Recensioni per
Solo il gelo.
di Lady Aquaria

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/03/13, ore 20:24

Inanzitutto, come dici tu CIAO! Volevo sembrare simpatico ma magri ti sto cascando antipatico quindi vado dritto dritto alla recensione!! (perdono ma volevo scriverlo xD)
Vorrei iniziare a partire dal paragone Camus\candela... è veramente molto ben studiato e riuscito per questo personaggio particolarmente chiuso all'apparenza.
Certo che ha avuto una vita dura e difficile... è divenuto uomo in mezzo ad una natura che poco più aveva del gelo e della solitudine, che poi Hyoga ed Isaac l'abbiamo aiutato ed abbiano portato nella sua vita un pò di calore è estremamente bello! Voglio dire, lui ha insegnato loro "il freddo" loro hanno reso lui "caldo". Amara consolazione anche questa... prima uno è morto in seguito l'altro è cambiato troppo velocemente per poter continuare a "scaldare" Camus.. e così si è spenta la candela. Bè è breve... ma quanto è bella e pregna di significato!! Mi è piaciuta moooolto!
Shuratheavenger


Recensore Junior
04/02/12, ore 23:52

Ah, che storia dolce... Anche se detto da me è "lievemente" di parte, visto che Camus è il mio personaggio preferito! :p
Mi piace il Cavaliere dell'Acquario delineato da te, non una specie di algido automa perfetto, ma un essere umano, con i suoi dubbi e i suoi rimpianti, grazie per averlo descritto così! ^-^
Bello inoltre il modo in cui hai utilizzato il tema della candela, accostando i ricordi della sua infanzia (le candele rosse di Natale, le candeline di buon compleanno) e del periodo di addestramento di Hyoga e Isaak (onestamente però non è stato un gran che come Maestro... -.-).
Scrivi davvero bene, complimenti! ^-^

Recensore Master
01/02/12, ore 14:57

Ah, Camus! Speravo che toccasse anche a me, invece nisba!
La sua interiorità è facilmente assimilabile alla fiammella di una candela: timida, fragile, eppure costante.
Divenire uomo in mezzo a una natura sterile e gelida senza lasciarsi plasmare da essa è pressochè impossibile, e infatti Camus a stento c'è riuscito, e solo grazie alla presenza di Hyoga e Isaak, quei due bambini a cui ha insegnato l'arte del freddo, e da cui ha "imparato" un pò di calore.
Ma poi, quando l'uno è morto-senza che lui potesse far nulla per impedirlo- e l'altro è mutato così tanto da diventare prima un nemico, e poi quasi un estraneo, allora gli è stato impossibile non cedere al gelo: e la sua fiammella interiore si è spenta, così come quella della candela posata sul tavolo.
Di certo, isolarsi nell'isba non l'aiuterà a sciogliere lo strato di ghiaccio che ha ripreso a avvolgerlo...dai Camus, un pò di forza d'animo, io sono con te, ahahah!
Seppur breve, mi è piaciuta. Perchè anche io, come te, sono convinta che dentro al muro di cristallo esteriore dietro al quale Camus si ripara, si nasconda una miriade di emozioni diverse, che vale la pena analizzare, ancora e ancora!

Recensore Veterano
01/02/12, ore 13:36

Konnichiwa!!!!
Camus, caro :-( non sei solo, tesoro! Perchè dici che tra te e Hyoga non sarà più niente come prima? :-(
Adoro questo paragone tra Camus e il calore. Proprio lui che calore sembra non possederne affatto, mi piace quest'introspezione, in fondo anche lui è in diritto di uscire dagli schemi ogni tanto, no?
Mi è piaciuta, cara, tanto.

Recensore Master
01/02/12, ore 12:03

Io sono ovviamente di parte e non sono in grado di dare una visione della storia impersonale... Ovviamente come tutti i tuoi scritti mi piace da impazzire anche questa storia, adoro lo stile che hai nel descrivere Camus (ti è capitato lui casualmente? Quando si dice destino, eh...). Come ti hanno già detto è davvero originale il confronto che hai fatto tra Camus e la candela, complimenti vivissimi!! E poi questo fondo di malinconia che permea tutto il capitolo lascia anche al lettore una sensazione di vuoto e di perdita... per spiegarti meglio: nel leggere della breve parentesi sulla madre di Camus, dei bei tempi felici con Isaak e Hyoga... beh, mi sembrava quasi di provare le stesse sensazioni di Camus! Ancora complimenti! Metto la storia nelle ricordate! :)

Recensore Veterano
01/02/12, ore 11:49

Eccomiiiii!! Molto malinconica come storia, a quanto pare il ritorno alla vita del nostro Camus non è stato dei più felici. Mi piace l'ambientazione nell'isba, anche se, a rigor di logica, dovrebbe trasmettere una sensazione di freddo, dalla tua storia ho percepito tutto il contrario, forse perchè hai reso bene il fatto che per Camus quel luogo è l'unico rifugio che gli è rimasto, l'unico posto che gli permette di riflettere in pace e di stare in pace, con l'unica compagnia dei suoi ricordi.
Come ti ho già detto, bella bella :)
A presto!!