Recensioni per
Mugiwara's Christmas
di Red Robin

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
13/01/13, ore 14:44

Storia molto carina, soprattutto per il fatto che fa riferimenti alla precedente **
Pur non essendo un'amante delle ZoSan, mi sono ritrovata a leggerla scorrevolmente, merito del fatto che scrivi davvero bene, anche in prima persona v.v
Personalmente però ho preferito il primo capitolo.. non so nemmeno io bene perchè ^^"
Be', auguri in straritardissimo *perdona quest'umile recensitrice che non ne era a conoscenza prima* e alla prossima :D

Recensore Veterano
06/01/13, ore 21:33

Eeeeeh Babbo Nataleee XD (???) Oh Rufy... :P
comunque stavolta anche un bimbo eh...? ma di FMA intendi fanfiction o la storia originale...? o.O perchè ora come ora non mi viene in mente nessun Dick nella storia originale... XD ahahah! Comunque se l'hai inventato hai preso il nome dal Robin di Batman...? XD
Ok passiamo alla storia... molto carina anche quella di questo anno... XD evviva gli scombussoli... XD
E il finale... anche Babbo Natale passa sopra le teste dei Nostri... XP (con un sosia di Chopper XD)
e interrompe i dolci (?) momenti tra Zoro e Sanji XD

Recensore Veterano

Fai gli anni al 24 Dicembre?? Lol non lo sapevo :P
Comunque mi è piaciuta assai questa storia... il Marimo vestito da Renna... :P eheheh LOL... per quanta tenerezza possa fare conciato cosi (??) penso che stavolta preferisco il costume da elfo di Sanji :P
Che poi è (quasi) inutil che allora Sanji faccia lo scemotto con Robin e Nami.... la prima se la fa con Franky (<3) mentre l'altra ha i semi-intrallazzi con il capitano ... XD tanto alla fine sanji cede al Marimo, poi XD

Recensore Veterano
26/12/12, ore 16:34

Griglia di valutazione e giudizio al racconto It’ a sled that?, di Red Robin, partecipante al contest Character Contest, indetto da me medesima. Dal momento che il contest non è stato considerato valido non ci sarà una classifica, e non verranno rilasciati i premi.

Stile: 9/20
Personaggio: 6/20
Grammatica: 7/10
Attinenza al pacchetto: 5/10
Gradimento personale: 4/10
Totale: 31/70

 

Purtroppo il voler risolvere in un sol colpo il problema del contest e di cosa pubblicare sotto Natale ti si è ritorto contro.

