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Autore: _Lilli_    25/03/2012    1 recensioni
Piccola One-shot dedicata al mio gruppo di Gdr su Assassin's Creed, che riguarda una mia particolare versione del famoso rito dove gli Adepti diventano finalmente degli Assassini.
Buona lettura :D
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21 Marzo 1504

Quella sarebbe stata una notte speciale, che avrebbe cambiato per sempre la vita degli Adepti, ormai pronti ad abbracciare definitivamente il Credo.
Ma quella sarebbe stata una notte indimenticabile anche per il resto di Venezia; tra campi e campielli si poteva avvertire la tensione, e l'emozione quasi palpabile che ogni cittadino provava. Piazza San Marco era già gremita, piena di nasi all'insù che scrutavano il cielo dove apparivano le prime stelle e la luna, che brillava indisturbata, piena e tonda.


Al Vecchio Specchio, tra ladri e cortigiane, gli Adepti si riunirono emozionati osservandosi a vicenda nelle loro nuove vesti; quando tutti furono presenti uscirono dalla taverna attraversando la città, passando per stradine buie e solitarie, spostandosi silenziosi nell'ombra della notte.
Raggiunsero ben presto la grande piazza, affollata di uomini e donne di ogni estrazione sociale che insieme attendevano ansiosi il compiersi dell'Eclissi di Luna, un evento eccezionale che incuteva ed affascinava allo stesso tempo gli abitanti dell'epoca, che vivevano ancora circondati dalle superstizioni pagane.
Gli Adepti si fecero largo tra la folla, incurante dei candidi cappucci che si muovevano silensiosi per raggiungere il retro della Basilica di San Marco; una volta li trovarono delle impalcature che usarono per arrampicarsi e raggiungere il tetto della Basilica. Samuele, un ragazzo albino con una ferita alla gamba, si muoveva molto più lentamente degli altri e gli ci volle un po' più ti tempo per arrampicarsi, ma spinto dalla forza di volontà raggiunse anche lui il tetto; arrivarono ben presto di fronte al bianco teschio che brillava sotto i raggi della luna, che pian piano stava assumento un tenue color rosso per via dell'Eclissi, e Greta emozionata aprì l'accesso alla tomba dell'Assassina Amunet.
Scesi attraverso il passaggio segreto atterrarono all'interno della Basilica e si guardarono intorno estasiati per la sua bellezza del luogo in cui si trovavano osservandone gli affreschi, le statue, il grande altare; poi si avvicinarono al mosaico posto sul pavimento osservandolo rapiti e posizionandosi accanto a dei libri scolpiti nella pietra che sembravano esser li per unopreciso. Si guardarono negli occhi in perfetto silenzio per quel momento così importante, e insieme salirono sui libri attivando un meccanismo che fece ruotare quattro parti del mosaico, che formarono il simbolo degli Assassini e che poi, staccandosi dal pavimento e spostandosi verso il basso, rivelò un'altro passaggio. Gli Adepti, ancor più emozionati, si calarono nell'apertura raggiungendo così la Cripta.

La grande sala brillava della luce prodotta dalle torce e dalle miriadi di candele che l'Assassina aveva acceso e disseminato sul pavimento creando così un grande simbolo, ai due lati del sarcofago dove riposava il corpo di Amunet aveva predisposto due piccoli tavoli dove delle scatole in velluto contenevano le tanto attese lame celate; accanto ad esse, vi erano alcuni guanti da scalata. Davanti al sarcofago invece, una ciotola di latte, un vasetto di unguento preparato con cannella e miele e tre ciondoli in legno, giacevano in attesa di essere utilizzati per il rito.
L'Assassina passeggiava per la sala, i cinque sensi all'erta, mentre le ombre si proiettavano tremolanti sui muri e l'odore di incenso dei bastoncini che aveva bruciato, iniziava ad impregnare l'aria. Le labbra si curvarono in un lieve sorriso quando udì l'inconfondibile suono metallico che aveva azionato il meccanismo della Cripta, così si fermò di fronte alla statua di Amunet, entambe le mani giunte sulla spessa e pesante cintura in cuio e stoffa rossa che portava in vita: indossava una lunga tunica bianca, morbidi stivali in pelle ed una sopravveste nera munita di cappuccio, che le celava il volto; sulle maniche e sul cappuccio, fili argentati creavano dei ghirigori decorativi. Sospirò l'Assassina, mentre dei passi leggeri la avvertirono dell'arrivo dei suoi Adepti.
