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Autore: Lady Anael    24/03/2012    0 recensioni
Ho trasportato un fatto della mia vita nel mondo di Supernatural...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucifero, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lo rigirò nervosamente tra le mani.

Quel pezzo di carta intestata recante un'unica parola.

In un lampo, la sua vita era stata sconvolta, distrutta.

Alzò gli occhi e li puntò su di lui, ormai onnipresente accanto a lei.

Com'era possibile che un allucinazione fosse così reale da poterle fare ciò? Forse allora, non era solo un'allucinazione.

Negli unici cinque giorni in cui lui non le aveva fatto, inspiegabilmente visita, aveva incominciato a sentire una spossatezza profonda impossessarsi del suo corpo ed ogni singolo sforzo le era diventato quasi insostenibile.

Con una falsa tessera della previdenza sociale, si era recata nel più vicino poliambulatorio e aveva richiesto un checkup generale, tutto questo all'insaputa del fratello.

Sarebbe stato inutile farlo preoccupare senza motivo.

Lui era ricomparso, all'alba del sesto giorno, ed ora se ne stava di fronte a lei con l'aria crucciata di un bambino capriccioso.

"Dai, Sammy, non obbligarmi a leggere nella tua graziosa testolina" le aveva detto con un sorrisetto di sfida.

Lei era rimasta in silenzio, con lo sguardo fisso su quella parola, mortale come il più preciso fendente.

"Su" l'aveva esortata "Sono curioso"

Samantha respirò a fondo e chiuse gli occhi. Immagini felici e dolorose si alternarono nella sua mente.

I primi giochi con Dean, la morte di sua madre sul soffitto della cameretta,  l'incontro con Jess, il fratello che veniva trascinato all'inferno da quegli orridi cani invisibili, gli occhi di Lucifero nei suoi alla sera, l'irrazionale paura di perdere per sempre tutto questo.

Avrebbe voluto odiarlo, avrebbe voluto detestare il suo tocco. Ma semplicemente non poteva.

Era troppo tardi.

Ed una parte di lei, sepolta nel profondo, nonostante tutto, gioiva come non mai.

Lui si spostò dalla finestra alla quale era stato appoggiato fino ad allora e prese posto accanto a lei, sul bordo dello sgangherato letto del motel.

"Cosa c'è che non va?" le chiese nuovamente.

La sua espressione però, questa volta non fu canzonatoria.

Samantha riaprì gli occhi e fissò quelli di lui, di un azzurro così freddo ed inquietante da sembrare irreali.

Gli passò il foglio con le mani tremanti.

"Aspetto un figlio. Tuo figlio" mormorò mentre una lacrima le rigava il viso.

 

 

 

 

 

N.d.A. Piccola e stupida shottina ispirata a fatti parzialmente reali...

Aspetto davvero un bambino!!!

Ho pensato di ispirarmi a questa bella notizia per scrivere qualcosina di strappalacrime, as usual!!!!

  
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