Recensioni per
Giovedì
di Kuruccha

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/05/16, ore 19:30

Recensione premio


Ciao, scusa per il ritardo!

Mi è piaciuta, molto. Le atmosfere distese e allo stesso tempo misteriose hanno reso questo breve racconto incredibilmente affascinante. Non penso che si possa definire una vera e propria storia, dato che non c’è un vero finale: è una fase ciclica, che nasce, muore e ricomincia in un solo giorno, appunto il giovedì. L’amore tra Remo e Matilde, pur non essendo palese, si percepisce dalle parole che si sussurrano nella notte e anche quelle che tacciono, ma io credo che l’aspetto più importante da considerare sia piuttosto il loro essere contrapposti, diversi eppure simili, poiché affascinati entrambi da un mondo che non appartiene loro. Non sappiamo perché Matilde ogni giovedì vada sull’isola, né perché menta sul conto della nonna, ma io l’ho interpretato come un modo della ragazza di evadere, di staccare ogni tanto la spina da quelli che sono i ritmi frenetici della città (oltre che per rivedere il ragazzo, ovviamente). E Remo, invece, li vive attraverso di lei.

Molto, molto bella. Poi il tuo stile è qualcosa di meraviglioso, immediato ed etereo. Complimenti davvero. :)

Recensore Master
26/05/15, ore 09:48

4° posto al contest “love is…” di milla4 sul forum Efp
Grammatica: 4.5/5
La grammatica è pressoché perfetta, solo una cosa cambierei:
in […dall’intreccio delle loro braccia e arrivava a scaldargli il cuore] avrei messo un che al posto della e, mi sembra renda più fluido il tutto, ma per il resto non ho altro da dire

Stile: 9/10
Il tema marittimo, a mio avviso, è riscontrabile anche nello stile dato alla storia: è calmo, lento e semplice come se scrivesse un abitante di quell’isola, ormai abituato ai tempi lunghi della sua terra. Mi piace, molto. Come la citazione letteraria gettata lì quasi per caso, come se nulla fosse.
Unico appunto è avere delle frasi un po' troppo lunghe. Infatti, anche se intervallate da una punteggiatura ben posta, si ha la sensazione di blocchi unici che non facilitano la lettura.

Trama: 7/10
Se la storia è molto ben scritta, la trama secondo me andrebbe rivista; è uno squarcio di vita di cui però dai pochi particolari, sembra che tu abbia impiegato più tempo nelle descrizioni, molto dettagliate, rispetto allo sviluppare una trama complessa. Alla fine della lettura, non ho informazioni in più rispetto a quando ho cominciato.

Originalità:10/10
Bene, qui l’originalità è di casa. Non è la solita storia d’amore, qui l’amore c’è ma non è espresso e sembra essere ricambiato. Il contrasto tra i protagonisti non è banale né già visto.

Personaggi: 9/10
Allora, premetto con il dire che amo quando si ambientano le storie in Italia, mi rendoo più vicini i protagonisti. In questo caso, tutti gli abitanti della piccola isola da te descritti sono sembrati i miei vicini di casa, con il loro conoscere tutto di tutti.
Non ho dato il voto pieno perché mi manca un qualcosa su di lui, è un ragazzo più maturo della sua età e certamente non è ingenuo, sa che la ragazza di città ha un segreto che non potrà mai dirgli, ma pur di vederla non si fa troppe domande… Ecco, chi è lui?

Gradimento personale: 5/5
Non so come tu abbia fatto a dare ogni particolare della storia il profumo e il tema marittimo, dalle carte con la salsedine alle descrizioni degli abitanti dell’isola, ogni cosa ricorda il mare, c’è ed è quasi vivo , lo si sente.

Recensore Junior
21/04/13, ore 17:32

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Gli piaceva il modo deciso in cui raccontava le bugie; s'immaginò fosse qualcosa che tutti, sulla terraferma, sapevano fare.

Sono rimasta molto affascinata dalla naturalezza con cui parli di tutti i tuoi personaggi, quelli più tuoi e quelli meno, quelli che crei tu e quelli che prendi in prestito per un po', aggiungendoci discretamente del tuo. Hai uno stile sobrio e rassicurante, limpido, non so quanto effettivamente ti riesca facile scrivere ma sicuramente dai questa impressione.
Mi hai trasmesso l'amore per il mare, i ritorni, i profumi e le abitudini semplici, l'umiltà di un ragazzo che sa quando parlare e quando invece dare spazio al silenzio o alla voce dell'isola.
Sempre brava, sempre più piacevole leggerti.


J.
(Recensione modificata il 21/04/2013 - 05:33 pm)

Recensore Veterano
09/02/12, ore 23:41

Comincio col dire che anni fa avevo cominciato una storia mooolto lunga ambientata in un'isola, dopo essere stata per ben due volte a Lampedusa ed essere rimasta così impressionata dalla vita diversa che fanno gli isolani; e devo dire che tu sei riuscita a descrivere perfettamente la situazione di eterno ritorno e d'immobilità che si respira da quelle parti, ed anche quanto si sentano, in definitiva, diversi da quelli "del continente". Ho immaginato le vie di quell'isola così come ho visto io la mia isola, e tutto combacia perfettamente. 
La storia è semplice,ma accattivante; tuttavia ciò che più ho apprezzato in assoluto sono i piccoli particolari, di cui credo che tu ormai sia diventata una specie di dea: le carte tenute con i piedi, la frittura di pesci, le carte che lei getta in acqua; ti assicuro che sono dei particolari così vividi, e veri, da uscire dallo schermo e palesarsi davanti ai miei occhi come se io fossi lì a vederli dal vivo; una potenza straordinaria.
Complimenti davvero!

Recensore Veterano
24/01/12, ore 22:35

Oh, l'hai postataaa! \O/
Ricordo ancora la sera in cui l'hai fatta leggere in anteprima a me e a Valy :D Rileggendola a distanza di mesi, mi piace come la prima volta. 
Amo soprattutto il ritmo che hai dato alla narrazione, lento e continuo come le onde del mare, e il modo in cui hai reso l'atmosfera di quel piccolo porto di mare, pieno di gente comune che guarda "la terra ferma" con occhi meravigliosi. Quello che hai descritto non è nulla di più che un giorno di vita comune, quasi banale, e per questo, per il suo essere così incredibilmente alla portata di tutti, è interessante.
Se Remo è il ragazzo comune per eccellenza, Matilde (il nome della mia mamma! :D) sembra quasi un simbolo, eterea e sfuggente, fatta di credibili bugie e impressioni lontane, quasi provenisse da un mondo completamente differente.
Ancora una volta, ti faccio i complimenti, perché sei davvero brava, ed è giusto ripeterlo. Non c'è una parola che sia fuori posto. Le descrizioni sono dettagliate ma equilibrate, le battute contenute ed adatte al ritmo di narrazione scelto.
Brava, brava, brava!

Recensore Master
19/01/12, ore 23:19

Ciao Kuruccha,
è una bella storia, poetica e permeata dalla malinconia delle cose non dette e dei giorni tutti uguali. Hai descritto la vita quotidiana nell'isoletta e i suoi ritmi rassicuranti con la naturalezza di una che ci è vissuta davvero.
A presto, spero
MaxT :)