Recensioni per
Briciole (Estate 1982)
di boll11

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
18/03/13, ore 01:40

Soddisfacente come un lauto pasto, benché il povero Sirius debba accontentarsi di briciole...scemenze a parte, il racconto è davvero quasi perfetto, sotto ogni rispetto.
MI piace l'andamento, orchestrato, mi piacciono i passi poetici, pensati e diabolicamente pinkfloydosi dei vecchi tempi (capisco bene le tue citazioni musicali in testa, le capisco nel profondo), l'oscillazione così ramingua e promiscua tra ricordo e presente, tra sofferenza e dimenticanza. L'attacco del loro incontro è appena un po' stiracchiato, ma mi rendo conto che farli entrare in contatto era la questione più delicata, perciò nulla da eccepire, lo prendiamo per buono. MI hai letteralmente conquistata. Sirius è perfetto, pazzo come si conviene ad uno che passa degli anni ad Azkaban, Severus è appena un po' più mieloso di come ce lo ricordavamo, ma ci sono dettagli a supportare questa scelta narrativa, perciò anche qui, soprassediamo e anche piuttosto volentieri. Vocabolario buono e ottimamente impreziosito, nei punti giusti, senza esagerare. La luce, il buio, l'intensità delle emozioni...è fino ad ora la migliore Sirius/Severus che io abbia letto. Tanto di cappello. (Mi piacerebbe un giorno pensare di scrivere qualcosa con te...>>>idee un po' malsane della notturnità, però nemmeno troppo) CIao e alla prossima! Yuki.

Nuovo recensore
16/07/09, ore 18:32

Sono sconvolta, letteralmente sconvolta. Credo di non aver mai letto qualcosa di così amaro, duro, realistico e struggente. E' semplicemente meraviglioso, di un meraviglioso crudele che però non sfasa con la realtà. I personaggi sono caratterizzati in maniera perfetta, la trama è agghiacciante (in senso positivo) e l'unica cosa che posso aggiungere è: grazie. Grazie per averci regalato questa storia, quest'approfondimento su Severus e Sirius. Grazie davvero, perché non puoi neanche immaginare (o forse sì) quanto mi abbia coinvolto questa storia e quanto di me stessa io ci abbia ritrovato.

Recensore Junior
10/12/06, ore 00:03

sono senza fiato...le parole che scrivi sono come oro fuso...scivolano delicatamente,impietosamente fin dentro l'anima.grazie,grazie di cuore

ever_beaz
14/11/06, ore 16:47

non ho parole...è splendida...la più bella che abbia mai letto...mi hai fatto commuovere, e non mi succede facilmente, fidati.

Recensore Junior
07/10/06, ore 15:55

Non credo ci sia nient'altro da dire, le recensioni precedenti hanno detto tutto, ma vorrei spendere due paroline anche io. Innanzitutto devo dire che è un racconto di una struggente bellezza, sia per quanto riguarda la forma, sia per il contenuto, sia per la descrizione delle sofferenze e dell'orrore provato da due persone. mmm persone? no davvero l'ombra di due persone, una, sirius, distrutta dal dolore della perdita del suo più caro amico, dal dolore del tradimento, dall'orrore della prigionia (e davvero fa orrore il solo leggerlo, complimenti per averlo reso così orribilmente reale) e l'altra, severus, distrutta dal dolore del tradimento e del disprezzo e dall'orrore della prigionia, che lo scuote e lo percuote nell'animo, anche se non vorrebbe mostrarlo e gli fa male e gli fa pena il suo amore nemico. E' terribile e atroce ma anche profondamente umano e reale. Devo davvero complimentarmi con te perchè hai reso con estrema vividezza una situazione surreale e devastante, mi ha fatto molto male leggerlo, ma è stato "bello" perchè li hai tratteggiati in un modo sublime e la poesia poi? che dire, bellissima e straziante, cantilena di disperato e nenia di bambino che tenta di restare a galla. Non sarà una recansione all'altezza delle altre due, ma è fatta col cuore colmo.

