Recensioni per
L'Impero e l'Uomo che ebbero in pugno il destino del mondo.
di _FamigliaVargas_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
26/11/11, ore 21:05
Cap. 1:

Ammetto di essere stata molto indecisa se recensire o no questa fan fiction.
Non tanto per la storia in sè (che mi è anche piaciuta, sia chiaro!), ma per gli appunti che, scorrendo il testo, mi sono venuti alla mente. Tralasciando quelli grammaticali (che sarà il primo punto ad essere toccato), quello che mi preoccupava di più era esporti quelli contestuali-storici: temevo -e temo ancora, visto che alla fine mi sono decisa a scrivere- di fare la figura della maestrina e, sinceramente, non vorrei che la prendessi a male.
Solo che la storia di Roma (insieme a quella della Grecia, che ora sto studiando e approfondendo anche all'Università) mi ha accompagnato per un bel po' di tempo, coi suoi pro ed i suoi contro; non prendertela a male per gli appunti che ti farò nella seconda parte della recensione, perchè non è assolutamente mia intenzione offenderti, nè sembrare la bacchettona so-tutto-io di turno.

Prima di tutto, ti faccio i complimenti, perchè una nuova storia su Nonno Roma è sempre ben accetta all'interno del Fandom!
E' un personaggio che amo molto e mi spiace vedere quanto poco sia trattato, nonostante la complessità, la bellezza e le curiosità della sua storia.
Mi è piaciuta per l'aria malinconica che permea l'intera storia, per il barlume del futuro -ahimè, tragico- di Roma intravisto nella morte di uno dei suoi uomini più famosi, amati, odiati e controversi. Ho apprezzato anche l'inserimento dei personaggi di Lovino e Feliciano: in fondo, l'"Italia" (anacronisticamente parlando) sotto l'egida del potere romano era già unita dal 272 a.C., col Sud tolto dalla sfera di influenza greca con la presa e caduta di Taranto. Livio stesso ci parla di un territorio d'Italia dal Nord a Sud, con valenza giuridico-sacrale.
Quindi sì, ripeto, mi è piaciuta :3 L'unica cosa sono le incertezze e gli errori a livello grammaticale (andrò giusto un po' più fondo rispetto a quanto detto da Yumi Kago, tralasciando magari il discorso Soggetto-Virgola-Verbo) e alcune..chiamamole "sottigliezze" storico-sociali. Oddeus, "sottigliezze" per modo di dire! Diciamo che sono risvolti non sempre tenuti in considerazione nei vari modi in cui può essere studiata la storia romana.

Grammatica:

La prima cosa che salta agli occhi nella lettura è la consistente presenza di virgole: come segno di interpunzione, la virgola dona alla storia un ritmo più veloce, togliendo ogni possibile pausa. Per dare un'idea di movimento, di ansia, etc etc è perfetta, ma la sovrabbondanza in altri contesti può risultare un poco fastidiosa.

"Vide i suoi due figli, al suo fianco, non si era neanche accorto della sua presenza"

In questo caso non sarebbe male dare al momento una sfumatura di sospensione, utilizzando ad esempio i due punti:

"Vide i suoi due figli, al suo fianco: non si era neanche accorto della sua presenza"

Già così, si "avverte" nella lettura la "sopresa" di Nonno Roma nel vedere Feliciano e Lovino al suo fianco, perchè quei due punti costringono il lettore a fermarsi, proprio come fa lui nell'attimo in cui si accorge della loro presenza.

"Stai bene Pater?"

Gli chiese piano, ovviamente era una domanda retorica.

Venetian era il più sensibile dei due fratelli, riusciva a sentire distintamente la sofferenza del popolo, la sentiva sulla sua pelle, come riusciva a percepire il dolore del padre, non voleva vederlo soffrire, non riusciva a sopportarlo.

Romulus gli sorrise tristemente, baciandogli delicatamente la fronte per rasserenarlo.


Dopo "Stai bene" è norma, invece, mettere una virgola.
I due periodi dopo, poi, non sarebbe sbagliato unirli di nuovo con i due punti, visto che segue la descrizione del carattere di Feliciano come causa della proposizione precedente:

"...domanda retorica: Venetian era..."

Inoltre i due avverbi in -mente appesantiscono la lettura. Non è mai consigliabile usarne due nello stesso periodo (credo che in alcuni casi lo considerino proprio come un errore, ma lì dipende da insegnanti/critici vari).


"Inconsciamente, afferrò la mano del fratello, stringendola forte, non sapeva neanche se serviva per consolare il fratello oppure se stesso,"

Qui c'è la ripetizione della parola "fratello", la virgola dopo forte" che si potrebbe sostituire con i due punti o col punto e virgola. In più, il tempo del verbo "serviva" è sbagliato: va usato il congiuntivo "servisse", non l'imperfetto.

"Perché tu Cesare?"

