Sono ammirata, profondamente ammirata. Questa storia è una delle più bellefanfictions che io abbia mai letto e non lo dico per piaggeria o per esagerare, ma perché lo penso davvero.
E' originale, un originale con la O maiuscola e scrivere/leggere qualcosa di veramente originale in questo fandom non è poi così semplice. Questa storia è originale perché tratta il post-Reichenbach da un punto di vista cruciale ma dimenticato, quello dei media: i media che hanno creato il fenomeno Sherlock Holmes per poi distruggerlo, condannandolo senza appello, e che hanno avuto un ruolo cardine nel piano di Moriarty e nel suo tragico epilogo.
E' "realistica": hai mostrato una plausibilissima reazione della società civile ad un evento come quello accaduto nel finale della seconda stagione di Sherlock.
Lo stile di scrittura è magnifico: fluido, coinvolgente, volutamente rapido e si adatta ad ogni media attraverso cui il "fatto" viene analizzato/osservato assumendone i crismi, la forma e la gergalità tipiche.
Per di più, ti bastano un paio di righe, tre al massimo, per descrivere magistralmente le emozioni di Lestrade, Irene, Molly e John, tutti perfettamente IC ed in ordine crescente di intensità del loro legame affettivo con Sherlock. Mi sarebbe, però, piaciuto conoscere anche la reazione di Mycroft a tutto quel parlare di suo fratello.
Ho davvero adorato questa fanfiction e ti chiedo scusa se la recensione è un po' sconclusionata... Non sono granché brava in queste cose.

E’ originale. Mi piace come hai impostato questa storia, dando voce a diversi personaggi, da inquadrature diverse, lasciando parlare chi sa, chi non sa, e soprattutto chi *crede* di sapere.
Ognuno ha una propria reazione, ma in fondo è così sempre, con tutto.
La gente è brava a sparare sentenze, si sente in diritto di farlo, anche se magari non ne ha le competenze né un quadro chiaro in testa.
C’è una frase che hai scritto che mi ha colpita particolarmente.

“Non fate l'errore di scambiare l'entusiasmo delle folle adoranti per fedeltà. Gli eventi la smentiranno in tempi relativamente brevi.”

È un’amara perla di saggezza, niente affatto scontata, ahimè.
Complimenti.

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Trovo azzeccato il far parlare della notizia, dell'uomo-evento che ha sconvolto mezza Londra e più, da parte di occhi esterni non coinvolti direttamente nella vita di Sherlock. E' una visuale fredda ma che dà una prospettiva lucida e allo stesso tempo così distorta (perché loro non sanno) e intensifica il contrasto con chi invece cercava di avere la presunzione di conoscerlo. Un po' corta e lasciata un po' sulla superficie, come fanfic approfondimento, ma l'ho davvero apprezzata: sia per stile che per idea. Ho amato il fatto che hai lasciato John come ultima voce di pensiero (magari era casuale o non voleva essere qualcosa di significativo XD) perché con lui l'eco di Reichenbach è sempre così viva e strappa peggio il cuore. Grazie per averla postata.

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