La trama di questo shot è così debole e sfilacciata che stento a definirla trama. Non c’è conflitto, non c’è pathos, non c’è nulla. Le gag non fanno ridere, le parti tenere non mi hanno intenerita.
Almeno hai cercato di attenerti al pacchetto. L’ingenuità c’è, e tu ti sei premurata di sottolinearlo ogni volta se ne presentasse l’occasione, ma ci sono due problemi principali: il primo, e forse più grave, è che il pacchetto non è stato sfruttato. Neanche un po’. Un personaggio ingenuo poteva ritrovarsi in qualsiasi tipo di guai, ingannato in mille modi diversi da mille persone diverse: era forse uno dei pacchetti più semplici attorno ai quali creare una buona trama. Quella che hai presentato tu è invece un’ingenuità innocua, infantile. Non c’è nulla di “pericoloso” nel credere a Babbo Natale, nulla che mi abbia spronato a leggere velocemente per sapere cosa sarebbe accaduto. L’ingenuità di Dick e Rufy è un argomento di contorno, non il motore della storia: la nave sarebbe potuta essere piena di cinici bastardi ma la trama sarebbe finita ugualmente con Babbo Natale che vola tra gli alberi della Sunny distribuendo doni a destra e a manca, sotto gli occhi increduli di tutti i pirati.
Il secondo problema è che la scelta di affidare il pacchetto a due personaggi che alla fine sono solo delle comparse si è rivelata sbagliata sotto ogni punto di vista. Se già di per sé il pacchetto era stato sfruttato male, con questa mossa mi hai costretta a giudicare sia il duo Dick/Rufy che Sanji, personaggio punto di vista nonché narratore in questa shot.
Rufy si vede due volte in croce, e quando appare il suo comportamento è troppo esasperato per risultare credibile. E non intendo credibile nel senso più stretto del termine. Forzato, ecco, è una definizione che va meglio. Il comportamento di Rufy è fin troppo forzato. Dick lo si vede un pochino di più, ma anche lui non ha personalità, al pari di Rufy. Ok, è un bambino, fa il bambino, ma nulla di più. È insipido quanto Rufy, ma per fortuna non altrettanto fastidioso.
Ma io mi sto fissando sui personaggi che dovevano essere ingenui, accantoniamo la questione del contest ed esaminiamo Sanji, il personaggio punto di vista e narratore. Anche qui è un disastro. Sanji non ha personalità, o meglio, hai cercato di rendere il suo essere un inguaribile donnaiolo, ma è tutto pigiato in una scenetta di pochi secondi, oltretutto superfluo dato il suo rapporto con Zoro. E arriviamo, appunto, al suo rapporto di amore-odio con Zoro (e parlo della scena della cucina): è forzato, scritto proprio perché ci doveva essere. Nessuno scambio di battute avvincente, nessuna frecciatina più o meno maliziosa. Niente, nothing, nada. Sanji preso da solo è sfilacciato e inconsistente come la trama dello shot: nessun dibattito interiore, niente che mi faccia entrare, almeno un minimo, in empatia con lui. Mi è sembrato più volte un manichino con appiccicato sulla fronte “SONO SANJI”. Oltretutto Sanji odia baciare i ragazzi, ma due pagine dopo lo vediamo nella coffa (sulla quale non mi dilungherò, essendo una trovata folle del mangaka e non tua), guarda un po’, a baciare Zoro.

INTERLUDIO: il sesso anale
In cucina, sempre durante un battibecco tra Sanji e Zoro, quest’ultimo minaccia Sanji di negargli il sesso. A parte che l’argomento, così, è stato introdotto malissimo, Sanji poi pensa che per lui non c’è problema, tanto non gli piace, dal momento che non è lui la parte attiva (Apro una piccola parentesi: nella frase cui mi sto riferendo, ci sono tre soggetti, Sanji, Zoro e ancora Sanji; dal momento che l’ultima frase è negativa [non essendo io la parte attiva] perché non lasciare Zoro come soggetto e riscrivere la frase al positivo[essendo lui la parte attiva]? Perché devi sempre complicarti la vita così?). Ora, qui ho qualcosa da ridire. Agli uomini il sesso anale, in teoria, piace più che alle donne. Dico in teoria perché a sfavore ci sono un sacco di barriere psicologiche dettate dalla società. Questo perché l’uomo possiede la prostata, una zona erogena che può essere stimolata solo per via anale, mentre noi donne non abbiamo nulla lì. La stimolazione della prostata, se fatta bene, può portare l’uomo ad un orgasmo prostatico, cioè senza la stimolazione diretta del pene. A quanto pare la natura ha previsto anche l’amore omosessuale!
Quindi mi riesce difficile pensare che Sanji non senta niente. Ma ammettiamo che sia così, magari Zoro fa schifo a letto, perché Sanji perde tempo con lui? Lui è un donnaiolo anche in questo shot, tenta di baciare tutte le ragazze, in particolare Nami, e dice chiaramente che non gli piace baciare i ragazzi. Perché, mi chiedo. Perché forzare i personaggi, perché contraddirsi da una pagina all’altra?

Ah, premetto una cosa: io uso la prima persona, l’adoro, praticamente uso solo quella da anni. Questo vuol dire che mi sono esercitata molto e posso dire con assoluta certezza che è la più difficile da gestire: ogni cosa deve essere filtrata dal personaggio punto di vista, e se da un lato è comodissima per l’introspezione, presenta tutta una serie di limitazioni di cui non dovrei preoccuparmi con un narratore onnisciente.
Primo, l’esempio più lampante e fra tutti il più fastidioso: lo stile è troppo accademico. Io non seguo One Piece, ma da mediaset ricordo abbastanza per dire che Sanji non ha la cultura per narrare così. Frasi molto lunghe e articolate, sinonimi a strafottere non fanno proprio per lui. E dal momento che con la prima persona il personaggio punto di vista è anche narratore bisogna accordare lo stile al carattere del personaggio. Un professore parlerà con un certo stile, un adolescente ignorante topperà la gran parte dei congiuntivi. Un cuoco su una nave pirata NON può parlare come un professore. Uh, ora apro qualche parentesi.
Io sono una fan delle frasi brevi, perché se da una parte le frasi lunghe possono essere eleganti ed eocative, non tutti i racconti sono adatti per questo tipo di stile, e la maggior parte delle volte le parole si perdono nel mezzo della frase.