Recensore Veterano
06/10/06, ore 17:19

Del fatto che questa storia sia anche solo in minima parte merito mio vado estremamente fiera. Di questo titolo "Briciole" e di ciò che sei riuscita a farne nel finale sarò sempre orgogliosa, nella consapevolezza che sei un geniaccio assoluto.
Ma tralasciando la mia immensa modestia (XD), veniamo alla storia. Questa trilogia è intensissima e in crescendo. Riesce ad essere crudele, eccitante e a tratti disperatamente dolce, tutto insieme. La prima storia mi fece bruciare di rabbia, lo sai. L'ho riletta dopo che il mio rapporto con il personaggio di Sirius è cambiato e ha continuato a mettermi addosso la medesima furia: voglia di spaccare qualcosa, possibilmente qualcosa che vada proprio in frantumi piccoli piccoli. La seconda storia mi ha lasciato soprattutto tristezza (in senso positivo) per il modo in cui tre persone possono riuscire a rovinarsi la vita, costantemente. Sono tutti e tre sbagliati, incapaci di essere felici. Quanto quei due racconti mi siano piaciuti lo sai già. Ma questo li batte tutti.
Non commenterò con citazioni, perchè dovrei citare quasi ogni riga e all'interno di alcune frasi anche la singola parola o parte del periodo(ad esempio quel "sapevano solo di lui" che, come sai, mi si è piantato nel cervello). Questo è il racconto delle consapevolezze più amare e dolorose e dell'impotenza. Non riesco a non commuovermi ogni volta che lo rileggo.
Stupidi Severus e Sirius, stupidi, stupidi e umani. Hanno voluto negarsi tutto, specialmente il sentimento, ma la vita te le getta sempre in faccia le cose, prima o poi. Sarà il fato che ha voluto giocare con il puzzle, e Severus ha ragione a infuriarsi. Sì, strepita Severus, grida, maledici cielo e terra. Eppure, in un certo senso se la sono cercata, si sono uccisi con le proprie mani. Il destino ha soltando pensato a metterci un sugello. Destino ironico, che tu hai saputo ben rappresentare nei pensieri finali di Sirius. L'assassino libero, ma solo fisicamente, per altro prigioniero quanto l'amato e Sirius, innocente, rinchiuso in un incubo che è ben di più che mura spesse e portoni sbarrati.
E' tutto talmente vivido che non si riesce a capire cosa fa più male. Il dolore di Severus per suo padre, con la constatazione terribile della propria incapacità a frenarne la caduta. L'abbraccio di Sirius che comunque lo lascia poi fuggire lontano. La luna che si fa insieme follia e tentativo di fuggire alla follia. L'altro abbraccio, fragile come le ossa di Sirius, ma intenso come poche cose io abbia mai letto. La morte della speranza, che è però anche nascita della forza necessaria a resistere.
Ma forse, oltre a tutto, oltre a mille momenti di una nitidità affilatissima (come la fame che rode Sirius, come quel panino assaporato in maniera straziante), la cosa che più mi smuove al pianto è il pensiero che è solo l'inizio. Passerà un decennio, una vita intera e quei due saranno sempre soli con le proprie ombre. Anche se, in fondo, ciascuno dei due avrà sempre l'altro dentro di se. Amo moltissimo anche un particolare specifico di questo racconto. Io amo le simmetrie, il riprendersi di un tema, il ripetersi non fine a se stesso, bensì tale da far davvero combaciare tutti i pezzi del puzzle. Per questo, amo il fatto che Briciole inizi con un abbraccio rifiutato per amore e finisca con un altro abbraccio rifiutato per amore. E' perfetto anche il fatto che se è Severus a sciogliersi dal primo mentendo a se stesso, eppure raccontandosi anche una grande verità, è poi Sirius a fare altrettanto nel finale. Un circolo perfetto che si chiude con dolorosa precisione.
E sulle ultime righe, non c'è nulla da fare, la lacrima mi scappa che lo voglia o no.
Non smettere mai di scrivere Ale, che non fai che migliorare ogni giorno di più.
Nykyo - ancora scobussolata.

