Sono stato sempre dalla parte degli indiani e quindi in questo caso in quelle del guerriero Gallo. Il tuo racconto rende molto bene la lotta interiore e contrastante che vive il grande guerriero.
In definitiva emerge molto bene che la sua scelta non solo è la più saggia, ma anche la più coraggiosa. In definitiva si mostrò la più giusta storicamente visto che l'impero
romano inglobava le culture conquistate senza imporne una propria in tutti gli aspetti sociali, religiosi e quant'altro.
Ecco perché lo stesso Vercingetorige fu osannato dallo stesso Cesare... Tanto valore aveva il nemico tanto maggiore era la gloria nel sconfiggerlo.
Bene!
Peccato che Vercingetorige non avesse incontrato prima Asterix, Obelix e la pozione di Panoramix, magari le cose sarebbero andate diversamente... :)
Ciao a rileggerti

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I libri di storia non raccontano i pensieri e gli stati d'animo delle persone, si limitano a raccontare i fatti. Per questo motivo è bello immaginare le emozioni di grandi personaggi, in situazioni quotidiane, come il gradimento di un buon banchetto, ma anche in momenti ben precisi della loro esistenza. Mi piace chiedermi, per esempio, che cosa abbia pensato Caio Giulio Cesare quando tutti i senatori gli si sono avvicinati e con una scusa lo hanno pugnalato. Paura? Rabbia? Oppure non ha avuto il tempo neppure per comprendere il perché di quella scellerata azione, a cui perfino il figliastro Bruto ha preso parte? Mi hai fatto quasi commuovere.
Lo stile con il quale hai riportato alla luce i possibili pensieri e sentimenti di Vercingetorige è stupendo, inoltre la digressione sulla sua storia passata è davvero malinconica, e si adatta quindi perfettamente all'atmosfera del contesto.
Ti faccio i miei complimenti! ;)

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