 

[…] la voce del marimo disturbò il mio lavoro nell’entrare la nel mio regno,
facendo sì che la panna con la quale stavo guarnendo la torta schizzasse sul
muro che avevo davanti, urtandomi.

Non è ben chiaro il significato di urtandomi: se è urtare nel senso di infastidire, è ridondante (sappiamo già che Sanji è irritato, è implicito nel fatto che la voce di Zoro abbia disturbato il suo lavoro), ma se urtare è inteso nel senso letterale e fisico nel termine, allora va spostato prima, e magari mostrato (Zoro si avvicinò e mi diede una gomitata). Inoltre, sono restia a considerare “muro” le pareti di una nave. Se apro la pagina di Wikipedia a proposito, la definizione che mi dà di muratura è “la tecnica per costruire una parete in pietre naturali o artificiali (mattoni)”. C’è bisogno di mattoni, dunque, perché una parete possa essere considerata muro. Mattoni che non possono stare su una nave, la renderebbero troppo pesante. È nota infatti la lentezza delle navi mercantili, con la stiva piena di merce preziosa non che pesante, che diventavano facili prende per le navi piccole e veloci dei pirati. Io sostituirei “muro” con il più generico “parete”.
 

Con un sospiro afferrai la nuova tazza chiedendomi dove fosse finita quella precedente che gli avevo dato poco prima, e la riempii con della cioccolata ancora calda, porgiendogliela.

Perché incasinarsi così? Allora, facciamo un passo alla volta. Dato che non c’è un ordine cronologico naturale tra le tazze (e dato che non hai insinuato che ce ne fossero di altri tipi), precedente faresti meglio a toglierlo, perché oltretutto il concetto di anteriorità viene espresso dal più corretto “che gli avevo dato poco prima”. Dopo “poco prima” io metterei un punto, giusto per spezzare la frase in due più corte, e toglierei anche quel gerundio finale che proprio non si può sentire. Il gerundio indica contemporaneità, ne consegue che Sanji riempie la tazza di cioccolata e allo stesso tempo porge la tazza. A chi? Dato che Dick viene nominato un paio di righe più su, penso che scrivere “al ragazzino”, o “al bambino”, possa essere fattibile. Anche perché il verbo porgere vuole sempre il complemento di termine, ma scrivere “gli” confonderebbe le idee: ci sono un po’ di sostantivi sparsi per quelle due righe, il collegamento non sarebbe immediato. Ci sarebbe solo un secondo di ritardo, ma tanto basta per infastidire.
 

[…] domandai, come se fosse la cosa più logica da chiedere. E a ben guardare, lo era a tutti gli effetti; o almeno, lo era dal mio punto di vista.

Uno dei modi più efficaci per fare una buona introspezione è far ragionare un personaggio. In questo caso l’occasione c’era, ma scritta com’è stata scritta è più che inutile: è dannosa, perché noiosa. Se è davvero così importante inframmezzare una battuta, almeno scrivi qualcosa di interessante, approfondisci. Non ti sto dicendo di essere prolissa, neh, perché otterresti lo stesso risultato di prima, e cioè di risultare noiosa. Ma spiega in due parole perché Sanji pensa quello che pensa. Qual è il ragionamento che segue?
 

L’indomani era arrivato, ovvero la viglia.

Viglia” è l’apposizione di “l’indomani”, perché è così lontana? Spostala prima del verbo, la frase sarebbe più fluida.
 

[...]era l’archeologa di bordo, e lo era di tutti

Nel senso che se la fa con tutti?
 

[...]rimanendo solo con Dick in poco tempo

Perché sempre giri di parole? Perché non mostrare Zoro che se ne va?
 

