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Non riesco a trovare un preciso significato a questa nonsense, ma ti posso dire che per un qualche motivo a me sconosciuto (è sempre così xD) mi ha davvero colpito. Potrei deviare totalmente dal senso che intendevi dare ma desidero comunque spiegarti quello che mi ha trasmesso, dunque...mi dà l'idea di una persona che ha perso qualcosa, forse i suoi sogni, le sue speranze, le fantasie di quand'era bambina, e questi, non realizzati, sono cresciuti sempre di più, si sono trasformati in un dolore soverchiante, impossibile da contenere. Un dolore così grande che si riversa anche sugli altri e per questo deve essere controllato, accudito. Di conseguenza non può trovare sfogo e non fa altro che scavare nell'animo di questa persona senza più obiettivi, ponendola ogni giorno di fronte a tutto ciò che ha perduto. |
Non so quale fosse il tuo obiettivo - forse davvero intendevi descrivere il rapporto prevaricante, inquietante e, a suo modo, fratturato e nient'affatto spontaneo fra uomo e animale al giorno d'oggi. Ciononostante, io ci ho visto dell'altro: ho visto l'uomo e il suo ciclo senza ritorno, le sue relazioni preferenziali legate a un fiuto arrugginito per il materiale, il crollo delle sue identità, quella animale e quella metafisica. Qualunque interpretazione ne venga fuori, i righi di questa pagina sbattono, densissimi e concentrati, contro lo schermo - lo squarciano. Complimenti. |