Recensioni per
Il racconto perduto di Beren
di Ekerot

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/05/12, ore 22:12

E' veramente molto intenso questo racconto: lo stanco vagabondare di Beren, il breve calore di un incontro che si perde poi nell'orrore. Straziante l'epilogo. Complimenti.

Nuovo recensore
13/03/12, ore 00:51

Il tuo stile è ottimo, complimenti. Riesce ad essere molto evocativo senza cadere nel prolisso o nel pateticamente sovraccarico, ma allo stesso tempo non è stenografico e comunica l'asprezza e le difficolta' del viaggio sulle montagne in modo estremamente efficace; rendendo perfettamente il senso dell' alta quota che disorienta ed uccide rendendoti insensibile ed apatico. inoltre il modo in cui viene descritto il viaggio in solitudine di Beren è estremamente in simile al modo in cui Tolkien stesso descriveva i viaggi e la situazione disperata del protagonista, unita alla sua grande voglia di sopravvivere, riescono a trasparire perfettamente obbligandoti ad empatizzare con lui. Il momento in cui rimane appeso alla corda mi è rimasto particolarmente impresso: è stupendo. Beren ha la pessima abitudine di morire in effetti. Mi è molto piaciuta l' idea della enorme tela che appare fra le dune prima che appaiano i ragni stessi e la muta del ragno abbandonata da cui escono piccoli è inquietante, quasi una premonizione del fato della ragazza. Per quanto riguarda il torrente lo stratagemma narrativo è ottimo come pure è ottima l' idea di non descrivere Ungoliant ma di lasciare intuire il suo terrificante aspetto attraverso le impressioni di Aël e gli incubi che piagheranno in seguito il sonno di Beren.Una tecnica perfetta per rendere un orrore indescrivibile. Un unico appunto da noiosissima nerd: mi pare di ricordare che i ruscelli che scendevano dall' Ered Gogoroth fossero assolutamente non potabili perchè irrimediabilmente inquinati da Ungoliant. Scusami sono una palla al piede. I combattimenti sono resi molto bene, tuttavia mi sembrano un poco troppo semplici per gli uomini, soprattutto il combattimento contro Ungoliant stessa. Insomma, ha subito i colpi dei Balrog accorsi in aiuto di Morgoth sopravvivendo quindi mi sembra implausibile che un semplice colpo di Beren la ferisca in modo irreparabile (mi pare che Tolkien dica che finì, nella sua ingordigia, per divorare se stessa). Invece ho amato moltissimo l' idea del canto del bardo che, per un attimo, riesce a ricordarle chi fosse prima della sua orrenda trasformazione in una creatura del male. Si riconcilia benissimo con l' idea della musica creatrice e redentrice del Professore. Anche il comportamento del vecchio dopo che la figlia è stata salvata è stupendamente angosciante, come se sapesse quello che sta per avvenire e la sua sparizione nel deserto, alle spalle dei due giovani, rende ancora più palese la sensazione che vi sia qualcosa di profondamente sbagliato nel malessere della ragazza. Rinnovo i miei più sinceri complimenti per la descrizione del paesaggio dove i poteri di Melian ed Ungoliant entrano in conflitto: è stringata, ma perfetta ed il momento in cui Beren guarda negli occhi Aël è terribile e splendido allo stesso tempo. La trasformazione in Shelob è resa molto bene ed i pensieri di Aël, appena mutata in ragno, sono perfetti. Ed il risveglio di Beren è struggente. Insomma ho adorato questa storia come non avrei mai pensato, complimenti è davvero splendida. Di norma non amo le storie che si discostano dal canone, ma questa mi ha davvero colpito (sei terribilmente in gamba). Spero di poter' presto leggere una tua nuova storia.

Recensore Junior
12/03/12, ore 22:19

Bella storia, interessante e scritta davvero bene! Ottimo spunto per tappare uno dei "buchi" lasciati nel Silmarillion e parlare di qualcosa di diverso dal solito, le origini di Shelob. Davvero un ottimo lavoro, questa storia finisce subito nei preferiti! Spero di leggere altro di tuo in futuro, buon proseguimento!