Recensioni per
The river
di Rota

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/01/12, ore 14:10

Oh, Mon Dieu ..La Frussia...Mon Dieu..LA FRUSSIA!
Okay, mi calmo. No, non è vero, non mi calmo. Come faccio a calmarmi? Mi è stata dedicata non una storia, non una fan fiction...mi è stata dedicata una Frussia! No, ma ce ne rendiamo conto, bella gente? Bene, basta svarionare, ché se svariono non recensisco come vorrei. O forse è il contrario? Oh, ma chissene. I problemi teologici - filosofici li rimandiamo a dopo, ça va?
Oh, sì. L'innocenza che Ivan non è una questione di mera fisicità. Ciò che Ivan perde, dalla prima alla seconda parte, è l'innocenza di chi guarda il mondo ad occhi spalancati, di chi riesce coglierne ogni colore nella pienezza delle sue sfumature, di chi vede il bello sia nel tocco dell'amante che nello sbuffo di una nuvola in cielo. Quello che perde Ivan, nella seconda parte, è l'innocenza dell'amore nella dolce complessità della sua dolcezza: il lasciarsi sfiorare, baciare, toccare come fosse la cosa più naturale del mondo, dimentichi delle più pragmatiche questioni di tipo politico o simili, ma ben consci di avere tutto il mondo a disposizione. Di essere parte di quel mondo, un unico respiro con esso e con il proprio amante, con Francis.
E' questa l'innocenza che Ivan perde. L'innocenza e la bellezza della Francia come luogo e uomo da amare senza perchè, solo perchè in quel momento è giusto, giusto oltre ogni limite. " L'Amore ha l'Amore come solo argomento"

Francis gli accarezzò gli zigomi e poi le palpebre abbassate, baciandone la pelle delicata come in una carezza. Ivan gli accarezzò la guancia e poi i capelli biondissimi, dicendogli scioccamente e ingenuamente che se la Francia aveva un grano così bello lo doveva al biondo incredibile di quella testa. Allora Francis gli chiese cos'altro la Francia gli dovesse, secondo lui - glielo desse ridendo e sorridendo assieme, divertito da quella considerazione dai tratti fanciulleschi. Ivan gli prese il viso e indicò i suoi occhi e le sue labbra, dicendo che se l'azzurro delle acque era così limpido era per quegli occhi, che se la gente era così gentile era per quelle labbra. Lo disse in maniera seria, tanto che l'uomo non ebbe neppure la forza di riderne ma con semplicità gli prese una mano e gli baciò il palmo delicato e tutte quante le dita.

Questa parte mi ha stretto il cuore. Una dolcezza infinita, con parole bellissime.
E poi, tutto svanisce. Nella cenere, nelle città soffocate dal fuoco.

Davvero un ottimo lavoro! Mi piace, sì, mi piace un sacco!
Complimenti!
E...grazie <3 Non mi merito tanto.
Al prossimo capitolo,
Nemeryal