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Autore: Drimacus    25/03/2012    2 recensioni
Questa è il mio primo racconto, spero che vi piaccia.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai.
-Stammi bene a sentire! Oggi inizia il tuo terzo anno di scuola Media, quindi non ti permetterò di arrivare tardi! Alzati!- gridò mia madre mentre io, incredula, la squadravo ancora addormentata.
Credo di aver fatto un altro sogno bizzarro e senza senso dove l’ amore si mischia con il sapore della pizza. Ma a me non interessa, non mi sono mai innamorata di nessuno, sapevo spargere solo cotte passeggere lungo il mio cammino, non avevo mai incontrato nessuno di davvero importante, perciò, tutto questo mi portava a rinchiudermi in me stessa e sognare.. ma penso sia normale, da una tredicenne cosa ci si può aspettare? E anche se non lo fosse stato avrei continuato a pensare ciò perché almeno io dovevo giustificare il mio comportamento “anormale”.
Feci colazione veloce e andai a scuola…

-Ehy, Seha sei pronta per iniziare l’ anno scolastico?- mi chiese Rachele, una vecchia compagna

-Per favore, non sono in vena di battute stamane- risposi, liquidandola in grande stile come solo io sapevo fare la mattina.
Entrammo in classe, tutti iniziarono a correre per scegliere i posti migliori su cui stabilirsi.
Come sempre io non riuscì ad ottenere una buona postazione ed iniziai a squadrare la mia nuova classe.
Entrò la mia vecchia professoressa d’ italiano che non si curò neanche di salutare che subito prese fiato e disse:
-alzatevi tutti, quest’ anno non potrete scegliere le vostre postazioni ma le deciderò io stessa.

Riuscì a suscitare il malcontento della classe. Io invece ero rimasta immobile e neutrale su tutto, però volevo stare sola senza alcun compagno di banco.

-Prof, io potrei stare qui?- domandai stabilendomi in un angolo della classe vicino alla finestra
-Acconsentito.
Il primo giorno di scuola proseguì noiosamente, riuscivo a vedere solo una classe che col passare del tempo avrei odiato poiché la maggior parte mi avrebbe evitato per la mia particolare diversità.

Perché ormai è così: sei diverso dal resto della massa? Allora sparisci. E io ero diversa;

Fisicamente e mentalmente.. non ascoltavo la stessa musica, non mi truccavo ogni giorno e non mi piaceva stare al centro dell’ attenzione come le mie compagne. Così creavo legami con i ragazzi, perché almeno alcuni di loro non mi schivavano e mi trattavano proprio da maschio.

-Pensi che ti farai degli amici guardando il pavimento?- disse un ragazzo che si era avvicinato al mio banco

-sta zitto stupido, non ti conosco.

Lui sorrise.

Io mi persi in quel gesto, non avevo mai visto un sorriso così solare.
Ecco un altro lato “anormale” di me: Perché mi innamoro così facilmente dei sorrisi?
  
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