«Aspetta... Tu non lo sai!»
Lui, che si stava di nuovo concentrando sul cibo per non pensare al proprio cazzo, tirò un sorso di cannuccia e la valutò.«Eeeeeh... Cosa non so?»
«Non sai perché le anime vanno su o giù!»
«Dai, piccola! Vuoi davvero chiedere a un uomo innocente perché è innocente?»
«Ma siamo davvero innocenti?» obiettò lei accorata.
«Assolutamente sì! Non ho fatto un cazzo di errore nella mia cazzo di vita!» tuonò lui convintissimo. Eccome se lo era!
Clio si protese di nuovo verso Adamo, furbescamente.
«Ti va di mettere la tua sacra firma su qualcosa?»
Quei modi cazzutamente sexy gli facevano venire voglia di spogliarla e farsela sul tavolo.
«Ah, adoro firmare le cose! Specie col cazzo!»
Allora lei gli allungò un fazzoletto. Non era quello che aveva immaginato.
Una virtuosa. Cinque appuntamenti. Missing moment in canon!

«NON FARE DOMANDE, troia, ok? È successo un sacco di tempo fa.» sbottò brusco. Riprese a firmare foglio dopo foglio, alzando le sopracciglia per darsi un’aria da menefreghista, come a dire: il passato è passato. Lute non replicò, ma lo fissava con attenzione, cercando di interpretare le sue intenzioni. Adamo non lo sopportava. Sentiva su di sé tutta l’aspettativa di una spiegazione. Sarebbe stata un’occasione d’oro per lamentarsi – la sua attività preferita – e infatti resistette... per qualche istante.
«Cazzo, dovevo pur fare qualcosa PRIMA di diventare un angelo esorcista, no? È IL CAZZO DI MOTIVO per cui ORA sono il capo degli angeli esorcisti!» sbottò plateale, quasi offeso.
Lute, che pareva sentirsi moralmente responsabile di tenergli testa, rimase a riflettere un momento. Poi osservò pacata:
«Ma, Signore... i Cherubini sono qualcosa di completamente diverso dagli Esorcisti.»
«Oh, ma davvero? Chissà perché non l’avevo MAI notato prima, puttana del cazzo!»
La precedente carriera di Adamo non è mai stata così fraintendibile.

Paradiso, fastfood, ali, mutande, il Dickmaster e una lista perversa. Trovare il nome perfetto non è mai stato così difficile.