Questa storia ha un buon potenziale, ma alcuni errori a livello stilistico e grammaticale impediscono, a mio avviso, di renderle giustizia.
La narrazione passa dalla prima alla terza persona, ed è difficile comprendere il motivo di questo doppio piano narrativo, tant'è che si nota (soprattutto nella prima parte) come questo sia di fatto, un errore di forma. La storia è frammentata, si basa su due piani narrativi (passato e presente) ma risulta difficoltoso capire cosa sta accadendo. I due episodi sono totalmente slegati tra loro e difficili da collegare tra loro. Il flusso dei ricordi di Alex sembra portare al ricordo di quando lui e Maria si sono conosciuti (e quindi a un ipotetico epilogo che dovrebbe andare a chiudere l'incipit), per poi scoprire che la sua ragazza è un'altra. Il fulcro della storia è un ricordo fine a sé stesso, di un ragazzino che guarda al proprio inarrivabile mito, ma che non ha nulla a che fare con il "dramma" di una storia d'amore vera finita. Ho faticato anche a capire i sentimenti del cantante, così preso dal ricordo da dimenticare il presente. E se davvero è innamorato come dice, purtroppo questo aspetto non emerge. Le descrizioni della band sono perfettamente calzanti, nulla da dire dunque in merito.
E' una storia scritta comunque bene, a parte la sfasatura della voce narrante all'inizio, e hai un bello stile, molto fluido, scorrevole e privo di fronzoli, diretto e dinamico, ma la storia in sé è molto caotica e personalmente ho faticato a coglierne gli aspetti. Sembrano quasi due storie parallele che devono stare insieme ad ogni costo, cozzando però tra loro. |