Recensioni per
Slice of life.
di AmeOokami

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/12/11, ore 11:18
Cap. 1:

Buon giorno!
Mi era capitato precedentemente di leggere "Patatrac" (titolo tra l'altro davvero originale, che attira subito l'attenzione) e, dopo questo piccolo ritaglio di "diario", ho deciso di lasciarti una breve recensione. E un piccolo commento, anche in risposta alla richiesta di solidarietà e confronto che ogni tua parola lascia trasparire.
Prima di tutto, devo dire di essere discretamente stupita e ammirata per la sincerità dei tuoi scritti: sarà merito della libertà comunicativa di EFP, sarà purtroppo che stai attraversando un periodo di grande evoluzione personale e senti la necessità di confrontarti con altre persone, ma mi è capitato di rado di incontrare una autrice disposta ad esporsi come te. Apprezzo davvero la limpidità della tua scrittura e la fiducia che dimostri nel porgere i tuoi sentimenti a noi lettori: penso siano tra le caratteristiche migliori nei tuoi testi, virtù che li rende sicuramente immediati per la comprensione ed efficaci per empatizzare.
In secondo luogo, volevo offrirti una sincera "pacca" di solidarietà: la confusione che stai vivendo è stata (e forse ancora è) familiare pure a me, a me come a tante altre persone, ma giustamente sapere questo serve relativamente... perché ognuno patisce sulla propria pelle e, per riprendere "Patatrac", siamo un po' unici e un po' simili. Attenzione, dico simili e non uguali: l'unicità è senza dubbio un orgoglio o almeno una cara alleata, per chi è riuscito a "partorire" la propria individualità (scusa, qui mi sto auto-citando ma era inevitabile) ed è riuscito a vedere che "la strada che percorri ogni mattina" è sempre stata l'incontro tra il percorso vecchio e il percorso nuovo... certo, come si suol dire "è più facile a dirsi, che a farsi", perché quanto è difficile sentire se stessi? Quante volte l’unicità diventa il lupo nero sotto il letto? Non sarebbe più semplice addormentare questa consapevolezza e vivere nella “beata ignoranza”, vale a dire nell’inconsistenza? Quanto è difficile apprezzarsi o anche solo accettarsi, quant'è dura capire di dover fare tutta questa fatica da soli? Sì, forse ci sarà chi ci aiuterà, però alla fine dei conti se vogliamo "trovare" noi stessi, dobbiamo riuscirci noi stessi. Ed è difficile, ed è la strada di una vita intera o forse più; ma non è pure quello che ci costituisce? Non dovremmo essere fieri proprio di questa fatica? Può essere proprio questo uno dei tanti punti di partenza da difendere?
Questo è solo il mio modesto pensiero, quello che tento di capire io per prima e magari non sarà ottimistico, ma poco importa. Spero di esserti stata in qualche modo utile…
Concludo con un giudizio stilistico-"letterario", per gusto personale e per quanto possa contare: mi piace il ritmo di esposizione e le immagini proposte... certo, con la pratica perfezionerai la punteggiatura o la scorrevolezza delle frasi. Ma questo non è né il fatto principale, né mio diritto parlare tanto più che pure io devo impegnarmi per migliorare la mia scrittura. :)
Buona strada,
Hebe.
P.S. Beh, alla fine non è risultata affatto una “breve recensione” come dicevo all'inizio, ma spero di non averti infastidita.
(Recensione modificata il 31/12/2011 - 11:19 am)

Recensore Junior
30/12/11, ore 11:27
Cap. 1:

Trovo questo "racconto", se così si può chiamare, molto ben scritto.
Nonostante siano una sequenza di ricordi che non mi appartengono, posso dire che mi hai trascinato in essi, facendoli senire come miei.
Usi delle metafore motlo sottili ma che esprimono ciò che vuoi dire.
Quindi brava, non so bene che altro aggiungere.