Recensioni per
Giallo [Un'infinita distesa di giallo]
di Karyon

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/13, ore 17:42
Cap. 1:

Wow, bellissima ff! E' vero che per Remus il morso ricevuto da Greyback è un trauma indelebile: nei libri della Row, la prima volta che lo vediamo amareggiato e osa criticare Silente è proprio quando si sente costretto da lui ad andare tra i lupi mannari, dove vive anche Greyback. D'altronde, anche il suo Molliccio è una luna piena, con tutte le paure ad essa collegate (paura di far male a chi vuol bene, paura che la sua presenza rovini loro la vita, paura di non essere accettato... ) a un certo punto fai dire a Fenrir quanto gli piacciono i bambini, brrr, è forse uno dei punto dei libri della Row più 'pesanti'. Ricordo che quando lo dice, sulla torre di astronomia, si lecca pure le labbra.... insomma, è un personaggio spaventoso e secondo me l'hai reso proprio bene, nel punto in cui attacca Tonks mi è preso un colpo: non me l'aspettavo! Ottimo il POV di Remus, ottimo ritmo della narrazione.
Solo una cosa mi lascia perplessa, ma forse ho capito male io: Quando dici che Tonks sa usare le proprie emozioni come arma (cosa che potrei anche condidividere, tra l'altro) ma poi accenni a un sì da parte di Remus strappato grazie alle lacrime di lei. In realtà lei nei libri piange per paura che Remus venga ucciso da Greyback, non perché lui la rifiuta. Infatti Harry si convince che è innamorata di Sirius perché piange quando parla di morte (di Sirius, ma anche delle persone attaccate da Greyback). Nella scena dell'infermeria è arrabbiata, non piange ;-)
Poi, ripeto, magari ho frainteso, ma questo è un cliché diffusissimo nelle ff.
Avrei tanto voluto anche nei libri un confronto diretto tra Remus e Greyback, magari con Remus vincitore, eh ^^ ma so che era chiedere troppo... quindi ti ringrazio per aver scritto tu questo 'missing moment' che mi mancava ^^
ciao ciao
Fri

PS-dimenticavo: grazie dell'accenno a Teddy! Nella maggior parte delle ff sulla morte di Remus non vi si fa cenno, anzi, spesso pare che Remus sia contento di morire, non solo non muore da eroe, ma quasi si lascia morire senza combattere (!!!). Ovviamente non può essere stato così, tutti i genitori desiderano poter rimanere accanto ai figli il più possibile, infatti io a quel 'non lo conoscerò mai' pronunciato dal suo, uhm, 'fantasma' (non so come definirlo) non posso più nemmeno pensare da quando ho avuto il mio bambino :'-(
(Recensione modificata il 14/01/2013 - 05:54 pm)
(Recensione modificata il 14/01/2013 - 05:55 pm)

Recensore Veterano
16/12/12, ore 22:23
Cap. 1:

Bellissima questa storia *.* e molto, molto originale.
Giallo. Hai fatto uno strano- ma ottimo- uso di questo colore. Insomma, il colore del sole, del grano, dell’oro, qualcosa di così “intrinsecamente” luminoso, allegro, positivo,  capovolto radicalmente e diventato simbolo della paura, della violenza, della bestialità. Gialli sono gli occhi di Greyback. E basta questo perché Remus non pensi più al giallo allo stesso modo di prima e lo associ, sempre, istintivamente, al suo trauma infantile e alla figura che lo perseguita nei suoi incubi.
Mi sembra che Remus abbia vissuto- o meglio, NON  vissuto- nell’attesa di trovarsi di nuovo faccia a faccia col licantropo, ovvero con le sue stesse paure, nell’attesa di una “vendetta”, di una resa dei conti, consumando la sua esistenza nei ricordi- e negli incubi. E in tutto questo tempo la figura di Greyback è rimasta immutata e inalterata, come un qualcosa di eterno e indistruttibile, qualcosa di “necessario”, come le montagne, o i fiumi o che so io (“Prima di qualunque altra cosa, Remus pensò che fosse invecchiato; era curioso, quasi sbagliato che lui invecchiasse: fino ad allora, nella sua testa, Fenrir rimaneva un essere senza inizio né fine, una figura eterna e inamovibile stagliata al centro di qualsiasi suo incubo”).
E, quando l’occasione finalmente si presenta, si trova catapultato indietro al suo primo anno di vita, all’episodio che ha distrutto la sua esistenza. Anche a distanza di anni e anni, niente sembra cambiato, Greyback ha ancora il potere di farlo sentire nient’altro che un bimbo singhiozzante che annega nelle sue lacrime ed è paralizzato dal terrore.
E poi c’è questa strana “complicità” tra i due, qualcosa che li accomuna, che li attira l’uno verso l’altro e li tiene morbosamente legati, vicini, simili, qualcosa che nemmeno Tonks può capire.
E’ sempre un piacere ritrovare il risultato di un lavoro di gioventù. […] Peccato che io sia interessato solo ai bambini…”
Brividi, ti giuro. E’ così “da Greyback” questa frase che non ci potevo credere.
Lo deride e contemporaneamente, con poche parole, lo riporta al passato, a ciò che ha subito, da innocente, per colpa sua, a quella ferita mai chiusa, è come se gli ricordasse che è “suo” e che non può illudersi di cambiare questo stato di cose.
Il tuo Greyback è una figura abominevole ma, per certi tratti, “seducente” (questa è una blasfemia, lo so lo so ^^): la sua voce che è “il più dolce dei sussurri”, “quei maledetti occhi che lo attiravano a sé ogni istante”, occhi che sono “affilati e selvaggi”, mentre le sue parole “una carezza leggera e insinuante” … O.O Wow. Remus ne sembra ipnotizzato, suo malgrado.
E’ eroico, nient’altro, il gesto con cui allontana Tonks dal lupo: lo fa non solo per salvarle la vita, ma anche perché non veda a cosa può ridursi un uomo quando viene sguinzagliata la bestia in lui. E poi perché, ovviamente, “quella era la sua battaglia”. Ha aspettato anni per quel momento (“Ogni più piccolo tassello della sua esistenza riconduceva a quel momento, quello in cui affrontava la sua più profonda fobia, quello in cui affrontava lui. Quello in cui lo uccideva”), eppure è tenuto incatenato da una magia più forte di lui, quella che lo obbliga a piegarsi alla sua “fonte”, diciamo così. Un rapporto di servo-padrone, insomma, duro a morire, come durissimo è cercare di superare la convinzione che lui sia  troppo forte, “inattaccabile”, convinzione esacerbata dalla paura: “una parte di lui continuava a credere che fosse impossibile ucciderlo, perché era un essere immortale ed eterno, incubo infinito di ogni bambino ancora nascosto nello stadio maturo di ogni uomo.” Scusa se ti riporto le tue frasi, ma calzano a pennello…
Il morso a Tonks mi ha lasciata così :O :O :O
Remus che assiste impotente, tradito dal suo stesso corpo e nel frattempo l’unica cosa cui riesce a pensare è il non aver “sentito” la morte di sua moglie. Infine la minaccia di Greyback, sibillino e bestiale, e il lampo di luce rossa.
Che grama, immeritata sconfitta per Remus! E quello che mi fa più pena è quel bambino di un anno, di tanto tempo fa, che ancora non ha avuto giustizia per il torto che gli è stato fatto, e che mai l’avrà. 
Bella, bella storia. Scritta benissimo, d’altronde. Ti faccio i complimenti per il lessico e lo stile, ineccepibili, come la grammatica. Perfetto lo squarcio delle sensazioni di Remus, emblema dell’odio che il terrore, l'ingiustizia e l’aver troppo subito generano anche nei cuori più puri. Davvero brava!!! 
 
