Eccomi di nuovo io! :)
Anche questo testo conserva il tuo modo di scrivere elegante, è una bella storia, molto più di alcune. Forse non troppo impegnativa, hai ripreso scritto citazioni lungo tutto il testo ma tuttosommato è scritta bene. Mettersi a paragone della poesia di De Andrè è difficile, e anche per questo vai apprezzata!
E anche per la bravura nello scrivere una storia a partire da citazioni (io non ci sarei riuscita ad esempio)
Ti faccio i miei complimenti e ti mando un bacio :*

Ma qui riconosco anche un'altra canzone, "l'ora di libertà" e la citazione "di condividere la stessa aria del secondino non mi và" =D *si sente figa, attimo di commiserazione per lei**le fanno patpat* il faber sarebbe orgoglioso, brava!
(Recensione modificata il 31/12/2011 - 12:10 am)

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Un testo coraggioso: è difficile scrivere un racconto ispirato ai testi di De André senza rientrare nella categoria "come osi?".
Tutto sommato è piacevole da leggere, non molto impegnato (diciamo che ti sei quasi del tutto limitata a trascrivere i testi delle canzoni), ma certamente meglio della maggior parte delle storie pubblicate su EFP, e poi ogni tanto è bello ricordare il poeta ;-)
Una sola cosa: al posto di Piero io avrei messo Michele (Tutto Fabrizio De André (1966) - La ballata del Miché). Visto che il protagonista della canzone si è impiccato in carcere è più compatibile come personaggio da crossover.
Comunque niente male!

P.S. Correggi la frase "...quella che si sta staglia contro il gelido..."

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