Questo flusso di pensieri di Harry è davvero bello.
Periodi brevi e diretti che si rincorrono in modo quasi confuso e affannato, come ogni pensiero che si rispetti.
Harry ha paura ed è normale, ha paura anche di essere felice perché non crede di sapere come si fa.
Crede di non poter affrontare la vita che improvvisamente gli si è aperta davanti e per questo non si sente all'altezza di Ginny. Sa che dovrebbe essere per lei un sostegno, ma allo stesso tempo ammette a se stesso che è troppo fragile per farlo.
Paura, amore... questa storia è stata davvero bellissima, complimenti!
Forse l'unica cosa che lascia un po' interdetti è il finale troppo "rapido". Manca un po' quell'intensità che ha caratterizzato il resto, ma questa è solo una mia impressione :)
A presto, Bea

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Carina questa storia, anche abbastanza plausibile come trama. Sappiamo tutti quanto Harry tenga a fare la vittima e il colpevole allo stesso tempo. Qui si accusa di tutte le morti che ci sono state, come se lui non avesse rischiato come e più degli altri e comunque ne sia uscito vittorioso e meritevole di aver garantito un futuro migliore e sereno ai sopravvissuti.
Che si sentisse in dovere di lasciare Ginny prima, per non saperla in pericolo ancora di più a causa sua, ci stava, ma ora è giunto il momento di cercare di ricominciare e solo insieme lo possono fare, per essere entrambi felici...
Complimenti ^^