-Ah...Amunet.- Disse semplicemente Greta quando entrò nella Cripta, la voce che tradiva l'emozione.
Samuele invece avvertiva un sentimento d'oppressione dovuto alla solennità del momento. -A-Ave... Amunet...- Balbettò abbassando il capo in segno di rispetto.
Alice trattenne il fiato davanti alla statua dell'Assassina, di cui nutriva un enorme rispetto. Era a conoscenza della sua storia, di come aveva ucciso Cleoparta, e l'ammirava immensamente; si limitò ad abbassare il capo rispettosa, e prese posto accanto agli altri.
C'era poi Giovanna, che fece un breve inchino verso la statua; a differenza degli altri il suo animo era combattuto e si era resa conto che, a differenza degli altri lei non provava nulla, nemmeno un po' dell'eccitazione, dell'ansia e della felicita che vedeva dipinte sui volti dei compagni. Si sentiva vuota, quasi si trovasse in una bolla di sapone, come se non fosse davvero li in quel momento e non stesse per fare il suo giuramento all'Ordine. Forse le sensazioni dentro di lei erano talmente contrastanti e intense da annullarsi, lasciandola calma, tranquilla, serena.
Presi com'erano nell'osservare la Cripta con le sue grandi anfore, gli scheletri che giacevano tranquilli in nicchie scavate nel muro, e frastornati dall'ondata di emozioni, non notarono in un primo momento l'Assassina che se ne stava di fronte alla statua in perfetto silenzio. Quando la videro, la salutarono con voce tremante.
L'Assassina iniziò a parlare in tono sommesso e pacato voltandosi verso i presenti con un lieve sorriso sulle labbra debolmente illuminate. -Benvenuti nella dimora di Amunet.- Esordì. -Non solo una delle più nobili e forti Assassine dei tempi antichi, ma una Dea, "Colei che è nascosta"... La consorte del Dio Amon. Insieme personificavano l'aria ignota ed il vento impetuoso che agitavano il Caos, da cui fu creato il Mondo.- Disse in tono assorto agli Adepti, che la ascoltavano rapiti, pendendo dalle sue labbra.
-Nel momento in cui il Sacro Rito verrà portato a termine, donerete la vostra fedeltà non solo alla Confraternita, ma a lei. E' stata scelta dai nostri antichi antenati perchè in lei sono racchiuse le caratteristiche principali di ogni Assassino: la Segretezza e l'Invisibilità.- Continuò mentre gli Adepti annuivano senza dire una parola.
L'Assassina si avvicinò ai doni che aveva preparato per offrire alla Dea. Accese due piccoli bracieri che rischiararono ancor di più la Cripta. -Posizionatevi all'interno del Simbolo.- Esortò ai presenti, per poi inginocchiarsi di fronte al sarcofago.
Samuele arrancò verso il punto indicato dall'Assassina, inginocchiandosi seguendone i movimenti; il suo animo in subbuglio si rifletteva nei suoi occhi, in cui baluginava la fiamma tremolante delle candele; Alice si spostò all'interno del simbolo formato con le candele, lanciando un'occhiata a Giovanna: voleva l'amica al suo fianco in quel momento così solenne, che si inginocchiò accanto a lei mormorando. -Tranquilla sono qui... - Anche Greta fece come ordinato dall'Assassina e si inginocchiò. Sorrise nel vedere il proprio disegno ricreato con le candele, che alcuni giorni addietro aveva tracciato con un gesso quando aveva accompagnato la sorella, nonchè capo degli Assassini della città dietro ordine del Maestro, ad esplorare la tomba dell'Assassina per il rito. Aguzzò gli occhi osservando attentamente i movimenti della sorella.
L'Assassina nel frattempo afferrò la ciotola col latte, alzandola di fronte a se. -Ci sono persone che lottano contro il destino.... Ma ottengono solo di morire giovani.... Ci sono persone che sfuggono al Destino.... Solo per poi esserne travolti...- Posò la ciotola afferrando un vasetto contenente l'unguento profumato, e si avvicinò a loro.
