Avrò avuto massimo 8 anni la prima volta che ho giocato a Tomb Raider. Mi piaceva moltissimo, tutte quelle avventure, lei così agile, bella, sfacciata, indipendente e coraggiosa. Era il mio mito. Poi gli anni sono un poco passati e me la sono persa di vista. Ma qualche volta ripenso a quanto fosse bello "rubare" a quella donnina fatta di pixel un po' di coraggio per affrontare una lotta contro dei cani feroci a suon di pallottole o anche solo dei banalissimi problemi quotidiani. Ecco perché capitata per caso nella sezione videogiochi ho aperto a colpo sicuro la cartella di Tomb Raider, e poi il tuo titolo intrigante ha fatto il resto.
Mi è piaciuta la tua idea dell'intervista. Mentre leggevo mi risuanava nella mente la voce che aveva Lara nel videogioco, anzi mi sembrava che la scena si riproducesse proprio sul mio schermo. Questa prima parte è scritta veramente bene, l'impostazione del colloquio, delle risposte di Lara, brava. Sei riuscita a cogliere ed a far emergere la sua natura di donna forte, decisa e molto acculturata. Chissà se in un futuro deciderai anche di mostrare un suo lato del tutto sconosciuto, più insicuro magari. :) Per ora ti lascio dopo questa recensione chilometrica (spero però che ti abbia fatto piacere) per passare all'episodio successivo.
Un bacio, Dorothy.-

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