Devo dire che mi hai molto invogliata a leggere la tua long-fic, con questa piccola esercitazione (che poi non essere troppo modesto, è una buona storia, visto anche come è stata premiata! ^^): mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Gellert, lontana dagli stereotipi legati a questo personaggio, secondo me – non leggo tantissime Grideldore, però alcune proprio mi avevano deluso – e la scelta di questi due momenti particolari della sua vita. Da un lato, l'abbandono di un luogo per lui importante, abbandono forzato, e i sentimenti che accompagnano questa separazione in ogni caso dolorosa (qualunque cosa abbia passato nella scuola, cinque anni ti legano a un luogo in maniera crudele, se poi si è costretti a lasciarlo), la nascita del Grindelwald che tutti successivamente in futuro temeranno e odieranno, il gelo che permea il suo cuore e lo congela. Dall'altro un uomo che è consapevole di essere ormai finito – e che a segnare quella fine sarà proprio l'unica persona che abbia mai amato e di cui si sia fidato – e che tuttavia affronta il suo destino.
Sullo sfondo, Durmstrang assiste silenziosa e gelida a tutto ciò, come un secondo protagonista addormentato e allo stesso tempo vigile, simbolo di tante emozioni per Gellert. M'incuriosisce il tuo voler intersecare la storia babbana con quella dei maghi, era una riflessione che aveva incuriosito anche me visto che il duello tra Gellert e Albus avviene nel '45, e voglio proprio vedere come lo gestirai. Detto questo, se non si fosse ancora capito, la shot mi è piaciuta davvero molto. Anche il tuo stile è molto interessante, il tuo modo di descrivere: sentivo quasi le frustate del gelo insieme al protagonista. Complimenti!

Rowi