Eccomi qua con l'ultima recensione ^^
Questa storia mi è piaciuta di più dell'altra su Ofelia, se devo essere sincera =) ci ho visto molta più originalità, ma prima di passare a questo ti segnalo un piccolo errore: si scrive "seppur" e non "se pur". ^^ una cosina da nulla ^^ scusa per la puntigliosità, è ormai una mia caratteristica, non me ne libero più XD vabbè, chiusa questa parentesi, torniamo al contenuto della tua fic, e scusa ancora x°
Lo stile qui è più leggero, ci sono un po' meno termini ricercati, e direi che la cosa è molto positiva ^^ Ho apprezzato queste frasi cariche di significato, che colpiscono direttamente il lettore senza giri di parole. E poi beh, molto interessante il momento che hai interpretato, non credo di aver mai letto nulla basato sul desiderio di Irene di riprendere in mano la sua Spada Veloce. Sebbene abbia avuto paura di continuare a combattere dopo la missione per l'uccisione di Teresa, sono sicura anche io che in fondo sentisse il bisogno di tornare a scatenare la sua tecnica: era un po' una parte di lei, era il suo soprannome, era tutto. Hai saputo rendere bene l'idea di un'Irene consapevole di non avere ancora molto da vivere, ma disposta a correre il rischio pur di tornare ad essere la vera Irene, la vera ex n° 2 dell'Organizzazione. (facciamo pure n° 1. Cioè, rendiamoci conto che era seconda a Teresa e successivamente a Priscilla, le due guerriere più forti in assoluto della storia dell'Organizzazione. In realtà secondo me Irene aveva perfettamente la stoffa per diventare una numero 1, quasi di sicuro era forte abbastanza per esserlo)
Molto brava, quindi. Ultima cosa, ho apprezzato quel "Era il loro canto del cigno". La Spada e Irene sono viste come un'unica cosa... e mi piace, mi piace molto, è una scelta azzeccatissima.
Alla prossima e complimenti ancora! ^^