Chiusero tutti gli occhi, l'emozione era palpabile nell'aria e pervadeva la stanza, inebriandoli; c'era chi inspirava a fondo per via del forte odore dell'unguento, chi sorrideva e chi invece deglutiva nervosamente. L'Assassina intinse un dito nel vasetto, e chinandosi su ognuno di loro, tracciò un invisibile cerchio con all'interno una spirale sulle loro fronti, continuando a recitare le parole sacre del rito. -...E poi ci sono quelle persone che il loro destino lo abbracciano... Senza mostrare paura...- Un sorriso apparve sulle sue labbra mentre tornava di fronte al sarcofago richiudendo il vasetto accuratamente; prese i tre ciondoli di legno, che raffiguravano rispettivamente il vento, l'aria ed il Caos facendoli  cadere con un piccolo tonfo nel secondo braciere per bruciarlo, poi si voltò di nuovo verso i presenti. -...Quelli sono coloro che cambieranno il Mondo.... Per sempre.- Fece un bel respiro, poi continuò. -E' il momento...Oggi non seguiamo più i testi alla lettera come i nostri antenati, ma il il giuramento resta sacro e definitivo per sempre. Siete pronti ad abbracciare il Credo?- Chiese mentre lasciava cadere le braccia lungo i fianchi.
-Si.- Affermò deciso Samuele.
-Sono pronta ad abbandonarmici...- Rispose sicura Alice. Fede cieca, strano, eppure non trovava nulla di più rassicurante, si ritrovò a pensare con un sorriso.
Giovanna prese un profondo respiro mormorando quasi impercettibilmente. -Si.- Abbassando poi lo sguardo.
-Si!- Esclamò con un ampio sorriso Greta, muovendosi però irrequieta.
L'Assassina allargò le braccia, indicando i tavolini ai lati del sarcofago. -Allora prendete ciò che vi spetta di diritto... La lama celata, simbolo degli Assassini. Il guanto per la scalata è un mio piccolo dono, abbiatene cura.- Abbassò le braccia, lasciandosi sfuggire un piccolo sospiro. -Quando avrete terminato, raggiungetemi in cima al campanile.- Detto ciò uscì dal passaggio segreto posto tra due grandi anfore, con un fruscio di vesti.
Samuele s'alzò a fatica: la gamba s'era quasi addormentata, tuttavia si diresse senza problemi verso uno dei tavoli, raccogliendo la sua lama celata ed osservandola affascinato.
Greta invece si precipitò al tavolino prendendo una scatola di velluto nera e aprendola, rimase senza fiato.  -Finalmente...- Con delicatezza tirò fuori il bracciale con la lama e lo mise. Mosse piano il polso e sobbalzò quando la lama uscì. -Meravigliosa...- Prese anche il guanto e lo infilò. -Siete pronti?- Chiese agli altri, e mentre parlava faceva scattare il meccanismo, così da prenderci confidenza.
Alice, alzandosi con un che di solenne, si avvicinò a prendere la sua lama celata. Prese l'ultima al lato sinistro. Prima ci posò sopra la mano, come se volesse sentirne la forza, e pensò mentalmente al primo Assassino ad averla usata, poi al Maestro Altair senza il quale, ancora oggi avrebbe dovuto affrontare l'amputazione dell'anulare. Si decise a prenderla definitivamente, sistemandosela sul polso sinistro. Infilò il guanto sulla destra ed annuì a Greta. -Come non mai.- Affermò.
Giovanna fu l'ultima. Prese il cofanetto e lo apri: per la prima volta quella sera, il cuore le balzò nel petto. Era strano, quell'oggetto l'attraeva in un modo quasi magico, e non riusciva a spiegarsene il motivo. Indossò anche lei la lama celata e si avvicinò silenziosa agli altri, pronta ad uscire.
Lanciarono un'ultima occhiata alla Cripta, salutando rispettosamente Amunet, poi imboccarono la stessa via dell'Assassina, per raggiungerla.


L'Assassina, nel frattempo, si era fermata ad ammirare il cielo: l'Eclisse aveva tinto la luna di rosso sangue, un buon auspicio per il rito che stava per volgere al termine... Si incontrò ai piedi del campanile di San Marco con Rosalba, una spia che lavorava al suo servizio. -Tutto è ormai pronto Maestra.- Disse la donna, chinando il capo; l'Assassina annuì brevemente. -Il braciere è stato acceso?- La donna indicò un sottile fumo provenire dalla cima del campanile. -Bene, per me è giunto il momento di andare.- Salutò la donna e poi iniziò a scalare il più velocemente possibile il campanile, e con non poca difficoltà, riuscì ad arrivare in cima. Si avvicinò al braciere posto su un lato della terrazzina e vi mise il ferro a scaldare in attesa che gli altri la raggiungessero.
