wow.
trovo strano che nessuno si sia fermato per scrivere una recensione o anche un semplice parere di poco più di una frase. forse è la lunghezza del testo a fare da deterrente. effettivamente per alcuni potrebbe potrebbe essere 'troppo impegnativa' una mole di testo simile, seppur riconosco che non si scosti di molto da quella che è la lunghezza standard dei capitoli di un libro e che, se frammentata, la scena perderebbe gran parte del suo senso e della sua forza evocativa.

hai uno stile di scrittura moooooolto piacevole ( molto più del mio, per intenderci, e di molti altri che bazzicano da queste parti ). sarà forse frutto di un grande allenamento? di un qualche studio..? o sarà talento? qualunque sia la risposta, ti faccio i miei più sentiti complimenti.
le similitudini sono utilizzate in maniera corretta, senza abusi. la cosa più bella - e che poi è alla base della buona scrittura da manuale - è che riesci a mostrare le cose, e non ti limiti a narrarle. la tua scritura è sensoriale, e per questo etremamente coinvolgente. il sole sfrigola sulla pelle bruciata, la sabbia gratta e ha un sapore salino, le onde hanno sì un rumore, ma anche un odore e un sapore. tutto questo facilita l'immaginazione senza limitarla.
insomma, incanali molto bene quelli che possono essere i pensieri del lettore. un esempio: "[la torre] Aveva una pianta quadrangolare e non era molto alta, perciò si divertiva ad apparire e scomparire a tratti durante il percorso." non è una descrizione fredda, ma un qualcosa che ti fa immaginare l'orizzonte, e di conseguenza ti fa galleggiare accanto al protagonista nel mentre affronta il cammino sotto al sole. dà un senso di movimento e, soprattutto, inserisce anche silenziosamente il fatto che il terreno sia particolarmente dissestato, senza la necessità di scrivere 'la strada faceva su e giù blabla'.
ben inserito anche il contesto geografico, con l'introduzione di nomi e conformazioni territoriali che lasciano intendere che tu sappia di che cosa stai parlando ( che potrebbe sembrare normale amministrazione, ma di questi tempi non è mai da dare per scontato )

trovo molto ben descritta anche la personalità di sebastian: rendi bene l'idea di apatia dovuta alla vita immortale. "Che seccatura, la sopravvivenza." credo sia la migliore esemplificazione di questo fattore.