 
 

Recensore Veterano
15/12/11, ore 10:29
Cap. 1:

Arrivi alla fine della storia che hai un nodo in gola, non respiri affatto, e maledici zia Row per la fine ingiusta di uno dei personaggi che più meritavano di vivere ç.ç
Seriamente è una storia splendida, bellissima nel vero senso della parola. Però è anche una storia che fa male, durante la lettura ti scava dentro irrimediabilmente. 
La leggi sperando fino all'ultimo che la fine non sia quella, che succeda qualcosa di diverso. E questa è una  storia vera.
Le storie che vale la pena di leggere e rileggere più e più volte, sono quelle che hanno un potere evocativo immenso e che rimangono impresse nella memoria per un bel po' di tempo. 
E ovviamente la tua storia merita tantissimo.
Ci sarebbero un sacco di cose da dire ma andrei fuori tema come di routine -.-''
Hai uno stile stupendo e punto.
Mi è piaciuta un sacco - ormai l'avrai capito anche tu ^^ - 
Vola inevitabilmente nelle preferite.
Ancora complimenti per la fanfiction splendida.

Oh, un ultima cosa ho adorato l'introspezione di Lupin. :3
See ya'
hiccup

P.s Ho partecipato al contest, se ti va passa pure - anche se la mia non è bella come la tua ç.ç - 

Recensore Master
14/12/11, ore 22:50
Cap. 1:

Da quando ho saputo della morte di Remus da Wikipedia mi è rimasto il trauma, quindi quello che non mi è piaciuto della storia è ovviamente la fine - inevitabile, il canon non perdona.
Però mi è piaciuto tutto il resto: l'idea che il morso del licantropo lasci un marchio e crei un legame con la vittima è suggestiva, soprattutto se affiancata a quella di Fenrir come "
un essere senza inizio né fine" (affascinante il fatto che lo chiami "piccolo Lupin").
Ci sono anche delle immagini molto ben riuscite, il "corpo assottigliato nel vento" è la mia preferita.
Remus e Tonks mi sono piaciuti, ma il personaggio di Fenrir è quello che mi resterà più impresso: è proprio come quello che conosciamo dal libro, ogni sua parola è perfetta.

"bestia pelosa e dal discutibile carattere": qui invece c'è tutto James. Non c'è fisicamente, ma si sente.

Recensore Veterano
14/12/11, ore 20:54
Cap. 1:

Ok, adesso devo un attimo razionalizzare la cosa. Toglie sicuramente il fiato, questo posto garantirtelo. È incalzante, diretta, concisa e colpisca dritta dove deve compire. Ci sono un paio di sviste grammaticali, ma sono praticamente invisibili, se paragonate all'emotività trasmessa dalla tua fan fiction. Remus è parecchio IC, secondo il mio parere di devota remussiana, e i suoi pensieri sono molto, molto penetranti.
Ho apprezzato particolarmente quell'accenna di dipendenza e ossessione che pare legare la parte ferina di Remus a Fenrir Greyback. Un'idea molto, molto interessante.
"Tutto, tutto in funzione di quello – il suo piccolo problema peloso, avrebbe detto James che di problemi se ne intendeva –, in funzione di un default di sistema che non avrebbe dovuto esistere".
Oh, e lasciati dire che la frase qui sopra è proprio figa.