Condanna – Lady Eloise

La verità? Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia scelto di descrivere esattamente questo periodo della vita di Stefan, perché io stessa ho sempre ritenuto quel “passo” da lui compiuto estremamente importante. Una vita per un’altra, cosa c’è di più poetico? Stefan non solo non ha esitato a vendere il proprio corpo ad una persona perversa e malvagia come Klaus, pur di salvare il fratello, ma non ha neanche avuto paura di ritornare a ciò che ha sempre detestato, di ricadere negli abissi, di tramutarsi di nuovo in lui, lo squartatore. L’immagine di questo Stefan, che ci ha accompagnato per gran parte della terza stagione, l’ho sempre amata, davvero, perché l’ho sempre considerato un personaggio forte, coraggioso, capace di chiudere gli occhi e lasciarsi torturare, rimanendo in silenzio, subendo, e solo per sapere che il fratello resterà ancora in vita, al sicuro, a proteggere la donna che ama.

E tu tutto questo, nonostante la brevità del racconto, sei riuscita a delinearlo molto bene, componendo questa one-shot sotto forma di “diario”, rispecchiando perfettamente la personalità del vampiro, rendendo palpabili tutte le sfaccettature del suo carattere contrito, malinconico, drastico, autopunitivo. Il suo modo di approcciarsi con la realtà che lo circonda, con i problemi, con le sfide, con le perdite, con la sofferenza e il dolore l’hai rappresentato bene, avvalendoti di termini appropriati che richiamano in tutto e per tutto la psicologia di Stefan, così modesta e tenebrosa, catastrofica a volte, poetica e afflitta. Ho apprezzato molto, inoltre, la similitudine “Il baratro della pazzia lambisce i miei piedi come le onde del mare lambiscono la spiaggia”. Ripeto, hai trattato un momento molto saliente, a mio avviso, del telefilm, dando il giusto valore a Stefan, che è riuscito a compiere un passo indubbiamente più lungo della sua gamba.

Brava, mi è piaciuto molto.

-Angolo scappellotti: ti volevo segnare solo due errori di battitura (in modo che tu possa correggere la OS), ovvero “menadri” anziché “meandri” e “dalla” anziché “dalle”. Inoltre volevo suggerirti l’uso delle virgole prima di ogni proposizione avversativa (“ma”) e quello della preposizione “a” dopo il verbo “ricondurre”.