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Autore: Temari    24/03/2012    4 recensioni
- "Goku sorrise minutamente, non sapendo bene dove trovasse la forza per un'espressione genuina, ma non poteva permettersi di fingere. Sanzo se ne sarebbe accorto subito [...]" -
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Era da un po' che volevo scrivere qualcos'altro su Saiyuki, inizialmente doveva essere un sequel di 'Momentary Departure' ma alla fine ne è uscito una sorta di prequel, invece. ^^
Ammetto che non è quel che si può definire molto originale in fatto di trama, ma spero comunque di aver personalizzato la storia--a me personalmente piace, quindi mi auguro sia altrettanto per voi!

Note: ambientato circa sessant'anni dopo la fine del viaggio; può essere vista come una 3x9 o no.

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari

It's Not Mortality I Hate



        Goku sorrise minutamente, non sapendo bene dove trovasse la forza per un'espressione genuina - dal momento che era tutt'altro che felice -, ma non poteva permettersi di fingere. Sanzo se ne sarebbe accorto subito, anche se la sua vista non era più acuta come quella di una volta: lui sapeva sempre. Con movimenti fluidi e silenziosi, il demone si chiuse la porta alle spalle e lentamente attraversò la stanza illuminata dal sole del tardo pomeriggio con pochi passi, i piedi nudi sul pavimento tiepido.
        "Sanzo." Mormorò infine, raggiungendo il giaciglio del monaco ed inginocchiandoglisi accanto. "Eccomi, sono qui."
        Gli occhi viola scuro a cui era sempre stato attratto si aprirono, mostrando, come sempre, una lucidità che in altri sarebbe stata impensabile. La febbre che da quasi una settimana ormai costringeva Sanzo a letto non era stata in grado di piegare quello spirito indomito che ancora gli ardeva dentro, ma il corpo era debole e fragile, Goku lo sapeva mentre distendeva una mano per prendere quella del monaco con tocco gentile e premuroso.
        Il suo sorriso si fece un briciolo più sincero, nel vedere un'ombra di irritazione affiorare nello sguardo che gli veniva rivolto
non mi romperò così facilmente, idiota, sembrava dire, e sapeva che il suo, di sguardo, trasmetteva a sua volta un messaggio che l'altro poteva leggere con altrettanta agevolezza: smettila di mentire a te stesso, Sanzo.
        "Ce n'è voluto, scimmia, che diavolo stavi facendo?" La voce di Sanzo gli scivolò addosso come acqua, pur roca e appena udibile che fosse. Non fece alcun movimento per togliere la mano dalla sua stretta, e in cuor suo Goku ne fu grato. "Non ho più molto tempo, ormai."
        Goku non rispose alla domanda di circostanza - si era diretto verso la stanza appena avvisato, dopotutto, e Sanzo lo sapeva benissimo -, "... Lo so." si limitò a rispondere, una piccola ruga formatasi fra le sopracciglia castane appena aggrottate. "Hai... Hai intenzione di affidare a me Keiun...?" Chiese incerto, ricevendo per tutta risposta una mezza risata.
        "Non dire idiozie, Goku," Fece Sanzo una volta tornato serio, gli occhi viola che continuavano a fissarlo intensamente. "non ho mai avuto intenzione di nominarti sanzo, né di lasciare il tempio a te."
        Goku era confuso e leggermente ferito. "Ma Sanzo
—"
        "Lasciami finire, dannazione." Lo interruppe il monaco in tono secco. Sospirò stancamente, poi, "Non sei il tipo da restare rinchiuso in un posto come questo. L'hai fatto per me, per tutto questo tempo, e... Sì, te ne sono grato, davvero... Ma ora basta. Hai tutta la vita ancora davanti," fece una pausa e allungò con qualche difficoltà la mano stretta in quelle di Goku, fino a sfiorare l'elegante spirale del diadema d'oro che cingeva la fronte del demone. "anzi, hai tutta l'eternità che ti aspetta, Goku, non vale la pena che tu la sprechi in un posto come questo."
        "Non dire così Sanzo..." Mormorò Goku, gli occhi dorati sofferenti. "Non ho mai voluto l'eternità. E' un'esistenza fin troppo solitaria..."
        "Una persona normale darebbe qualunque cosa per essere immortale."
        Goku si concesse un sorriso, nonostante gli occhi lucidi. "A me non dispiacerebbe in contrario invece: morire non mi spaventa. Mi spaventa invece l'idea di non averti più con me, Sanzo." Un singhiozzo a stento trattenuto gli serrò la gola per un istante. "Odio vedere il mio riflesso nei tuoi occhi e sapere che non potrò più seguirti, una volta che si saranno chiusi per sempre."
        "Sei uno sciocco sentimentalista, Goku." Lo rimproverò il monaco, senza però quel tono aspro che l'aveva sempre contraddistinto. "Pensi davvero che mi sia così facile liberarmi di te?"
        Il respiro di Sanzo si faceva più fievole a man mano che i secondi passavano, e Goku ne era pienamente cosciente; non fece più alcun tentativo di fermare le lacrime che si erano raccolte nei suoi occhi al punto da impedirgli di vedere distintamente il viso appoggiato al cuscino bianco. "... Sanzo..."
        "... Sono certo... Che tornerai a tormentarmi anche nella prossima vita... Ci conto, scimmia."
        L'unico pensiero coerente che passò per la mente di Goku in quell'istante, mentre il sole spariva per cedere il passo alla notte, e lui rimaneva ad osservare il lieve sorriso che increspava le labbra di Sanzo ed il petto ormai immobile, fu che per lui difficilmente ci sarebbe stata un'alba, il giorno successivo.
        "Buona notte, Sanzo..."


   
 
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