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Autore: Aniel_    24/03/2012    6 recensioni
Lo baciò come se non ci fosse un domani e quella sarebbe stata la loro unica occasione.
Lo baciò perché se non lo avesse fatto, probabilmente lo avrebbe picchiato fino a fargli perdere i sensi. Dean meritava questo: o amore o odio.
Amore e odio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Uniti, come quei puzzle di cielo dalle tessere minuscole.
Autore: LunaStortaBlack
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel/Dean Winchester
Rating: PG
Conteggio Parole: 1224
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono. L'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro.
Note: fanfiction scritta sul prompt "Indossa il tuo amore come se fosse odio" della mia tabellina
per syllablesoftime. Adoro l'idea e dato che i miei sette Prompt si baseranno sul personaggio di Castiel, non posso che esserne felice!


Uniti, come quei puzzle di cielo dalle tessere minuscole



L'Impala procedeva silenziosa lungo quella strada maledettamente buia. Nessun rumore, nessun bisbiglio, solo il respiro affannato di Dean.
Sam, adagiato sul sedile posteriore era ancora svenuto in seguito alla battaglia e il silenzio all'interno dell'auto era divenuto quasi tangibile.
Castiel tenne la fronte poggiata al finestrino per quasi tutto il tempo, beandosi di quel contatto così freddo; solo ogni tanto voltava lo sguardo verso Dean, il quale stringeva il volante con tanta forza che probabilmente ci avrebbe rimesso le dita. L'angelo non riuscì a proferire nemmeno una parola per tutto il viaggio mentre l'intorpidimento dovuto all'alcol iniziava ad assalirlo, provocandogli una nausea fuori dal comune.
Castiel era nauseato da ogni cosa.
Nauseato dal fatto di essersi trovato in difficoltà.
Nauseato dal fatto di essersi abbandonato all'alcol.
Nauseato dal fatto che Sam stava per lasciarci la pelle.
Nauseato dal fatto che Dean non gli aveva più rivolto la parola, regalandogli solo sguardi carichi di astio.
Nauseato perché consapevole che fosse tutta colpa sua.
L'angelo abbassò il finestrino, alla ricerca di aria fresca e di sollievo. Chiuse appena gli occhi ma quando un capogiro lo assalì dovette inclinarsi in avanti per reprimere l'impulso di vomitare. Non poteva farlo: Dean non si sarebbe fermato, semplicemente perché a Dean non importava se lui stesse bene o meno, non dopo quella sera. Così rimase immobile a gemere in silenzio, implorando il cielo di resistere fino a destinazione.

