Scusami, ma devo iniziare questa recensione con una frase tipica di Cesare Cesaroni.
Che amarezza!
E' proprio il caso di dirlo. Perché dall'inizio, così colmo di speranze, fa male il cuore nel vedere il giovane Salvo che si defila, senza nessuna spiegazione, per fuggire da suo padre.
Il tempo passa, ma quello shock Salvo se lo porta dentro fino all'età adulta, come dimostra la serie, sebbene qualche riavvicinamento ci sia nel momento in cui si trovano insieme sulla tomba della madre.
E nonostante tutto, in fin dei conti il loro rapporto rimane irrisolto. Non si spinge oltre la consegna del vino, con l'andare degli anni. Quel maledetto giorno in cui Salvo ha scoperto la seconda vita di suo padre è all'origine della solitudine che spingerà, involontariamente Salvo a tardare persino nel momento della fine. E alla fine, nella serie di Zingaretti, quando il padre muore, Salvo piange per ogni cosa. Per quel giorno, per il tempo in cui lui e suo padre sono rimasti in cattivi rapporti, per tutto il tempo in cui hanno litigato, sono stati distanti, continuando a frequentarsi sporadicamente, e solo per telefono. Quando il padre telefona a Salvo per l'ultima volta, prima di morire, dicendogli che non può consegnarli il vino, il commissario ha le lacrime agli occhi.
E il momento in cui tutti i loro conflitti hanno avuto inizio, nella tua fanfic sono descritti alla perfezione.
L'attesa e la speranza iniziali s'infrangono nella visione del giovane che apre il cancello a Salvo. E purtroppo, suo padre non riuscirà mai davvero a recuperare il rapporto con lui. Complimenti!
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