Anche qui andrebbe una virgola dopo "tu", a separare il vocativo dalla principale.

"Gli venne in mente una frase che gli disse Cesare una volta."

Il tempo corretto sarebbe "aveva detto": anche se narrato al passato remoto, il "disse" sembra concordare con il verbo precedente secondo un rapporto di contemporainetà. Per la consecutio temporum, se si vuole dare una idea di anteriorità il presente vuole il passato remoto e il passato remoto il trapassato.

"Ricordati Romulus, tu che hai fondato Roma, Ella è e sarà nei secoli e quando non sarà più Roma, non sarà più mondo!"

In teoria sarebbe "essa", visto che "ella" indica la persona e non un oggetto (o comunque qualcosa di inanimato).

"Osservava la folla acclamare la morte degli assassini di Cesare, cominciando ad armarsi per prendersi la loro rivincita sui Cesaricidi, quando Marcus Antonius si avvicinò a loro."

Qui più che una ripetizione grammaticale, ne troviamo una a livello concettuale: se dici già prima che acclamano la morte degli assassini di Cesare, è inutile ripetere che si stanno armando per prendersi la rivincita (anche se forse il termine più corretto da utilizzare sarebbe "vendetta". La rivincita indica comunque qualcosa legato ad un contesto sportivo) contro i Cesaricidi. Sarebbe bastato anche un semplice "...acclamare la morte degli assassini di Cesare/ dei Cesaricidi, armandosi per prendersi la propria vendetta" o qualcosa di simile.

"“Imperium Romanus..."

L'espressione corretta in latino è "Imperium Romanum", visto che l'aggettivo deve concordare col sostantivo. Ma sul fatto dell'Imperium mi soffermerò di più sulla parte concettuale.

..la prima pugnalata sul corpo di Cesare, quella infertagli da Bruto, ha dargli quella idea.

"..a dargli" senza la h.


Storico-sociale-politico-chipiùnehapiùnemetta
Andrò per punti, essendo la parte che più mi preme spiegare al meglio.

-Imperium Romanum: storicamente e concettualmente parlando, è scorretto parlare di "Impero" ai tempi di Cesare.
L'idea di Impero va a svilupparsi dopo la sua morte e, in particolare, con la nomina di Ottiavano a "Divi Augusti", a "princeps" (inteso non come "principe", ma come "primo", un primum inter pares che si distingueva dalla massa solo per la sua autorità morale)
Lo stesso Augusto non fece che dare rassicurazioni al popolo ed al senato circa il ruolo che aveva assunto: egli si era dichiarato come "imperator" alle truppe prima della battaglia di Azio, ma non nel senso di "Imperatore", quanto di "comandante" di un potere -Imperium- infinitum -senza limiti di spazio- e maius -superiore a quello di qualunque altro-. (Una auto-dichiarazione di "comandante in capo dell'esercito romano" a tutti gli effetti), sostendendo il proprio rispetto verso la tradizione dei Padri e delle Istituzioni Repubblicane.
Infatti, sono gli storici a considerare Ottaviano come primo Imperatore, ma solo in base all'accumulo di poteri sempre più consistenti nelle mani di uno solo, non ad un titolo vero e proprio.
Fino alla generazione successiva a quella di Augusto (dinastia giulio-claudia), la parola "imperator" non la si può tradurre con "Imperatore", è un concetto sbagliato e abborrito dalla stessa romanità, così legata all'idea di Res Publica e del tutto contraria al potere regio. La traduzione corretta del termine "Imperator" durante l'Età Repubblicana è "Comandante".
Per riassumere, il concetto di Imperatore, ma soprattutto, di Impero era del tutto estranea al tempo di Cesare e al tempo della sua morte. La nascita dell'Impero si fa risalire al 27 a.C, primo anno del Principato di Ottaviano.
Allo stesso modo, per quanto possa essere affascinante (e non è detto in modo sarcastico, penso che sia un Headcanon molto buono), non è molto verosimile distinguere in Lovino e Feliciano le due parti dell'Impero (Occidente ed Oriente), una divisione che si avrà unicamente con Teodosio. Anche perchè, proprio in quegli anni, Roma era all'apice del proprio splendore e della propria forza.

