Valutazone ricevuta al contest "Ready, set... Go!" indetto da me sul forum di Efp, al quale questa storia si è classificata terza.
Devo dirlo, ero sinceramente curiosa di vedere cosa saresti riuscita a tirare fuori da un pacchetto così complesso: dunque ecco una storia verosimile, dai tratti delicati della fiaba più che del fantasy, un racconto non molto dissimile da quelli che lo stesso Leomorn potrebbe raccontare.
Purtroppo, come di mio costume vorrei iniziare con le note dolenti. Pur capendo che il pacchetto non fosse clemente, trovo che questa storia pecchi un poco di originalità. Apprezzo la scelta di aver fatto agire il tuo personaggio nell’esatta maniera in cui ci si aspetterebbe un bardo operi – ossia raccontando fiabe per deliziare la folla. Ti sei mantenuta su una linea perfettamente coerente perciò degna di stima. Dunque, la parte che ti ha fatto perdere qualche punto è proprio la fiaba che Leomorn racconta e che, a mio parere, avrebbe dovuto essere il momento perfetto per esprimere la tua creatività: la storia narrata ai bambini è breve, le fasi delle prove che il giovane gnomo deve affrontare vengono liquidate molto velocemente, i momenti fantastici ridimensionati. Trovo che avresti potuto ampliare la fiaba aggiungendovi dettagli che l’avrebbero arricchita al contempo mostrando l’abilità letteraria di Leomorn e magari delineando meglio la figura di Pilloc, che resta caratterialmente e fisicamente quasi uno sconosciuto.
Per quanto riguarda la parte grammaticale e sintattica, oltre a quanto segnalato sopra ci sono delle ripetizioni all’interno del discorso, alla valutazione delle quali ho applicato il principio riportato in cima al post; nessuno degli errori è tuttavia grave e anzi, l’intero lessico della storia è variegato e ricco.
Conclusa la parte peggiore, torno a dire che trovo questa storia veramente bella nella sua semplicità – non prenderla come una cosa negativa ma piuttosto come un complimento. Lo stile è fluido, gradevole e leggero, perfetto a sostenere l’atmosfera di fanciullesca pace e il clima fiabesco che avvolge il lettore sin dalle primissime righe. L'ambientaizone è coerente con la storia, il protagonista una figura al tempo stesso bonaria e misteriosa - il finale mi ha dato l'idea che lo gnomo della storia e quello della realtà potessero coincidere, e l'ho molto apprezzato.
Questa storia mi ha lasciata addosso una piacevole sensazione di quieta tranquillità, la stessa che devono aver provato quegli gnometti seduti attorno a Leomorn o, più verosimilmente, l’emozione che provai leggendo il mio primo libro di fiabe. È una storia che sa avvolgerti con la sua calma, che sa trascinarti con il suo ritmo e farti sognare e, perché no, tornare bambina.
Nel complesso, dunque, un lavoro veramente molto buono. Complimenti! |