il mio giudizio sarà un po' più semplice di quello degli altri..però voglio dirti che per un attimo davvero mi è sembrato di ritrovarmi vestita con un abito dalla gonna importante e ingombrante a camminare in un giardino morente nell'autunno piovoso di questa giornata, e mi sono sentita davvero trascinata nell'atmosfera e ammaliata da quella rosa spietata. Complimenti e scrivi ancora!

A mio avviso il tutto raggiunge un livello lessicale aulico, con termini ricercati e molto evocativi; esemplari sono in questo secondo frangente l’immagine della rosa e la statua in rovina, la quale è in grado di far immaginare “Abbazia nel querceto”, esempio di pittura romantica. La semantica, infatti, è costellata di termini associabili a tale corrente ottocentesca. In definitiva direi che il mio giudizio generale sia più che positivo, i miei complimenti all’autrice.

è molto bella la simblogia della rosa come portatrice di inganno e tradimento. ed anche il resto,le piante che "urlano,le braccia tese insicure"....così come pure il fatto di piangere per capriccio e piangere per dolore. molto bella,sì.