[...]nel cappottino che, fortunatamente, gli avevamo comprato nell’isola precedente.

Certo che a volte la gente è strana: non spende più di mezza parola quando ha l’occasione di approfondire psicologicamente il proprio personaggio punto di vista, però si preoccupa di specificare che Dick indossa un cappottino che fortunatamente è stato comprato sull’isola precedente. Non per dire, ma era davvero così importante specificarlo? Non bastava mettere un punto dopo aver scritto che Dick si stringe nel suo cappottino?

Ho notato che non hai ben chiara la punteggiatura da utilizzare nei dialoghi. Ti riporto uno specchietto che ogni tanto fa capolino nelle mie recensioni. L’ho scritto dopo aver controllato i miei libri ed ebook, quindi è corretto al 100%. Per dei dialoghi i segni più comuni da utilizzare sono le caporali: «». Ad ogni modo, le regole usate per le virgolette sono le stesse dei trattini, tranne un caso in cui differiscono. Ne parlerò a tempo debito.(i dialogue tag sono i dissi, mormorai, esclamai...)

Quando un personaggio A dice qualcosa e il personaggio B compie un gesto, si scrive così: battuta A, a capo, azione B. se invece lo stesso personaggio A parla e poi dice, dopo le virgolette, si va sulla stessa riga. stessa cosa se il personaggio A prima fa qualcosa e poi parla. Per la punteggiatura delle battute le schema è il seguente:
In caso di dialogue tag gli unici segni ortografici permessi sono il punto interrogativo e il punto di domanda. Il dialogue tag vuole l'iniziale minuscola.

«Faremo così» dissi.
«Sei sicuro?» sussurrai.

Alcuni dopo la caporale di chiusura mettono una virgola.
 

«Faremo così», dissi.

Io la trovo inutile, ma non è una cosa sbagliata.

Se dopo la battuta il personaggio che ha parlato compie un'azione allora ci vanno il punto fermo, il punto interrogativo o il punto di domanda. Ci va l'iniziale maiuscola.

«Sono stufa di te.» Sara interruppe la telefonata.

Valgono le stesse regole se dopo la battuta si va a capo:

John scosse la testa. «Ho da fare.»
Luke sospirò.

Alcuni mettono i punti fermi fuori dalle caporali. Anche questo non è assolutamente un errore, ma dato che il punto interrogativo e quello esclamativo vanno sempre dentro, perché non uniformare tutto e mettere anche i punti fermi all'interno?

In questo caso, però, con i trattini le regole differiscono: il trattino si mette solo all'inizio.

John scosse la testa. - Ho da fare.
Luke sospirò.

Come vedi il trattino è separato sia dalla parole che segue sia da quella che precede. Cosa che non si fa con le caporali (e tutti gli altri tipi di virgolette), poiché la caporale di apertura si attacca alla parola che precede, mentre quella di chiusura si attacca a quella che segue.

Se un personaggio compie un'azione e poi parla dev'esserci il punto fermo dopo l'azione e la battuta vuole la maiuscola:

Indy tese una mano insanguinata verso di me. «Afferrala!»

Nel caso il dialogue tag interrompa la frase di una battuta, ci vuole la virgola alla fine della prima parte della battuta, il dialogue tag con l'iniziale minuscola e la virgola alla fine, e la seconda parte della battuta vuole l'iniziale minuscola:

«Non dirmi,» dissi, «che intendi veramente fare una cosa del genere.»

Se ci sono i punti di sospensione, e la battuta è inframmezzata da un dialogue tag o da un'azione, allora ci vuole la minuscola per la seconda parte della battuta e il dialogue tag, mentre la maiuscola per l'azione.

«No, io credo...» Si massaggiò le tempie. «...che sia l'unica cosa da fare.»

Se il dialogue tag precede la battuta ci vogliono i due punti. La battuta inizia con la maiuscola:

Ci pensai, poi gli risposi: «Andrò da sola, grazie.»