Alice e Giovanna, cresciute tra i ladri, scalarono agilmente il campanile mentre Greta quando arrivò in cima, aveva il fiatone. Samuele arrancava stancamente: l'Assassina  avrebbe voluto trovare una soluzione, ma l'Adepto si era ferito proprio il giorno prima e non era riuscita a trovare un modo meno faticoso per lui per raggiungere la cima del campanile. Ma se era affaticato, cercò comunque di non darlo a vedere, sorridendo lieve e cercando di dissimulare il fiatone che faceva alzare ed abbassare quasi convulsamente il suo torace. Quando tutti furono di nuovo di fronte all'Assassina, furono presi da una nuova ondata di emozione e paura per ciò che stava per accadere: sapevano cosa sarebbe successo, e benchè motivati e pronti, provavano del timore. Greta, con la scusa di dover poi medicare la bruciatura con l'unguento che lei stessa aveva preparato, decise di affrontare quel momento per ultima.
L'Assassina si voltò verso il braciere alzando entrambe le mani, ed iniziò a recitare le antiche parole del Credo con voce assorta. -Laa S'hay'a waqi'un mouylaq-bale kouloun moumkine.... Queste sono le parole dei nostri antenati, che rivelano la saggezza ed il cuore del nostro Credo.- Si voltò verso gli Assassini, abbassando le braccia. -Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricordate...-
-Nulla è reale- Risposero gli Assassini con voce tremante.
-Quando gli altri si piegano alla morale o alla legge, ricordate.- Continuò a recitare l'Assassina, in tono solenne.
-Tutto è lecito.- Termonarono con un fil di voce.
-Agiamo nell'ombra per servire la luce... Siamo Assassini... Nulla è reale, tutto è lecito.- Finì l'Assassina, avvicinandosi poi al braciere ed afferrando il ferro incandescente voltandosi verso i presenti. -Questo farà un po' male, ma solo per poco... Nulla in confronto ai dolori che la vita ci da ogni giorno... Chi vuole essere il primo?
-Posso farmi avanti io.- Disse Alice in tono deciso e l'Assassina annuì. -Bene... Allunga la mano verso di me, senza timore, e scopri l'anulare sinistro.- Alice degluti' a vuoto, poi sollevo' la manica fin sopra al gomito, e porse senza esitazione la mano alla sorella, stringendo i denti, mentre l'Assassina avvolgeva con delicatezza le due estremità del ferro alla base dell'anulare sinistro, che combaciando formavano un cerchio. Lo lasciò qualche secondo, il tempo di lasciare impresso per sempre sulla pelle la bruciatura, altro segno d'appartenenza alla Confraternita. Tolse il ferro e sorrise alla ragazza. -Sei stata bravissima, ora vai da Greta... Avanti il prossimo.- Disse rivolgendosi agli altri.
Alice serrò la mascella ma non si lascio' sfuggire un gemito, ringraziando mentalmente il dono naturale di aver una soglia alta del dolore; il calore rovente del ferro sul suo dito ora l'avevano segnata per sempre. Si avvicinò alla sorella ringraziandola con un sorriso.- Grazie Greta.- Disse alla ragazza, che aveva tremato alla vista del ferro sul dito di Alice; infilò le dita nell'unguento medicando piano la bruciatura, sperando di non farle altro male. -Un paio d'ore e starai bene.- Disse in un sussurro, pronta a ricevere la prossima vittima.
L'Assassina si volto verso Giovanna con un sorriso d'incoraggiamento, invitandola ad avvicinarsi; ed ecco che l'ex ladra avvertì il proprio cuore galopparle nel petto. Stavolta pero sapeva perché: aveva paura. Paura di perdere tutto, perdere la sua vita, la sua famiglia... Tutto ciò che aveva sempre desiderato sembrava bruciare nel grande braciere e sparire per sempre. Come sempre quando si sentiva così, porto istintivamente la mano all'anello che portava appeso al collo; fu in quel momento che le vennero in mente le parole di suo padre "Qualunque cosa succeda, dovunque tu sarai, noi saremo sempre con te, sempre..." Di colpo la tensione si sciolse e il cuore rallentó: no, quella non era una fine, non era un addio: era un inizio. Non avrebbe perso la sua famiglia, l'avrebbe solo allargata; decisa, avanzò porgendo l'anulare, e l'Assassina per la seconda volta ripetè lo stesso gesto avvolgendo l'anulare della ragazza tra i due semicerchi roventi. -Bene, ora puoi andare da Greta.- Disse dopo pochi istanti, e Giovanna con un sorriso si rivolse alla sorella, che medicò anche il suo dito.
