Una piccola storia, poche parole, pochissime parole, poche ma di una bellezza che scaldano il cuore e te lo bruciano a fuoco lento, perchè sono tristi, perchè non è John ad andare via, ma è Sherlock a  perdere casa. Sfrattato, senza preavviso. E' proprio questa l'impressione che hai dato. Quando John si presenta a casa con quella scatolina nera è proprio come se così, senza una parola, gli avesse chiuso la porta in faccia. La malinconia di Sherlock è palpabile, trasuda da ogni singola sillaba a anche la felicità di John appare triste, stonata con tutto il resto, perchè è vista attraverso gli occhi di Sherlock. Alla fine, però, c'è ancora speranza nel ritorno, c'è ancora la speranza che John torni a cercare quel granello di polvere che ha spolverato via da casa. Io non so come fai, ma sei davvero incredibile nello scrivere le emozioni dei personaggi e nel trasmettere queste a noi lettori, sono parole di pura potenza, mi hai decisamente risolevvato la giornata e anche se mi sento un pò triste per Sherlock, adesso posso finalmente andare a dormire con il sorriso sulle labbra. Una meraviglia, una piccola perla! Complimentissimi!
Baci <3

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Donna. Cioè... boh.
L'unica cosa che voglio fare adesso è prendere un cuscino e mettermi a piangere come una disperata. Se non lo sapevi, sapevilo.

Sì troppa bell! (TRADUZIONE: Sei oltremodo meravigliosa.)
♥

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Uh, credo di aver appena ricevuto la mia dose di angst giornaliero prima della buonanotte.
Che bella, mi ha messo addosso un magone indicibile, ma č bella. In essa si avverte tutto il senso del distacco e dell'abbandono, della sofferenza silenziosa eppur palpabile di Sherlock. Perchč se John non č un sociopatico, e ha una vita al di fuori dal 221B di Baker Street, per Sherlock John rappresenta davvero un mondo intero, una casa (casa intesa nel senso di un luogo che ci offre amore e protezione). E allora non resta che aggrapparsi ad una speranza flebile, impalpabile come la polvere.

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