-Caio Giulio Cesare: qui non posso dire molto, anche perchè del suo rapporto con la personificazione di Roma molto è da lasciato alla speculazione dell'autore/autrice.
Solo, mi fa strano leggere di Nonno Roma che lo definisce come il suo "eroe": quella di Cesare è stata una figura di rilievo, di importanza fondamentale nella vita della Res Publica, questo non lo nego, ma bisogna ricordare come egli sia diventato tutto ciò che Roma non avrebbe mai voluto: un re.
Roma non poteva accettare un sovrano, un uomo cui affidare tutto il potere per più di 6 mesi (Tale era il limite per il dictator durante i tempi di maggiore difficoltà) o peggio per tutta la vita, non con la centenaria tradizione repubblicana alle spalle.
Questo suo cercare di impadronirsi di tutti i poteri è stata la causa della sua uccisione.
E, soprattutto nei secoli successivi, non è che la sua figura fosse vista da tutti in buona luce, basti pensare all'immagine che ne da' Lucano nella sua Pharsalia, essendo proprio Cesare il simbolo per eccellenza del potere dispotico che in quel periodo aveva trovato in Nerone il migliore acquirente.
Ma questo, ripeto, sta tanto alla speculazione dell'autore/autrice, eh! Volevo solo tentare un dialogo tra le due visioni della cosa.
Ah! E non è stato Bruto ad infliggere il primo colpo, ma Publio Servilio Casca Longo , con una pugnalata al collo.


-Ave, Caesar, morituri te salutant: ammetto che questa frase può trarre molto in inganno.
La sua unica attestazione la abbiamo con Svetonio, nella sua "De vita Caesarum", nella parte dedicata all'Imperatore Claudio.
E' sì un saluto che i gladiatori usavano per salutare prima dei giochi, ma "Caesar" oltre ad essere il terzo nome del famoso Caio Giulio, è poi diventato il titolo onorifico per gli Imperatori (da cui anche Kaiser tedesco e, si pensa, Zar in russo).


Okay, direi di aver detto tutto.
Ripeto, non è mia intenzione offenderti, né fare la maestrina rompiballe.
Un saluto,
Nemeryal
(Recensione modificata il 26/11/2011 - 09:06 pm)
(Recensione modificata il 26/11/2011 - 09:13 pm)
(Recensione modificata il 26/11/2011 - 09:49 pm)

Recensore Veterano
26/11/11, ore 17:06
Cap. 1:

Risultato davvero molto buono, complimenti; ff inserita tra le preferite.
Ed è una storia di una certa levatura, devo dire... peccato per la grammatica (c'è qualche errore, soprattutto a livello di virgole; sembrano messe un po' a caso XD), ma tutti commettiamo errori, non finirò mai di ripeterlo ^^

Ottima l'idea che Roma sia padre e non nonno (cosa che, sinceramente, ho sempre visto ridicola .-.)
Molto, molto, molto bene!

Subito, quando ho letto del forte Lovino e del debole Feliciano mi son detta: "Eccone un'altra che ha preferenze e 'blah blah blah'..." , ma quando ho letto la tua nota d'autore (per questo vanno sempre lette! Non sopporto chi non lo fa °-^) sulle corrispondenze Lovino-->Impero d'Oriente e Feliciano-->Impero d'Occidente, ogni arrabbiatura è svanita; stavolta è storico che l'Occidente era molto più debole dell'Oriente! :3

E con questa recensione a dir poco chilometrica ho concluso; smetto di torturati oltre XD

See ya! °-^

Bacioni <3 Zazzy

PS: la precedente recensitrice, prima di tutto (e questo è un dato di fatto; non sto attaccando nessuno!), dovrebbe fare un po' di attenzione alla sua, di grammatica °-^
(Recensione modificata il 26/11/2011 - 05:09 pm)

Recensore Veterano
26/11/11, ore 14:36
Cap. 1:

Bella che questa storia, ti lascia proprio un senso di malinconia.
Inoltre la tua Headcanon è molto interessante... i fratelli Italia non nipoti ma figli di Impero romano? Mi piace :)
C'è solo una piccola pecca: talvolta metti segni di punteggiatura dove non c'è bisogno... per dirla breve, TROPPE virgole.
Ti faccio due piccoli esempi, ma spero che ti aiutino:
Romulus, non ne era più tanto convinto.
Romulus, guardò un'ultima volta, la pira ormai spenta, pregando gli Dei in onore di Cesare.
Stai sempre attenta: tra soggetto e predicato la virgola in mezzo non ci va mai! Quindi attenta alla punteggiatura in generale, non solo a questa nota... perchè non solo questo errore c'è nella tua fan fiction.
Inoltre gli errori di battitura e le ripetioni non mancano del tutto, purtroppo.
Quindi, stai SEMPRE attenta e rileggi sempre prima di postare.
Se proprio hai bisogno di aiuto, puoi cercare un beta-render.
Comunque dato che l'idea è carina e che la fan fiction mi è piaciuta, lascio una bandierina bianca sperando di esserti stata utile
Ciao!
Yumi Kago

Nuovo recensore
26/11/11, ore 11:20
Cap. 1:

...Sono una fissata di storia, e Roma resta il mio più grande amore. Quindi è stato un obbligo leggere questa storia. E non me ne sono affatto pentita. Anzi.
Mi si è stretto il cuore al pensiero di Roma che osserva la pira funebre di Cesare. E cosa dire dei due piccolini? Splendidi...Splendida caratterizzazione, e ambientazione. Le frasi in latino poi sono state un vero tocco di classe!
Brava, davvero brava!