Recensore Junior
06/10/06, ore 17:15

Ah, reduce da una pacifica notte passata a tossirmi via anche le tonsille (al punto che Walburga, terrorizzata, nemmeno s’è azzardata a chiamarmi per chiedermi se oggi volevo andare a scuola! XD Il che vuol dire tanto) eccomi qui a commentare, desta e vispa (più o meno) questa storia assolutamente devastante dal punto di vista mentale.
Si proverà a farlo al meglio, ma come al solito non garantisco. Se non viene un commento lungo lungo dei miei te la prendi o ringrazierai il cielo di non dover patire troppo? XD

Innanzitutto, ehi, non ti pare di aver dato il merito di quel titolo solo a Ny? Che favoritismo… Cioè, santo cielo… Voglio dire, d’accordo, lei ha detto briciole, che poi è diventato il titolo ufficiale, ma sono stata io a tirar fuori genialmente i sandwich per mezz’ora, voglio la mia parte di merito, i sandwich fanno le briciole! XDD Ma guarda te, mi potrei offendere e far terminare qui la recensione (e tutti piangerebbero) ma sono in vena di far del male, per cui… Continuiamo a “sbriciolar” perle di saggezza.

Le canzoni.
Ecco, confesso che questa volta la scelta delle canzoni mi ha abbastanza confusa. Non perché non capivo il senso o perché le avessi messe a inizio fic, ci mancherebbe, vabbè che non capisco le canzoni e il loro significato, ma capirò un rimando a una fic e il senso generale di incompletezza e mancanza di comunicazione accompagnata da una manifesta, masochistica, volontà di chiudere quella distanza in un certo modo (molto belle tra l’altro e azzeccatissime come sempre! ^_- Vorrei conoscerle io canzoni con testi così adatti alle mie fic, purtroppo io e i testi non andiamo a braccetto. Ma se me li trovi tu posso metterli! XDD)! XD E’ che stavolta ho fatto immensamente fatica a trovarci Sirius in quelle canzoni e amando tanto il personaggio come sai la cosa non può lasciarmi indifferente! ^^ Ma mi spiego meglio, non voglio che tu pensi che la mia sia veramente una critica alla tua scelta (no, non lo è, sarei scema a pensarlo! ^^). Ecco, dunque, in Margherite non so perché vedevo giusto che tutte le canzoni ci si riferisse a Remus e solo a lui. Che si catturasse un pensiero solo suo, perché Fenrir era solo un’ombra, era non tanto un’entità fisica, una persona (chiamiamola persona….), quanto una paura, un’idea spaventosa e in quanto tale il nostro interesse (inteso come messaggio, o come testo? Come dice Sally? XDDDD) doveva necessariamente, per non impazzire totalmente davanti a tutta quella violenza, fissarsi su Remus e sul cuore giallo della margherita. Ecco, qui non me la sento di fare sto stesso ragionamento con Sirius. Sirius non è Fenrir, non è un’idea. E’ l’ombra di se stesso, d’accordo, ma è una persona con una sua dignità e un suo spessore (nella fan fic, non nella mia idea delle cose, ma mi spiegherò poi). Ho pensato che si potessero riferire a entrambi, per cui ho passato dei minuti buoni a leggerle per vedere se si potessero adattare anche per Sirius. Io ci ho visto qualcosa di forzato se unito a Sirius. Cioè, ci ho visto Sirius, non mi fraintendere, ma SEMPRE attraverso gli occhi di Sevvie. Naturalmente dal tuo punto di vista come autrice è sacro e giusto che Piton sia il filtro attraverso cui si vede tutto e che quindi anche le canzoni devono rispettare questa visione delle cose (Severus osserva il declino del suo uomo), queste sono solo le considerazioni di una siriana esasperante. E’ che me l’ha chiesto mio marito di dire questo punto, si sente messo da parte! XD