 

Tu inserisci un sacco di dialogue tag. Io sono una che, quando possibile, cerca di evitarli. Il loro scopo è di indicare il tono di una battuta, o il personaggio che in quel momento sta parlando. Ma se il tono traspare dalla battuta e si capisce chi stia parlando (perché compie un’azione, o è un botta e risposta, o per qualche altro motivo) allora il mio consiglio è di eliminarli, perché appesantiscono la lettura, che invece deve essere il più rapida possibile. Inoltre, certi dialogue tag sono orribili a sentirsi, indipendentemente dalla loro utilità. Da pagina 1 abbiamo:
 

Sembrò volermi chiedere conferma

Che è pure sbagliato, ma ne parlerò una volta arrivati agli errori di grammatica.
 

Da pagina 2:

Quasi ironizzai

Che non ha proprio senso: che Sanji volesse fare dell’ironia lo si è capito dalla sua battuta sarcastica. Non c’è bisogno, appunto, di specificare ulteriormente quello che Sanji ha fatto. Inoltre, quel “quasi” non serve a niente. È indeciso, e io odio le indecisioni. Yoda una volta disse “Fare. O non fare. Non c’è provare.” Forse unica citazione bella di quella cretinata di Star Wars. È un principio che a me piace un sacco, ma si può trasportare anche alla scrittura: i personaggi fanno o non fanno, esattamente come le persone reali in carne ed ossa o saltano sul treno un attimo prima che le porte si chiudano o arrivano sul binario giusto quando il treno è già partito. Non c’è spazio per i tentativi, né per le azioni quasi fatte, o per le cose che sono più o meno qualcosa. Provare, tentare, cercare, quasi, piuttosto, circa, sono parole in più, che non servono. Perché è così importante eliminare tutte quelle parole? Perché non danno l’idea del qui ed ora. Non c’è Federica che cerca di prendere il treno, c’è Federica che corre verso il sottopassaggio, s’inciampa sulle scale e si sbuccia un ginocchio. Impreca, si rialza e sente il cigolio del treno che riparte. Io sono puntigliosa, non quasi puntigliosa. Sanji è ironico, non quasi ironico.
 

Risposi nell’immediato
o
Asserii a mo’ di lamento

E così discorrendo. Questi dialogue tag non sono grammaticalmente sbagliati ma, appunto, suonano molto male. Alcuni sono così altisonanti che suscitano involontaria ilarità.

Fortunatamente la tua grammatica è ampiamente sufficiente. Tolto quel bruttissimo “it’ a sled that?” di cui abbiamo già abbondantemente discusso non ci sono errori da far accapponare la pelle. Quelli che ho trovato sono i seguenti:
 

Diventando una distesa bianca

Non è un errore, ma lo metto comunque qui tra gli errori. Una distesa è uno spazio molto ampio, cosa che assolutamente non si può dire di una qualsiasi nave, neppure dei giorni d’oggi. Potrei pensare che la “distesa banca” si riferisca al paesaggio (cosa possibile se la nave è attraccata da qualche parte) ma nel testo tu ti riferisci proprio alla Sunny, quindi...
 

Giustificata con i suoi sei anni di età.

Giustificata DAI suoi sei anni di età. Qui ci vuole il complemento di causa efficiente.
 

sembrò volermi chiedere conferma

Dal momento che è la battuta il complemento oggetto di dialogue tag, “conferma” diventa complemento di fine o scopo, dunque ci vuole una preposizione. A conferma. E dal momento che la domanda la pronuncia, il verbo sembrare non va più bene. Deve essere sostituito.
 

gli tenni presente

Gli feci presente. Tenere presente esiste come espressione, ma non si usa come hai fatto tu. Non vuole il complemento di termine, tanto per cominciare, e poi il significato letterale è “tenere in conto di qualcuno, di qualcosa”. Che sì, in senso lato può significare anche ricordare, ma non è la stessa cosa.
 

e quasi presi a ridere quando Rufy venne da me a chiedere se aveva scritto bene la lettera, e la mostrò al piccoletto

A parte che ci vuole congiuntivo (avesse), chi ha scritto la lettera? Rufy? E perché la dovrebbe mostrare a Dick?


Passare i guai

Refuso: passare dei guai.