Dean parcheggiò l'auto proprio sotto la loro camera e nello scendere chiuse lo sportello con una violenza tale che fece trasalire Castiel, per non parlare del fatto che la sua emicrania parve amplificarsi, raggiungendo livelli sconosciuti a qualsiasi essere vivente.
Il cacciatore afferrò il fratello per il bavero della giacca e se lo caricò sulle spalle, trascinandosi lentamente in avanti, passo dopo passo. Castiel scese dall'auto, e sebbene il suo equilibrio fosse ancora completamente instabile, si sporse verso Sam, per sostenerlo.
La mano di Dean lo spinse via con tanta forza che non riuscì nemmeno a rendersene conto.
«Tu.resta.qui.» sbottò a mo' di ordine, inchiodando l'angelo all'asfalto con un solo e terribile sguardo.
Castiel annuì violentemente, mentre una nuova fitta esplodeva nelle sue tempie e un nuovo conato di vomito saliva su per la gola. Se non fosse stato per il dettaglio che gli angeli non possiedono anima, Castiel potette giurare di stare gettando via qualcosa di molto simile insieme a quelli che non dovevano essere altro che succhi gastrici. Si aggrappò al freddo metallo dell'Impala, scusandosi mentalmente con il povero Jimmy: sicuramente non avrebbe trovato la situazione gradevole.
Quando ritenne di potersi alzare in piedi senza ricominciare a vomitare, puntellò i palmi sul cofano dell'auto umida, e non potendo contare ancora sul proprio equilibrio, crollò a terra con la schiena poggiata ai cerchioni e parte della fronte premuta alla carrozzeria gelida.
Non era mai stato così male in vita sua, mai.
Lui, un angelo di Dio, una delle creature più potenti della terra si era rintanato in un bar a sbronzarsi ed era stato messo k.o. da un gruppo di demoni di quarta classe.
Umiliante.
Castiel si sentiva profondamente umiliato, e questa nuova sensazione era sicuramente meno sopportabile della rabbia che lo aveva colpito nel pomeriggio.
Perché Castiel odiava Dean, lo odiava con tutto se stesso.
Lo odiava perché aveva fatto tutto per lui, aveva perso tutto per lui, perché lo dava sempre maledettamente per scontato, perché lo cercava solo nei momenti di bisogno, perché era stanco delle stronzate della serie noi siamo tutti amici, non era vero.
Castiel e Dean non erano amici. Alleati, solo questo.
L'angelo aveva permesso ad un umano qualsiasi di dominarlo, di mettergli un guinzaglio troppo stretto e si maledì per esserne venuto a capo solo in quel momento, con la testa sul punto di esplodere e la nausea ad aggredirlo come se si trattasse pugnalate dirette allo stomaco.
Assalito com'era da tutte quelle sensazioni, non si accorse neanche che Dean era tornato e lo aveva tirato su in malo modo. Alzò appena lo sguardo e lo vide respirare a fatica accompagnando una mano sulle proprie labbra, gesto che stava a rappresentare la rabbia che provava al momento.
Il cacciatore si voltò di scatto e colpì l'angelo in pieno viso, facendolo indietreggiare.
Castiel avvertì il dolore pulsare sulla guancia mentre un rivolo di sangue scivolava lungo dal labbro inferiore lungo in mento. Incapace, date le condizioni, di contrattaccare si ritrovò a subire ogni colpo, uno dopo l'altro: colpi violenti, secchi e dolorosi.
«Sei...un...figlio...di...puttana» sbraitò Dean, accompagnando ogni parola ad un colpo, «che cazzo ti è saltato in testa? Che cazzo di angelo sei? Sam...sarebbe...potuto...morire...per...colpa...tua! Tu saresti potuto morire...»
Castiel non lo aveva mai visto così: il viso completamente arrossato dalla rabbia, le iridi verdi talmente ridotte da sembrare nere, la mascella serrata e un'espressione che lo distrusse dentro.
Quell'espressione faceva più male dei pugni.
Faceva più male di qualsiasi altra cosa.
«Sei patetico Castiel» sussurrò Dean, in un mormorio appena udibile ad un soffio delle sue labbra, «sei davvero patetico».
Castiel sentì il proprio respiro farsi pesante mentre sulle labbra si faceva intenso il sapore del sangue. Afferrò le mani di Dean che ancora lo trattenevano per il bavero del trench: se avesse stretto le dita sulle sue probabilmente gliele avrebbe spezzate in men che non si dica.
Alzò il proprio sguardo, agganciandolo a quello del cacciatore, con un misto di rabbia e desiderio e lo spinse via con tanta violenza da farlo scontrare con l'Impala, mentre i vetri diventavano solo un cumulo di scaglie sparse sull'asfalto e sulla giacca di Dean.
Dean si sentì mancare il fiato a causa dell'impatto e sicuramente sarebbe scivolato a terra se non fosse stato per l'angelo che lo sorresse spingendolo contro l'auto.
«Io sarei patetico?» tuonò, con tutto il fiato che aveva in gola, «Io ho fatto tutto per te, Dean. Tutto. Ho sempre fatto tutto quello che mi hai chiesto, sono morto per te. Ma sono un angelo Dean, non sono la puttana di turno che puoi usare quando ti fa comodo!»
Castiel avvertì la propria gola secca mentre la lingua si incollava al palato dopo ogni sillaba. Si ritrovò nuovamente ad un soffio dalle labbra di Dean, e si sorprese a respirare fino in fondo ai polmoni il profumo del cacciatore.
«E per quanto riguarda quello che è successo stasera, io non ti ho chiesto di venire ad aiutarmi.» concluse l'angelo poggiando la propria fronte su quella di Dean, con naturalezza e piombando in un silenzio innaturale.
«Resti comunque un bambino, Cas» rispose Dean, con una nota di dolcezza.
Castiel colmò lo spazio che li separava poggiando le propria labbra sulle sue, in un tocco morbido eppure urgente.
Lo baciò come se non ci fosse un domani e quella sarebbe stata la loro unica occasione.
Lo baciò perché se non lo avesse fatto, probabilmente lo avrebbe picchiato fino a fargli perdere i sensi. Dean meritava questo: o amore o odio.
Amore e odio.
E Castiel lo amava e lo odiava con tanta intensità da fargli girare la testa, cercando in quelle labbra una risposta, una consolazione, uno sfogo per non essere più l'angelo di un tempo, ma un bambino in balìa di un altro bambino troppo testardo e ottuso.
Dean posò una mano dietro la nuca dell'angelo, spingendoselo addosso in un muto invito: i loro corpi combaciavano alla perfezione, come se fossero stati creati per unirsi, come quei puzzle di cielo dalle tessere minuscole.
Il cacciatore aprì la portiera della macchina e lo trascinò dentro, ferendosi con alcuni frammenti di vetro, creando un miscuglio di sangue, sudore e desiderio. Quello che stava per accadere era tanto intenso da fare quasi male, perché no, non si trattava di due innamorati in piena tempesta ormonale, ma di due entità che si erano amate tanto fino ad odiarsi, e odiate tanto fino ad amarsi, alimentando un desiderio sopito, schiacciato dalle apparenze, dalle responsabilità, dai doveri.
Adesso erano solo due cuori che cozzavano l'uno contro l'altro, due cuori che aveva ceduto contemporaneamente l'uno per l'altro nella ricerca di piacere e appagamento.
E' strano trovare una risposta tanto profonda dentro questa macchina pensò Castiel, prima di sprofondare in un nuovo bacio affamato.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°







Spazio dell'autrice: Buonasera meravigliose creature! Non ho idea di come sia venuta fuori sta roba, se bene o male, quindi se vi va illuminatemi con un commento! La verità è che sono confusa (molto confusa): sono circondata da pezzi di merda, poi mi propongono una puntata come la 7x17 e io ovviamente muoio e do' i numeri!
Comprendetemi!
Piaciuta la puntata comunque? Perché io sono letteralmente impazzita e credo che la vedrò altre 1000 volte per poi andare di matto con la cara ShiroHime (se non la conoscete, correte a leggere le sue meravigliose fic) su Twitter!
Nel caso vogliate unirvi a voi durante le follie generali, questo è il mio account Twitter!
Ok, scappo! Spero che la lettura sia stata piacevole!
Baci,
E.
   
 
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