Sulla storia, che dire?
Riordiniamo le idee. E’ una storia che personalmente mi fa male leggere, lo ammetto. Il motivo credo sia chiaro. Sirius e Azkaban nella stessa fic non mi creano particolari problemi in generale. Il motivo è semplice: la gente raramente si rende conto dell’orrore e della disperazione che . Pensa a una prigione normale, descrive una prigione normale, ma Azkaban non lo è per niente. Proprio non lo è. Ma questa… Questa storia E’ Azkaban. Ogni parola traspira disperazione e incapacità di vedere quella speranza, al punto che viene spontaneo chiedersi se l’autrice stessa non abbia vissuto una simile esperienza. Normale che scriverla ti abbia debilitata. Come Azkaban, questa fic risucchia le forze, deprime, langue e fa soffrire. A volte sembra di sentirlo addosso l’umido di quell’ambiente (o sarà il pigiama smoccolato? : P)
Spaventa leggerla.
E non si capisce se Severus non intraveda speranza per gli effetti di Azkaban o perché effettivamente anche fuori è così davvero (sappiamo che non è un simpaticone ottimista di suo). Severus, il punto focale della vicenda. Severus dovrebbe essere la persona lucida che analizza i fatti, e in effetti i suoi pensieri sono limpidi, chiari, ma normale non lo è per niente. Abbiamo un Severus che sa perfettamente che vedere Sirius distruggerà queste sue certezze, questo suo odio, sa che non troverà il Sirius che “ha tradito”, il Sirius che “ha amato”, col suo sorriso e la sua faccia tosta (e non è una persona che gode della miseria altrui quando l’altra persona è incapace totalmente di difendersi. Cioè, magari ne gode, ma la soddisfazione dov’è? Potrà esserne soddisfatto davvero? No.) eppure ci va lo stesso, convincendosi che sia per mandare al diavolo il suo passato. Non è così ingenuo, Severus, ma non si sa spiegare questi moti istintivi dell’animo e allora cerca giustificazioni. Anche l’amore per Severus è una cosa cerebrale.
Tremendamente pitonico. ^^
Severus, che somiglia tanto a Harry (e qui potete anche picchiarmi, è vero! XDDDD), unito allo sfregiato nel dolore, nella perdita di un genitore caro (a dispetto dell’incapacità di comunicare. E peso che forse è anche verso il padre che Severus vorrebbe, o a avrebbe voluto, chiudere la distanza che li separava), nella solitudine (e nell’andare a vivere con una zia arcigna). L’abbiamo visto nel quinto libro, almeno io ho visto (ma non sono una fan di Piton posso benissimo aver visto male! ^^), una specie di avvicinamento per un istante tra Piton e Harry, quando vede che Harry ha vissuto una vita come la sua, quando con la Legilimanzia lo vede salire su un albero inseguito dal cane della zia e gli chiede qualcosa in proposito. Magari dura un istante, magari accantona subito il pensiero rincantucciandolo a fondo vicino alle cose che gli assopirebbero l’odio che lo tiene vivo, però c’è stata, e tu l’hai ricreata in questa fic, con quel pezzo struggente sul padre. Uniti anche nell’orgoglio che hanno a non farsi gettare addosso pietà dal prossimo (compresa la persona che si ama), Piton e Harry ma la smetto con le similitudini tra i due o mi si sconocchia! XD

Piccola nota su Remus, dipinto in una riga, massimo due, ma magistralmente. Remus e il suo sorriso sornione, la sua volontà di riuscire, di primeggiare, di imporsi forse più che gli altri malandrini su Severus. Perché per gli altri Snivellus è un gioco, Remus ha imparato che è un nemico pericoloso. E’ una nullità ma comunque una presenza forte nell’animo e nel cuore di Sirius. Remus, che sa come ottenere quello che vuole, ma come Severus è un tipo cerebrale, quindi l’inesplicabile non è che non l ometta in conto. Non lo concepisce troppo, Per remus lui ha trionfato, non capisce che c’è una forza tra Sirius e Severus che va ben oltre l’intelligibile.
E non lo capirà mai, probabilmente.
Ma non ci interessa perché Remus, col suo sorriso sornione e trionfatore, è stato accantonato in poche righe.

Bene….
Noterai che a Sirius ci sono arrivata per ultima ma è doloroso mettere nero su bianco quello che ho provato leggendo di questo Sirius.
Non è che Sirius non sia più quello che era prima.
Sirius non è più e basta.
Plauso d’onore innanzitutto su questo verso in particolare (ma tutta la poesia è SPLENDIDA. Solo che non so analizzare le poesie e ho paura di dire vaccatone! XD):
Luna bianca non sei mai stanca.
La mia mente arranca e arranca.

