punti mi pareva più logico usare “i suoi” o “le sue” o compagnia bella.
Però questo è solo un piccolo appunto insignificante. Complessivamente, è tutto perfetto… ma si vede che lo hai fatto di fretta. Ok, tirami pure un cuscino in faccia.

Un quarto posto meritatissimo, mia cara amante. Sono contenta che tu sia felice dei tuoi risultati.
Adesso sono io in gioco! Chissà come mi piazzerò nel contest dei brani.
Davvero i miei più sentiti complimenti, mia carissima Cheche!

Amy
PS: Mi vergognavo ad ammetterlo, però prima non conoscevo il significato di “Baka”. L’ho trovato e, sinceramente, ora vorrei prenderti a calci. X°D Che Baka che sono.