L'Assassina si volse poi verso gli altri. Quasi tutti avevano un'espressione terrorizzata, e si concesse un piccolo sorriso al ricordo della sera in cui venne celebrata la cerimonia a cui partecipò anche lei: aveva provato le loro stesse emozioni, le stesse paure e ansia. Si rivolse a Samuele. -Bene fratello, tocca a te.- L'uomo annuì piano, e zoppicando un poco si fece avanti mostrando la pallida mano bianca, che quasi brillò alla luce della luna. Il suo dito fu avvolto per alcuni secondi, poi l'Assassina lo lasciò andare da Greta che lo medicò.
La donna si rivolse a Deborah, la sorella minore di Greta e che era rimasta in completo silenzio per tutta la durata del rito: era timida e taciturna, in perenne conflitto con Greta, che invidiava e cercava di imitare; passava quasi sempre in secondo piano quando la sorella maggiore era nei paraggi dato il carattere esuberante e allegro di quest'ultima, e ciò era fonte di dolore per lei. La piccola Assassina si avvicinò titubante, guardando ipnotizzata il ferro rovente. -Non aver paura.- Disse con tenerezza l'Assassina, e Deborah annuì piano stendendo la tremante mano verso di lei; anche il suo piccolo dito venne avvolto tra i due ferri per alcuni secondi, e poi liberato con delicatezza. -Vai da tua sorella ora.- Disse piano l'Assassina quando ebbe terminato, e Deborah la raggiunse: dopo averle medicato il dito, Greta l'abbracciò forte poi si voltò verso l'Assassina. -Beh, facciamola finita Denise.- Si avvicinò a lei e stese la mano; l'Assassina sorrise, sapeva che in quel momento la sorella stava morendo di paura... Senza indugiare oltre, avvolse anche il suo dito, l'ultimo per quella sera, lasciando agire il ferro per alcuni secondi; quando lo tolse poggiò il ferro sopra il baciere, le cui ceneri all'interno ormai si stavano spegnendo. -Ottimo lavoro, sei stata molto brava.- Disse con un ampio sorriso; Greta ingoiò le lacrime ed evitò di respirare l'odore della propria carne bruciata, poi prese l'unguento stendendolo piano sulla ferita. -Ho bisogno di una birra.- Mormorò dopo un po' mentre risatine divertite si udivano dai presenti: ormai il peggio era passato, e la tensione era ormai un brutto ricordo.
Dopo aver assistito a quel momento di ilarità con i suoi nuovi fratelli e sorelle, l'Assassina si arrampicò sul cornicione restando in piedi: il vento sferzava il cappuccio che le celava il volto e l'aria fresca le fece lacrimare gli occhi. -Benvenuti nella Confraternita Assassini... Venite con me, abbracciamo insieme la morte con il Salto della Fede.- Allargò le braccia e si lasciò cadere nel vuoto con un sorriso. Man mano che scendeva acquistava velocità e la lunga veste le lambiva quasi furiosamente le gambe; dopo pochi istanti cadde all'interno di un carretto pieno di foglie che lei e la spia Rosalba avevano messo li nel pomeriggio, e ci rimase per un po' a riprendere fiato mentre l'adrenalina circolava ancora nel suo corpo. Con un balzo uscì spargendo foglie intorno a se, e si mise in attesa dell'arrivo degli altri.
Greta si asciugò una lacrima e salì sul cornicione, respirò a pieni polmoni e si lanciò nel vuoto seguendo Denise urlando di gioia ma anche di dolore mentre cadeva giù, atterrando con un piccolo tonfo tra le foglie. -Voglio rifarlo!- Esclamò mentre usciva anche lei e si accostava all'Assassina. Dopo di lei, si lanciarono Giovanna, Samuele e Deborah, tutti felici ed eccitati per ciò che avevano appena fatto.