Che dice tanto e non dice niente.
Sono pensieri confusi ma c’è dentro tutto, anche nella musicalità delle parole che macinano e macinano in un cervello folle, che soffre ma al contempo si distanzia dal dolore provato. Perché se non si ricorda di aver provato vera gioia come si può apprendere totalmente il dolore, come puoi farlo davvero, totalmente tuo? E ci ritroviamo con un Sirius che arriva a donare se stesso per un pezzo di pane schifoso e secco. Ti giuro quella parte mi ha inorridita.
Davvero inorridita, perché come può una persona, un essere umano, condannare un suo simile, anche se colpevole, a un qualcosa di così aberrante fino a negargli la più semplice dignità di persona, fino a fargli bramare la morte come liberazione (liberazione che Severus gli negherà ma non tanto per crudeltà nei confronti di Sirius, quanto verso nei propri). E’ dannatamente reale e dannatamente umano, e la cosa fa male proprio per questo. Ad un certo punto ho distolto lo sguardo dalle righe come se ce l’avessi di fronte, argh! XD Ma era il suo scopo, quindi va benissimo così.
Ma come fai? ^^

Questo Sirius è una cosa (perché chiamarlo persona ormai è improprio) talmente struggente che non può, assolutamente non può, incontrare simpatia perfino nell’animo più nero, devastato e ferito (e desideroso di vendetta), al punto hce persino Severus vacilla, barcolla. E che senso acquista la vendetta se la persona davanti a te non è più quella che ti ha fatto tanto male?
Anzi, se la persona non è più?
Eppure contiuna ad amare questa persona che non è più, e non si comprende se sia semplicemente un ricordo del Sirius che fu o un qualcosa di nuovo e totalmente diverso legato alla fragilità anche fisica di questa persona devastata. Devastata, vuota, ma ancora viva, perché c’è ancora vita sotto quel mucchio di stracci, e c’è un attaccamento alla vita nonostante tutto.
Sirius vuole mangiare, vuole vivere.
Si aggrappa anche alle briciole, per riprendere il titolo.

Ma non mi chiedere di andare oltre, è piuttosto doloroso continuare a parlare di quanto è ben resa questa coraggiosa disperazione, questa lucida follia, questo solido abbattimento.

Concluderò in breve.
Alexia, hai uno stile che incanta, incanta davvero, e i tuoi personaggi per quanto brutti, devastati, distrutti, hanno dentro una luminosità tutta loro. Sono gonfia di pregiudizi su Piton fino al midollo, nei libri non lo sopporto e continuo a non sopportarlo e nulla mi toglierà mai questa idea, ma le tue fic (o quelle di Ny ma io sto recensendo la tua fic fammi fare la lecchina solo con te! XDDDD) sono tra le poche che mi consentono per qualche istante di “tirare un sospiro” da tutto questo. Di accantonare per un attimo quello che provo per il personaggio, di apprezzare un personaggio che è apprezzabile ma che resta comunque Piton. E perché no, per un attimo posso accantonare anche il mio amore per Sirius e Remus e vedere qualcosa di bello e giusto in questa coppia così destinata a stare insieme. Tranne quando ci metti anche Remus in una storia e Sirius lo molla impunemente per Piton, lì ti ammazzerei! XDDD
Il tuo amore per la poesia si intravede in ogni parola che usi, perché come nelle poesie ogni virgola, ogni scelta lessicale, è sapientemente soppesata (e se on lo sappiamo noi che assistiamo con amorevole trepidazione a ogni parto della tua mente, chi dovrebbe saperlo?). C’è dell’amore nei tuoi testi e per i tuoi testi, anche il più turpe, anche quello che più si allontana dalle tue/nostre corde “morali” che è impossibile non cogliere, per cui è impossibile non amare le tue storie (sempre se le si comprende, ovvio! -_- ).
Grazie per questa storia stupenda e per il tuo talento.
Devotamente tua,
Mary