Recensore Junior
25/12/12, ore 11:25

In giro di un petosecondo rieccomi a recensirti XD
Una bella fic natalizia è quello che ci vuole dopo in regalo sexy Zoro (il regalo è sotto alla freccia per la cronaca XD) fatto alle 2 di notte sclerando perchè non mi veniva come volevo è gia stato il mio primo regalo compleannoso questa recensione la seconda.
Quest'anno spero che babbo natale mi porti un natale migliore perchè qst è proprio schifoso (tutta colpa di mia cugina)
Ma questa storia mi ha tirato su il morale ma di tanto!
Ancora auguri cava!

Alla prossima *occhiolino, occhiolini a valanga!*

Nuovo recensore
24/12/12, ore 11:58

Mi è piaciuta molto. Sopratutto tutto ciò che ha fatto Rufy e le reazioni della ciurma.
Ma passerà anche per me Babbo Natale? Spero che mi porti tanti regali.
Comunque gli accenni delle altre coppie sono troppo vaghi, speravo fossero più evidenti.
Buon compleanno Red" <3

Recensore Master
24/12/12, ore 00:07

Premettendo che ormai Dick è diventata quasi un'icona sacra insieme a questi due - beh, aye, come al solito esagero, ma lo sai che a quest'ora io non riesco a commentare come si deve, infatti sto sparando un mucchio di cretinate ma va beh -, forse, dopo tutto quello che è successo durante quest'anno - anche per quanto riguarda i Mugi, a quanto pare -, il loro Natale senza di lui non sarebbe stato lo stesso
Capitano a parte - perché lui si sa che è il più ingenuo del gruppo, anche se quando vuole sa essere maturo -, su quella nave mancava proprio un pizzico di innocenza bambinesca, innocenza che ha portato proprio Dick con i suoi modi di fare e il suo credere così fermamente a Babbo Natale
Ovviamente lo ZoSan non poteva mancare, e la conclusione è delle migliori: hai dato un pizzico di romanticismo ingenuo alla cosa, che per una storia di Natale non guasta mai. Non ti sei lasciata prendere la mano dalla scena che sarebbe potuta venir fuori - e qui mi riferisco al sesso -, ma ti sei interrotta con un buon stratagemma che con la storia non stona affatto, giacché fa quasi sorridere l'ingenuità che assale anche loro, adulti già fatti e finiti (che a loro volta si comportano come mocciosi in determinate occasioni, ma questa è un'altra storia)
Complimenti e ancora una volta auguri, nipò ♥

Recensore Junior

Rieccomi apparsa, nel caldo funesto......
Ok, non sono l'unica che ha pensato male...meno male XD Adoro anche questa ff...come tutte del resto......
Ammetto che amo particolarmente le SanZo...(non sembra eh?) ma quando le scrivo io...beh......mi vengono piuttosto maluccie...sob t ^ t
forse è per questo che mi piacciono quelle altrui XD
Questa ff mi ricorda tanto un mio fumetto moooolto vecchio che ho fatto....non in tutti i particolari,ma ci assomiglia abbastanza
Ahhhh i dolci ricordi di quando scleravo perchè Zoro non mi veniva affatto bene.....(non che adesso sia migliorato molto....ma almeno riesco a farlo decente)

Alla prossima avventura dunque!

Recensore Junior

arriva una recensione, in ritardo, come anche gli auguri.
Auguriii! terribilmente in ritardo...
Appena letta la ff e devo dire che mi è piaciuta molto. brava brava brava.

Recensore Junior

Ahahah, che bella storia *-* Mi è piaciuta un sacco...! p.s. io non ho pensato male...! xD

Recensore Master

*Alza la mano e la sventola contenta* Io ho pensato male!  *Nessuno ne dubitava*
Sclero a parte, almeno a te al marimo va bene - eh, più tardi capirai che cosa voglio dire, io già sto ridendo come una scema per l'idiozia di quella fic v.v -, ed è inutile che mi meraviglio del fatto di quanto le nostre storie si somiglino visto che siamo alter v.v
Lo so io cos'è successo dopo che quella porta è stata chiusa *-*
E, nay, non venitemi a dire che non è come penso che tanto non ci credo, con quel marimo in giro v.v
Sanji! Concedi anche tu il sederino a Zoro!
Devo piantarla con queste frasi sottolineate, già v.v ma sono divertenti v.v
Auguri ancora nipotola, e perdona le recensioni scrause ma l'ora è quella che è x)