Era da un po' che avevo intenzione di leggerti: sei fra gli autori preferiti della mia Socia (Mezzo_E_Mezzo, qui), e lei ha tanto gusto.
Da brava pigra/deretano pesante ho parcheggiato gli occhi su questa piccola perla, l'ho aperta e l'ho letta.
Per capirla davvero, credo si dovrebbero sapere troppe cose.
La neve che insaporisce è qualcosa di commovente e delizioso. Le parole sono accurate, sonnacchiose, nostalgiche e vive.
Ho assaporato questo tuo componimento tracannandolo di corsa, inizialmente. Come la voglia di una birra fredda d'estate.
Prima di scriverti questo commento ho letto più volte, e sempre più dolcemente. Una sigaretta di sera, dopo un decaffeinato.
Ho cercato di capire, poi mi son detta, egoisticamente, che se m'aveva colpito dovevo smetterla d'affannarmi.
E quindi l'ho riletto. Con i miei occhi miopi e un po' affaticati. Ti chiedo scusa per l'ingerenza e la mia sfacciataggine :) In maniera fedifraga mi sto vestendo quindi con le tue parole!
L'attesa è un tema che mi è tanto, tanto caro. Sgomita e arriva fiera a metà, ricordando d'essere trainante e carismatica.
Grazie per il ticchettio delle risate. E il futuro da mangiare.
E' tutto molto evocativo e sospeso (adoro i componimenti di questo genere) e il distico finale è perfetto: ottimo come titolo.
Altro non riesco a dire,
aggiungo solo in calce i miei inutili complimenti.
A presto!
K |