Alice fu l'ultima. -Sono un Assassina...- Si ripeteva mentre si arrampicava a sua volta. -Un'Assassina!- Ripetè con una risata liberatoria, e con l'adrenalina del momento salto' dal cornicione per eseguire il salto della Fede. Atterrò pochi istanti dopo, ancora in preda all'eccitazione.


Gli Assassini alzarono gli occhi verso il cielo stellato: la luna aveva di nuovo acquistato il suo colore argentato, mentre gli abitanti della città stavano lasciando la piazza dopo aver assistito allo stupefacente spettacolo; ora, l'unica cosa che premeva agli Assassini ,era quella di raggiungere il Vecchio Specchio e festeggiare. Per una notte avrebbero messo da parte la loro Causa, il dolore, il sangue e le battaglie concedendosi qualche ora di svago e accantonato il loro mestiere: quello di essere degli angeli portatori di morte, lasciando quell'oneroso compito al giorno successivo.







Angolo Autrice
Salve a tutti! Questo mio piccolo sclero è stato ispirato da una ruolata avvenuta qualche giorno fa: io ho un gruppo di Gdr su AC, e le persone che ho citato all'interno della One shot sono dei role player che hanno partecipato al rito che io (con l'aiuto di Greta e Alice, le mie care Adepte ormai divenute Assassine *-*) ho organizzato.
L'idea di celebrare un rito per sottolineare il passaggio dall'essere Adepti ad Assassini è arrivata un sabato pomeriggio di circa due settimane fa quando su Italia1 fu trasmesso il film "Le nebbie di Avalon", regia di Uli Edel. E' tratto dall'omonimo romanzo a metà fra l'ucronia e il fantasy, scritto da Marion Zimmer Bradley e pubblicato per la prima volta in Italia nel 1986.
È il libro principale del ciclo di Avalon. Altri libri che compongono il ciclo sono: Le querce di Albion, La signora di Avalon e La sacerdotessa di Avalon.
Tutta la serie è di tipo religioso-storico: l'autrice descrive, ispirandosi al genere fantasy, il passaggio dalle antiche religioni celtiche alla religione cristiana; nonché il passaggio da un mondo matriarcale ad uno di stampo patriarcale. Ovviamente tutto gira attorno alla figura quasi mitologica di Re Artù. Per chi è appassionato/a del genere, lo consiglio :)
Per quanto riguarda il rito invece, ci siamo documentate sull'Assassina Amunet, dato che il Gdr è svolto a Venezia e la sua tomba si trova proprio alla Serenissima; Amunet (conosciuta anche come Amaunet o Amonet) era una Dea primordiale nell'antica religione egiziana. Tutto ciò che il mio personaggio (l'Assassina per intenderci) dice su di lei è vero, e durante il rito veniva offerto a lei ed il suo consorte Amon una ciotola di latte, unguenti curativi, uccelli e pesci; per ovvi motivi, ho preferito optare per dei ciondoli che raffiugrassero ciò che Amunet e Amon rappresentano: il vento, l'aria ed il Caos.
Mentre le parole utilizzate per descrivere il Destino e ciò che gli ruota attorno, appartengono ad un Gioco di ruolo (Gdr) molto famoso, utilizzato sulle piattaforme Ps3, Xbox 360 e PC: Dragon Age (ho apportato solo qualche insignificante modifica)
Invece riguardo all'Eclissi di Luna, beh non so se a quell'epoca ci fosse stata e se realmente la gente si metteva ad ammirarla esatsiata xD ma era un'idea carina da unire al primo giorno di Primavera, che da sempre si trova al centro di molti riti pagani: ho voluto sottolineare in qualche modo la simpatica differenza tra i Templari, di religione cristiana, e gli Assassini (chi non ricorda, nel 1° capitolo, le guardie della città o i templari che combattendo contro Altair, lo definiscono uno "sporco pagano?")
Colgo l'occasione per ringraziare queste persone, che con costanza ruolano al mio fianco dando un senso a ciò che faccio, ed apprezzando le idee e tutto il tempo e l'amore che ci metto per far si che all'interno del gruppo si divertino... Quindi il mio GRAZIE va a Greta, Alice, Giovanna, Samuele e Deborah.
Questa One shot è per voi, spero la apprezziate :)
E grazie anche a voi che avete regalato 5 minuti del vostro tempo a leggere questo sclero totale xD
Un grande bacio, con affetto sincero
_Lilli_
   
 
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